venerdì, Marzo 29, 2024

CLASSIFICHE

SUGGERITI

Nuovi singoli, settimana 40: capolavoro di Arisa bene il ritorno dei Negramaro

Tutte le mini-recensioni dei nuovi brani italiani in radio

  • HO CAMBIATO I PIANI – Arisa

Arisa trasforma in oro qualsiasi cosa canti e anche in quest’occasione non poteva non smentirsi. La cantante lucana rimane all’interno del pianeta sonoro che più solitamente le abbiamo sentire cantare negli ultimi anni ma lo fa riportando in scena una delicatezza inedita che forse non si ascoltava dall’altro suo grande capolavoro cinematografico, Meraviglioso amore mio, datato 2012. Le firme di Agliardi e Roberts le donano una leggerezza melodica che si coniuga perfettamente allo stupendo arrangiamento orchestrale e alla voce di Arisa che nel ritornello finale inserisce un tinta struggente grazie ad un leggerissimo graffiato che crea davvero l’effetto commozione. Una ballad stupenda, una delle sue migliori. Una canzone che merita una gran fortuna e che, sicuramente, meritava ben altro che una colonna sonora. VOTO: 9

  • SEMPLICE – Elodieelodie - semplice

Forse il brano più esattamente Elodie-style per la dimensione sonora tra i tre singoli estratti finora dall’album sanremese Tutta colpa mia. A delle strofe tipicamente pop si contrappone un ritornello che nel suo essere incalzante permette alla voce soul dell’interprete dai capelli rosa di uscire allo scoperto per destreggiarsi su sali e scendi interpretativi che vanno ad evocare quel modo di sottolineare le parole con intensità tipica della musica black a cui Elodie tanto si ispira. Un buon brano del duo Amati-Abbate che danno il meglio di sè nella realizzazione di una perfetta melodia su cui si poggia un buon testo anche se non troppo personale nel racconto. VOTO: 7

  • ORO E ARGENTO – Gemitaiz

A me dispiace il mio essere un tradizionalista così indulgente con questa nuova tendenza rap-trap tutta italiana ma, davvero, non riesco a trovare nulla di definibile come “musicale” in tutto ciò. Possiamo considerare davvero questo brano (come tanti altri che si sentono di questi tempi) come un qualcosa facente parte della forma canzone, italiana per di più? Fa tutto il PC: dalla melodia alla voce che non ha nemmeno l’1% di suono naturale. Mah, preferisco un vinile che salta sempre sullo stesso punto da cinquant’anni ma che almeno mi racconta l’emozione di una voce che la canta. Che canta davvero. VOTO: 3

  • IL SENSO DELLA VITA – Ghost e Enrico Ruggeri

ghost - il senso della vitaIl nuovo singolo dei fratelli Magistri gioca su di una prima strofa tutta intima e dipinta da tenue tinte che poi all’improvviso si disciolgono in un arrangiamento decisamente più pop-rock per sposare il graffio di Ruggeri, preso ad esempio anche come impostazione di canto ricalcandone, forse, eccessivamente le movenze interpretative. C’è da capire però da che parte andare: o si sceglie il rock alla Ruggeri oppure si opta per il pop arioso del cantato dei Ghost che qui paiono fin troppo indecisi. Una canzone che non è nè carne nè pesce. Un peccato. VOTO: 4.5

  • DOBBIAMO FARE LUCE – Gianni Morandi

Gianni Morandi - Dobbiamo fare luce

Morandi canta Ligabue e viene da chiedersi quale sia stata la sua colpa in questi oltre 50 anni di carriera. Il pezzo suona decisamente con il sound proprio del rocker di Correggio che, per definizione, è ben diverso da quello della storica voce di Fatti mandare dalla mamma, soprattutto nelle strofe. L’inciso salva la canzone in calcio di rigore e dona a Morandi quell’apertura melodica di cui necessita per esprimersi nel migliore dei modi vocalmente ed interpretativamente parlando. Strofe troppo rock, troppo dense di chitarre elettriche, troppo intrise della scrittura di Ligabue che non si fatica ad immaginare come voce di queste parole cucite su se stesso. Il testo a tratti prende delle cantonate che fanno sgranare gli occhi sentendole cantate da Morandi (“è un po’ come all’asilo ma a un certo punto ci hanno detto <<fuori dall’asilo>>). VOTO: 6

  • SEMPLICEMENTE IO E TE – Le Deva

Semplicemente io e te - le devaLe quattro ragazze sembrano aver trovato la quadratura del cerchio con questo pezzo che riesce ad unire tutte le loro differenti identità al meglio: c’è il momento pop e profondo di Verdiana e Roberta e, soprattutto (in questo caso), l’energia rock graffiante di Greta e Laura che insieme costituiscono le fondamenta del brano. L’arrangiamento perfettamente fresco e tradizionalmente pop-rock si sposa alla perfezione alla scrittura lineare e davvero ben riuscita del duo di Andrea Amati e Valerio Carboni di cui si sente profondamente il marchio stilistico arricchito, per l’occasione, dal contributo di Zibba e Marco Rettani. Una bella ballata corale colorata dal prezioso graffio vocale delle due rocker del gruppo che in questo brano risplendono particolarmente. VOTO: 8

  • FINO ALL’IMBRUNIRE – Negramaro

Fino all'imbrunireGiuliano torna a scrivere un brano denso di poesia come solo lui sa fare. I suoni sono quelli più fedeli all’ultimo lavoro discografico, La rivoluzione sta arrivando, segno di una continuità sonora ed identitaria che la band salentina ha voluto far propria. La penna di Sangiorgi esce dall’atmosfera ovattata e poco nitida dell’ultimo lavoro giocando sul tema del ritorno (“torneranno i vecchi tempi”) che porta con sé quell’antica felicità. “Non voglio più sparire” si canta nell’inciso sconfiggendo definitivamente quelle vecchie paure che ora si vedono solo alle spalle. Vocalmente più misurato Giuliano inserisce anche un cameo della nipote prima dell’ultimo ritornello che inserisce un doppio cantato sovrapposto che da solo vale tutta la canzone. Un piccolo gioiellino dell’electro-rock salentino pronto ad esplodere in un album che già promette faville. VOTO: 8

  • DECADENZA – Nomadi

Tornano così i Nomadi che sono cambiati così tanto che difficilmente possono essere identificati come quel gruppo che ha fatto la storia della musica nello scorso secolo. Scanzonati cantano a squarciagola “non vi preoccupate, tornerà l’estate” come se fossero ad una sagra di paese e il risultato è alquanto imbarazzante per un marchio che ha suonato brani come “Io vagabondo”. Un ritorno che sicuramente non è dei più rassicuranti. VOTO: 4

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.