venerdì, Marzo 29, 2024

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Quel puttanaio di Wind Summer Festival è già sott’acqua senza Maria de Filippi

In questo spazio ho scritto di tutto riguardo a Maria de Filippi: l’ho spesso lodata ed apprezzata per la sua indiscussa ed indiscutibile capacità di scovare realtà giovani interessanti (con degli errori certo, nessuno è invincibile) e di proporli con estrema semplicità (almeno questo è quello che lei stessa si sforza di fare nel suo modo di fare televisione). D’altra parte ho avuto, altresì, modo di ospitare critici e colleghi illustri che spesso le hanno attribuito qualche colpa per la situazione critica della discografia italiana e per la bassa qualità del prodotto talvolta (o spesso, a loro dire) proposta.

Ma oggi non voglio parlare di Maria de Filippi come conduttrice e ideatrice di quella colossale macchina musicale di “Amici“, seconda da anni solo al Festival di Sanremo (forse, visto e considerato che oramai anche il Festival dipende sempre più dai suoi ex-allievi). Oggi voglio parlare di Maria de Filippi come donna di televisione, come astutissima e formidabile produttrice televisiva in grado di organizzare al meglio la sua TV, di identificare la richiesta del pubblico e di convogliare all’interno dei suoi programmi contenuti nazional-popolari mixati saggiamente e attentamente con spunti interessanti di riflessione.

Ecco, Maria de Filippi nel 2013 s’era inventata il Music Summer Festival, che è passato dall’essere Tenzenis all’essere Coca Cola, ma che mirava al lodevole obbiettivo di riportare la musica nelle piazze d’estate, e contemporaneamente anche in TV, con un format ovviamente ispirato a quell’intramontabile Festivalbar. Quest’anno dopo 4 edizioni passate alla produzione e all’organizzazione del format qualcosa si è rotto ed ha indotto la “sanguinaria” ad abbandonare la barca prima che questa affondasse.

Mi spiego meglio: ai vertici di questo famigerato (ed indegno) successore del Festivalbar c’era il magico terzetto della musica italiana attuale: Maria de Filippi con la sua Fascino, Ferdinando Salzano e la sua agenzia di eventi F&P group, e, ovviamente, Lorenzo Suraci di Rtl 102.5. Il terzetto si è, però, rotto per esigenze televisive dovute a Mediaset che, su Canale 5, ospitava le quattro serate in differita TV: da qualche mese Piersilvio Berlusconi ha acquistato un pacchetto di radio e la politica aziendale ha dovuto, a tutti i costi, appoggiare queste nuove creature: ecco, allora, che Radio 105 ha sostituito Rtl in ogni dove ma con effetti piuttosto dubbi visto l’enorme gap che separa i due network. Niente Rtl 102.5 uguale niente Suraci con il quale, si sa, Maria ha da sempre un rapporto prediletto che ha fatto del bene ad entrambi in quest’ultimi anni.

Come poteva, dunque, Maria appoggiare nuovamente un programma che si basa quasi totalmente sul mondo della radio se questa componente è stata azzoppata pesantemente? L’unica soluzione è stata, dunque, l’abbandono della nave anche da parte della Queen lasciandoci a bordo il solo Salzano.

Fin qui tutto bene, direte voi: morto un papa se ne fa un altro. E invece no. Ieri sera in Piazza del Popolo è stata registrata la prima delle quattro serate evento previste ma qualcosa è andato storto, molto storto. Ben quattro artisti di quelli presenti in scaletta (Fabrizio Moro, The Kolors, Cristina d’Avena e Tiromancino) non hanno potuto esibirsi dopo che, all’una di notte, tutto si è dovuto fermare per il superamento dell’orario massimo consentito dai permessi comunali. E tutto questo sapete perchè? Perchè “alcuni imprevisti” hanno allungato le registrazioni. Ecco, questi imprevisti tanto declamati dalla produzione, altro non sono che problemi tecnici di regia e organizzazione che non hanno fatto altro che bloccare continuamente la serata e far ripetere esibizioni e spezzoni di programma innumerevoli volte.

Che c’entra, dunque, Maria de Filippi direte voi? C’entra eccome perchè se Queen Mary, da un lato, ha tutte le colpe del mondo riguardo ad una bassa proposta musicale negli anni accumulata e prodotta con i suoi “amici”, dall’altro ha anche l’enorme merito di riuscire a produrre ogni volta uno spettacolo che funziona alla perfezione (come è sempre stato il Summer Festival finora) grazie ad un rodatissimo team di produzione. La regina indiscussa della televisione italiana c’ha visto lungo anche questa volta ed ha lasciato nelle sabbie mobili un evento diventato oramai imbarazzante. Al suo posto si sono insediati dei pischelli che hanno bisogno di far ripetere due, tre, quattro volte esibizioni palesemente in playback. Il senso? Quando lo capite spiegatelo anche a me!

I fischi a fine serata del pubblico? Strameritati e fin troppi pochi, ce ne volevano di più! Chissà che ora Maria non faccia il colpaccio e non si metta alla produzione dell’evento organizzato in extremis da Rtl 102.5 per fine settembre all’Arena di Verona. E’ altamente improbabile ma sarebbe una vicenda entusiasmante! Nel frattempo, quella grandissima accozzaglia pilotata del Summer Festival va a gambe all’aria e qualcosa mi dice che avrà vita piuttosto breve… Maria sarà anche il diavolo in persona ma è l’unica (o quasi) in grado di proporre attualmente la musica in TV facendola funzionare.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.