venerdì, Marzo 29, 2024

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E’ una Noemi 3.0 quella di “Autunno” – RECENSIONE

Noemi si affida alla “ricetta Thegiornalisti” e tira fuori la sua peggior prova perfetta, però, per le radio

Noemi è stata per il pubblico l’interprete di grandi successi pop-soul come Briciole, inedito che presentò ad X-Factor, Per tutta la vita e Sono solo parole, che rappresentarono le due migliori esperienze sanremesi, e Vuoto a perdere, importante brano scritto per lei da Vasco Rossi e Gaetano Curreri. Ma poi è stata anche la voce internazionalmente votata di Bagnati dal sole e profondamente intensa e sofisticata di La borsa di una donna. Quella di Autunno, nuovo singolo inedito uscito proprio oggi per anticipare il nuovo progetto discografico atteso per il 2018, è una Noemi decisamente nuova, leggera e quasi inspiegabilmente irrazionale. Una Noemi 3.0, insomma.

Per il ritorno al mondo pop (dietro il quale si cela l’evidentissimo desiderio di tornare ad occupare le vette delle classifiche dopo qualche anno passato in sordina) la rossa cantante romana ha scelto di affidarsi alle premurose cure di Diego Calvetti (di cui abbiamo parlato qui) che l’accompagnò nei primi passi della sua carriera e che tornerà a produrre il suo nuovo lavoro discografico. Con lui arriva anche il nome più in voga del pop attuale, la vera garanzia di successo radiofonico e di vendite: Tommaso Paradiso. Il front-man dei Thegiornalisti, insieme al rodato Dario Faini, ha firmato, infatti, questo nuovo ritorno della “leonessa”.

Il risultato è un brano in perfetto stile Thegiornalisti (almeno quelli degli ultimi tempi): beat electropop, drum machine che dall’inizio alla fine trasmette quel sentore sintetico, testo incentrato su di un amore qualsiasi e ritornello che esplode ricercando furbamente l’effetto tormentone assicurato. Non di certo originale dunque e fino a qui non sarebbe davvero un problema, anzi. I dubbi sorgono con un testo che apre iconicamente con i versi “sarà un autunno difficilissimo, sarà un inverno difficilissimo, sarà una primavera difficilissima” in una struttura melodica che risulta essere forse fin troppo stretta. E l’estate? Potevano metterci pure l’estate difficilissima almeno. In realtà la bella stagione non viene citata nell’apertura perchè poi si scopre che “questa estate io mi sono innamorata di te” in una condizione abbastanza particolare: “sotto il sole”. Un “sotto il sole” che richiama fin troppo quella Riccione con cui Paradiso e i suoi quest’estate hanno fatto il botto: che le idee siano allo sgocciolo? A salvare il tutto in calcio d’angolo è la vocalità di Veronica che, come al solito, porta con sé quella imbattibile dose di riconoscibilità innegabile da chiunque (malgrado qui sia messa duramente alla prova da un pezzo profondamente marchiato a fuoco dalla penna del suo, stavolta poco ispirato, autore).

Alla fine, però, il brano è funzionale a quello che è l’obbiettivo di Noemi e del suo staff: ritornare prepotentemente come regina delle classifiche e delle vendite occupando con la forza le radio grazie ad un lasciapassare che nessuna di loro potrà ignorare. La fantastica voce della Scopelliti scende a patti e si presta a cantare la peggior cosa che abbia mai intonato nella sua carriera: lo fa per dar luce ad un progetto che verrà e che, si spera, conterrà cose più degne del suo passato artistico.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.