giovedì, Marzo 28, 2024

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“Nessuno segna da solo” è il nuovo motto dei variopinti La Rua – RECENSIONE

Recensione del nuovo EP della band marchigiana

Non sempre quantità è sinonimo di qualità ed è proprio per sfidare questa falsa verità che i La Rua tornano sul mercato discografico a due anni di distanza da Sotto effetto di felicità (qui la nostra intervista risalente ad allora) con un nuovo mini-progetto, Nessuno segna da solo, formato da appena 5 nuove tracce che, però, offrono tutti gli ingredienti necessari per esprimere l’essenza attuale della band marchigiana.

Daniele Incicco e compagni (qui la nostra ultima intervista) tornano a proporsi al grande pubblico con un progetto quanto mai essenziale ma anche variopinto: Nessuno segna da solo è il perfetto manifesto per raccontare l’anima della band in tutte le sue diverse sfaccettature, in tutti i suoi variopinti colori, in tutti i suoi diversissimi sapori musicali.

Il percorso parte da Finchè il cuore batte e si conclude con Per motivi di insicurezza raccontando tutta la varietà di questo progetto. L’apripista è tipicamente pregno del folk più tradizionale che la band ha messo in campo finora con maggior convinzione e particolari capacità musicali, basi essenziali per realizzare un arrangiamento che, come questo, si rivela capace di fondere positivamente tastiere anni ’80 e la ritmica più urban che sostiene il motto “finchè il cuore batte si combatte”. L’episodio conclusivo, invece, si colloca all’estremo opposto sfruttando anche la firma maestra di Elisa che guida Incicco e compagni nei territori impervi delle ballate pop. Il risultato finale è, indubbiamente, l’episodio più sorprendente, e per certi versi riuscito, dell’intero lavoro che trova nelle strofe l’essenza più delicata ed azzeccata del brano che prosegue in un poco ispirato “la la là” che, per un istante, spezza la magia di un cinematografico pre-inciso: “voglio sentirmi stupido, voglio sentire un brivido che mi accarezza la schiena, voglio che tu fai la scema, voglio godermi le ore di questa notte che muore, alzare tutto il volume e cominciare a ballare e a cantare, a ballare e cantare”.

La parte centrale del progetto continua a giocare tra questi due estremi. E’ fantastico ed I 90 si avvicinano maggiormente all’animo folk con il primo episodio che a delle strofe sufficientemente melodiche contrappone un inciso esplosivo e dotato di un leggero uso di elettronica che distorce il suono ed il secondo che, invece, si rivela più fedele all’istinto musicale primordiale del gruppo raccontando gli anni ’90 (pur utilizzando una struttura tipicamente anni ’80 nella produzione). Chiude Sull’orlo di una crisi d’amore che riprende l’aspetto “ballatona” esasperando l’italianità del brano inserendo la collaborazione vocale di Federica Carta che ben poco aggiunge ad un brano che esalta maggiormente il suo interprete ed autore maschile rispetto alla fin troppo piatta e poco-riconoscibile timbrica femminile. Il brano si rivela essere costruito con profitto nella sua struttura compositiva, perfettamente aderente al gusto contemporaneo, anche se pecca di un inciso poco esplosivo rispetto alle strofe e, proprio per questo, meno martellante del necessario.

Nessuno segna da solo è, indubbiamente, la conferma del talento dei 6 ragazzi marchigiani nel proporre una musica lontana, ma contemporaneamente vicina, al gusto più facile ed in voga nel panorama italiano attuale ma è anche, e soprattutto, un prezioso indizio di evoluzione, di ricerca di nuovi linguaggi funzionali al racconto del proprio variegato io. Un EP che lascia assaporare tanti diversi ingredienti che, però, per capire se davvero riusciranno a formare una pietanza abbastanza appetitosa hanno bisogno di ancora un po’ di maturazione ed esposizione mediatica. Per ora rimaniamo ancora in attesa della grande occasione per vedere se la canzone giusta per imporsi davvero arriverà.

MIGLIOR TRACCIA: Per motivi di insicurezza

VOTO COMPLESSIVO: 7,3/10

 

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.