venerdì, Marzo 29, 2024

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Chi ha vinto e chi ha perso a Sanremo 2017: Mannoia-Gabbani al top, cadono i big e gli ultramoderni

Si sa, il palco dell’Ariston è capace di fare miracoli e di lanciare (o, per meglio adattarsi agli ultimi tempi, ri-lanciare) carriere tutt’altro che prospere con una sola canzone. Altre volte, però, a Sanremo si registrano anche le vittime sacrificali, decisamente necessarie per dare luce ai veri vincitori.

Chi sta tra i vincitori e chi tra i vinti di quest’ultimo Festival di Sanremo? Andiamo a scoprirlo insieme:

VINCITORI:

– Francesco Gabbani. Ha vinto, ha un tormentone (il secondo) ed è un giovane apprezzato da radio, tv, pubblico e stampa. Ha tutte le carte in regole per far bene e sicuramente questo Festival lo ha lanciato molto di più del precedente quando aveva vinto tra le Nuove Proposte. Ha la sua grande chance che non può sprecare. Risultato a cui deve mirare per forza di cose è la costruzione di un pubblico che vada oltre al tormentone occasionale e quindi deve spingere parecchio con l’album e sperare che Santo Remo non lo abbandoni subito dopo Occidentali’s karma.


– Fiorella Mannoia.
E’ la vera vincitrice di quest’edizione. Ha vinto perché torna al Festival da regina acclamata da chiunque. Ha vinto perché ci torna quando non ne ha bisogno dopo 30 anni d’ultima apparizione. Ha vinto perché la sua canzone ha colpito tutti e sta andando benone persino in classifica. Un successo su tutti i fronti che non può che ribadire la sua grandezza.

– Michele Bravi. E’ il vero vincitore outsider dell’anno. Arriva quarto con una potenza al televoto inaspettata per un ragazzo così giovane che finora in ambito musicali non aveva fatto grandi numeri: il web lo amava ma non sempre quel ramo di pubblico corrisponde a quello televisivo e musicale. Dalla riviera ottiene un nuovo slancio mediatico e artistico che saprà non sprecare facendo tesoro delle esperienze passate.


– Fabrizio Moro.
Mancava dal Festival da 7 anni anche se la sua presenza era stata assaporata di tanto in tanto in veste di autore per altri (Noemi e Valerio Scanu). Torna dopo un periodo di ostilità al mainstream e vince la propria sfida tornando ad essere amatissimo dal pubblico che non ha mai dimenticato la sua profonda capacità autorale in terra d’amore e la sua voce capace di comunicare le emozioni. Si dona al pubblico e ne beneficia lui per primo che appare più felice che mai.

– Elodie. Qualcuno scommetteva su un suo podio ma lei è contenta così (e lo è a ragione). Una canzone che funzionerà discretamente in radio conservando quella sua classe vocale importante per la sua identità artistica che occorrerà accrescere sempre più. Ha scelto di percorrere una strada passo passo senza troppi strappi e questo le consentirà di essere sempre più apprezzata come interprete anche dalla critica che già le ha riconosciuto grandi qualità in questo Festival.

– Ermal Meta. E’ uno dei vincitori più importanti di questo Festival perché ci entra da ex Nuova Proposta senza troppe pretese e ci esce con un terzo posto finale, il premio della critica Mia Martini e la miglior cover dell’edizione. Fa il salto di qualità convincendo tutti, pubblico in primis, arrivando ad affermarsi anche al di fuori della critica che da sempre lo apprezza. Fuori da Sanremo comincerà la sua vera sfida per mantenere questa popolarità e ampliare il suo pubblico.


– Samuel.
Era a Sanremo con un obiettivo ben preciso e se ne torna a casa avendolo raggiunto appieno. Rimane se stesso anche da solista e questo farà piacere al celebre pubblico dei Subsonica che rimarrà suo e verrà accresciuto al nuovo pubblico che le radio gli stanno già costruendo attorno grazie a questa ritrovata esposizione mediatica.


– Paola Turci.
Mancava da tanto dal Festival ma sembra ieri che lasciava l’Ariston. Ha l’energia dei più giovani e un brano che in radio spaccherà grazie a quell’arrangiamento coldplayano. La sua gara l’ha vinta tornando a presentarsi al grande pubblico sanremese che da sempre le è affezionato. Ora che ha ritrovato l’esposizione mediatica ci si aspetta un ritorno agli anni d’oro.

– Bianca Atzei. Viene affossata dalla critiche per tutta la parte iniziale del Festival poi un pianto liberatorio sembra sbloccare la situazione mentre canta il suo brano d’amore eterno. Schizza in cima alle classifiche conquistando un pubblico che ama quel suo genere easy-pop. Entra addirittura tra i primi 10 e vince la sua partita con Sanremo e con la stampa che continuerà a criticarla come sempre. Fuori sarà da riconfermarsi e sarà dura ma intanto un passetto è stato fatto.

NEL LIMBO:

– Giusy Ferreri. Sanremo non le ha mai portato troppa fortuna e anche questa volta l’Ariston sembra non aver capito il suo potenziale ma la sua vera partita inizierà a breve con l’uscita di un disco su cui si è investito tanto e che dovrebbe riportarla al pop radio-friendly e quindi nei cuori di quel pubblico che durante il Festival non l’ha supportata fino in fondo. Paga dazio di un pezzo molto poco sanremese e di un’intonazione non sempre azzeccata ma ha le carte in regola per risollevare la testa ora che il Festival non rimarrà che un ricordo.

– Sergio Sylvestre. E’ una delle icone di questa edizione della kermesse che l’ha incoronato come il big più simpatico per il pubblico che è inevitabilmente attratto dalla sua stazza che si scontra con la sua dolcezza. A Sanremo era arrivato in asfissia dopo vendite troppo basse per un vincitore di un talent, un tour saltato e un fanclub latitante. Grazie alla firma importante di Giorgia, un arrangiamento soul azzeccatissimo ed un vocione che all’Ariston piace da sempre supera egregiamente la prova ma ora bisognerà vedere cosa accadrà fuori con un pezzo non esattamente radiofonico ed un disco quasi totalmente in inglese.


– Michele Zarrillo.
Aveva cercato per anni il suo ritorno al Festival e ora che l’ha ottenuto lo fa con un brano completamente “zarrillesco”. Bene (e male contemporaneamente). Riesce a superare anche lo scoglio delle eliminazioni (non scontato per lui) ma la sua vera partita partirà fuori da qui. Davvero riuscirà a rilanciarsi e a ritrovare quel posto che aveva nel cuore del pubblico?

– Alessio Bernabei. Festival appannato per lui che non sembra mai in piena forma se non nelle ultime due serate dove fa rivedere l’energia che lo aveva caratterizzato l’anno scorso. Il brano non ha la stessa potenzia di “Noi siamo infinito” ma lui di certo non l’ha aiutato a decollare tenendolo in qualche modo frenato. Forse fin troppo criticato paga dazio e anche nelle classifiche non sembra convincere troppo. Vedremo come proseguirà il percorso fuori di qui ma la partenza non è delle migliori.

– Gigi d’Alessio. Porta un brano che ha fatto discutere da subito a cui si è aggiunta anche l’inaspettata eliminazione con tanto di polemica. La verità è che personaggi così da Sanremo hanno ben poco da ottenere ancora se non una riconferma che comunque arriverà dal suo solito pubblico. Non c’è stata alcuna caduta colossale né ci sarà alcun volo eccezionale in cima alle classifiche.

– Lodovica Comello. Poteva essere capace di un gran Festival contando il supporto di pubblico di cui gode ma una canzone troppo timida ed una vocina troppo morbida e adolescenziale non la fanno mai uscire davvero. A Sanremo non fa questa gran figura ma il suo pubblico di certo continuerà ad amarla e a incoronarla come star del web. Nulla di nuovo all’orizzonte.

VINTI:

– Chiara. Questo Sanremo doveva essere la sua consacrazione visto che dopo 3 Festival o sei consacrato oppure qualcosa non funziona. Ne esce con le ossa decisamente più rotte di quanto lo fossero prima e presto se ne vedranno i risultati. Ha scelto di essere matura, raffinata e difficile musicalmente ma non ha acquistato alcuna nuova credibilità da parte né del pubblico né della stampa. Anzi, nel caso del pubblico sembra aver ottenuto l’effetto contrario considerando che i suoi fan erano abituati a tutt’altra essenza musicale che difficilmente ritroveranno in questa nuova Chiara. Percorso in salita. Molto in salita.


– Alice Paba.
Arrivata al Festival direttamente tra i big grazie ad una qualche scorciatoia fallisce e per lei le cose si mettono male. Sicuri che ne sentiremo parlare ancora molto presto? Mah, ho dei dubbi. Una meteora che se aveva brillato per un nano secondo ora è già spenta.

– Ron. Porta il suo pop più romanticamente sanremese proprio a Sanremo ma ormai ha perso quel suo appeal nel pubblico e nella stampa che non lo supportano più. Fa la sua bellissima figura con un bel pezzo arioso e ben scritto ma la sua partecipazione è già stata scordata dai più. Non è più il suo tempo. Purtroppo.

– Nesli. S’immischia in un duetto appiccicoso con una prevaricante Alice Paba che lo sormonta vocalmente non lasciando spazio alla sua capacità di raccontare le parole e che affossa l’atmosfera creata dalle belle parole che sa sempre scrivere. Aveva bisogno d’altro per continuare il suo percorso di crescita nel mondo del pop e questo di certo non lo aiuterà ad avanzare.

– Giulia Luzi. Vedasi la descrizione di Alice Paba con cui condivide parecchio anche se lei altri possibili campi d’emersione ce li ha ancora.

– Marco Masini. Uno dei suoi più brutti Festival con una canzone che non lo rappresenta mai in toto e che, anzi, lo porta fin troppo verso l’universo moderno di Zibba che firma il brano. Masini è un’altra cosa da questa qui e il pubblico per primo se ne accorge facendo passare per inosservata la sua partecipazione a quest’edizione che poteva portargli non poche soddisfazioni. E ora? Temo non avrà vita facile.

– Raige. Aveva bisogno di tutt’altro Festival per farsi conoscere sia musicalmente sia dal punto di vista autorale dove è in grado di buonissime cose. Scorre via come se niente fosse con un brano troppo easy per conquistare davvero. Peccato perché poteva essere una delle sorprese più interessanti e che avrebbe potuto convincere di più il pubblico che di certo non andrà aumentando per lui.

– Clementino. Una partecipazione forse troppo prematura dopo l’esperienza dell’anno scorso e, infatti, paga il dazio del confronto con se stesso che risulta davvero impietoso per lui che il talento ce l’ha. Brano troppo pop, orchestrale e morbido per uno che vuole fare il rap di denuncia sociale.

– Albano. E’ stato l’altro grande eliminato d’eccezione ma lui, al contrario di d’Alessio, non è mai stato in cima alle chart e da questo Festival ci esce esattamente come c’è entrato: un cantante di cui non si ricordano che i vecchi successi con Romina Power grazie ai quali ancora gira il mondo. Lo gira grazie a quelli il mondo non grazie a questi nuovi brani eh. Ricordiamocelo sempre.

Fotografie di TV SORRISI E CANZONI

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.