giovedì, Marzo 28, 2024

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Elogio a Dolcenera: Maurizio Scandurra loda l’unicità della grande cantautrice

Chi segue con affetto “Recensiamo Musica” sa perfettamente come io, in qualità di direttore e fondatore di questa testata, mi batta da sempre affinché i giovani riscoprano e non trascurino il piacere della grande, vera musica italiana. Quella musica che va da De Gregori a Mia Martini, per me musa insuperabile del bel canto e dell’interpretazione, ma anche quella che va da Lucio Dalla a Pino Mango, da Giorgio Gaber a Fabrizio De Andrè fino a Renato Zero, Lucio Battisti, l’immensa Mina, la straordinaria Anna Oxa e via dicendo. Tutti indiscussi ed insuperabili artisti che, però, devono vantare degni e reali colleghi più giovani che ne raccolgano l’eredità, nel presente e nel prossimo futuro, sia in termini di voce che di qualità della proposta artistica.

Una di queste è, senza ombra di dubbio, Dolcenera, all’anagrafe Emanuela Trane: la cantautrice più poliedrica e capace della nuova generazione della musica italiana. Cito con piacere un passo, tratto da un’intervista rilasciata dal noto giornalista Maurizio Scandurra al collega Federico Fantuzzi di TalkyMusic.it, in cui, in merito alla brava e grintosa cantautrice pugliese, sono state spese le seguenti parole:

Da tenere d’occhio anche Dolcenera, una che fa davvero il mazzo a tutti a ogni nuovo album: è una hitmaker indiscussa, amatissima dalle radio, cresce e matura a ogni nuova uscita discografica proprio come i vini superiori di gran qualità. E, soprattutto, sorprende: mai un cd uguale all’altro. Una innovatrice pura che canta divinamente, intonatissima, e non proviene dai talent. Maria de Filippi si leccherebbe le mani ad averne, di potenziali Dolcenera, tra le nuove “leve” del suo per me ormai desueto e stanco talent show”.

E’ facile evincere, per chi sa leggere tra le righe, il fatto che Scandurra auspichi che ad Amici possa nascere una nuova Dolcenera deve essere letto inequivocabilmente come un segno distintivo di un riferimento della nostra musica italiana moderna a cui anche i più giovani che partecipano ai talent, show televisivi della loro epoca, devono assolutamente guardare con massima attenzione e rispetto.

La Trane, in questi anni, ha deliziato il suo pubblico e gli ascoltatori italiani con opere di gran qualità ed estro musicale non nascondendo mai il suo innato talento per la scrittura e la creazione senza confini. Come solo una vera artista sa fare (e c’è da chiedersi se sia un caso che anche lei sia nata sotto la stella del lungimirante Pippo Baudo, auspicato da Maurizio Scandurra e il noto critico musicale Lele Boccardo a Sanremo 2018), Dolcenera ha disegnato nella sua tela un repertorio capace di vantare brani pop colossali come “Mai più noi due” piuttosto di “Com’è straordinaria la vita”, co-scritta con i bravi Lorenzo Imerico e Roberto Pacco, assoluti capolavori soul, come l’ultima incompresa “Ora o mai più (le cose cambiano)”, e straordinari elementi electropop contenuti nell’ultimo ottimo album (“Le stelle non tremano”), gioiellino di quei suoni contemporanei che tutti usano ma che pochi conoscono come lei. Dolcenera c’è e ci sarà sempre grazie alla sua enorme conoscenza musicale e alla sua grinta che la rende vera regina del palcoscenico. Tutti i rapper, gli youtuber e i vari Rovazzi del caso sono soltanto polvere di passaggio, per giunta, neanche stellare: di stella, in questo caso ce n’è solo una, e non trema. Le altre si, eccome.

Il mio vuole essere, in congiunta con quanto espresso dal caro collega Maurizio Scandurra nel corso delle sue dichiarazioni, un elogio ad un’artista che in questo difficile nuovo millennio ha saputo incarnare tradizione e modernità in modo ineccepibile mostrandosi saldamente ancorata alla melodia e scrittura italiana e, contemporaneamente, proiettata verso suoni ed innovazioni internazionali da cui ha saputo cogliere i migliori spunti. Come disse Erasmo “se non m’inganna la filautìa, io ho lodato la follia, ma non certo come un folle”: diamo spazio e riconoscimento alla sana follia creativa dei pochi, unici e veri artisti rimastici.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.