giovedì, Aprile 18, 2024

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Sanremo 2016: le pagelle della finalissima

Dopo una settimana di musica e spettacolo, interviste e conferenze stampa, gossip e pagelle ieri sera si è finalmente conclusa la 66° edizione della kermesse canora più famosa d’Italia. Il Festival di Sanremo 2016 ha trovato i suoi vincitori negli Stadio capitanati da Gaetano Curreri che ha sorpreso tutti con “Un giorno mi dirai”. Come da tradizione ormai, arrivano le nostre pagelle lampo al Festival di ciascun cantante in gara. Eccole:

1.DEAR JACK – MEZZO RESPIRO

Eravamo partiti dicendo che questo Festival avrebbe dovuto servire ai Dear Jack per capire chi era ancora dalla loro parte dopo la separazione dall’ex vocalist ma in realtà Leiner e compagni se ne tornano a casa probabilmente senza averlo capito perché eliminati (a sorpresa) prima della finalissima. Il loro brano è uno dei più orecchiabili e radiofonici grazie ad un ritornello martellante e fresco. A me son piaciuti, più dell’anno scorso perlomeno, ma ora devono pensare a ripartire da se stessi e dal proprio pubblico. VOTO: 7+

francesca video-22. FRANCESCA MICHIELIN – NESSUN GRADO DI SEPARAZIONE

E’ il nome che nessuno si aspettava sul podio e invece lei arriva addirittura al secondo posto spiazzando tutti con una voce cristallina e pura ed una canzone che è già un tormentone nelle radio. Giovane, brava e talentuosa, questo Festival è stato la sua consacrazione.VOTO: 8.5

Alessio-Bernabei-Sanremo-2016-Finale-343x2703. ALESSIO BERNABEI – NOI SIAMO INFINITO

Si apre davanti a lui un percorso difficile ma con questo Festival ha ingranato la marcia giusta e lavorando su se stesso e sulla propria musica può far bene. Il suo brano è stato uno dei pochi a smuovere la situazione piuttosto statica all’Ariston quest’anno quindi mi aspetto di sentirlo risuonare in radio da dove saprà riscattarsi del 14° posto. VOTO: 7

4. CLEMENTINO – QUANDO SONO LONTANO

Lui di per se ha già vinto la sfida che si era posto: dopo anni in cui gli è stata sbattuta la porta in faccia stavolta all’Ariston c’è stato e ha ottenuto un ottimo 7° posto del tutto inaspettato. Il brano non ha nulla a che vedere con i suoi pezzi migliori forse penalizzato da un ritornello per nulla canticchiabile in napoletano.VOTO: 6+

5. PATTY PRAVO – CIELI IMMENSI

La Divina da questo Festival ne esce comunque vincitrice: un ottimo 6° posto (uno dei suoi migliori piazzamenti di sempre) e il premio della critica Mia Martini. Il suo album e il suo brano stanno andando ottimamente nelle vendite e alla vigilia non era affatto scontato. Tralasciando le stonature  spalmate in tutte le serate, il suo brano s’inserisce perfettamente nel suo repertorio più classico dimostrando ancora una volta la classe della sua interprete. VOTO: 7-

740x350xlorenzo-fragola-1-740x331.png.pagespeed.ic.UJCbzT9qwt6. LORENZO FRAGOLA – INFINITE VOLTE

Raggiunge il 5° posto ma la sensazione è che sulla lunga distanza possa essere lui il vincitore reale di questa edizione. Il suo brano è perfettamente sanremese e farà sicuramente dannatamente bene in radio e nelle classifiche probabilmente bissando il successo dello scorso anno quando, pur arrivando soltanto 10° vantò poi il brano più venduto dell’edizione. Una carriera in costruzione comunque. VOTO: 8+

7. NOEMI – LA BORSA DI UNA DONNA

Noemi può soltanto mangiarsi le mani. Ancora una volta sbaglia platealmente il brano da presentare in gara e l’esito non può che confermarlo. Un amaro 8° posto che però è meglio di come sembrava essersi messa la situazione dopo la prima serata quando era a rischio eliminazione. Peccato perché la romana ha una voce fantastica e un disco con almeno 3 o 4 brani che avrebbero fatto meglio. Questo pezzo di Masini pur avendo dalla sua una gran classe e qualità è troppo freddo e poco orecchiabile per vincere il Festival della canzone popolare. VOTO: 6.5

8. BLUVERTIGO – SEMPLICEMENTE

Ritorno discutibile quello di Morgan e compagni all’Ariston con questo pezzo che di semplice non ha davvero nulla. Melodicamente mischia confusamente una decina di stili diversi e testualmente non è da meno. Morgan purtroppo non è più ai fasti del passato né per scrittura né per la voce che per tutte le serate latita. E infatti vengono eliminati alla prima occasione buona. VOTO: 5

9. ELIO E LE STORIE TESE – VINCERE L’ODIO

I cocchi della stampa non vanno oltre il 12° posto questa volta e lasciatemi dire che era ora. Un brano da cabaret ma non da manifestazione della musica popolare. Domani, anzi oggi, nessuno se la ricorderà più. Si può arrivare in alto una volta andando controtendenza, la seconda era già troppo ma c’è stata e vabbè ma la terza sarebbe stato davvero troppo. VOTO: 3

10. ARISA – GUARDANDO IL CIELO

Lei che all’Ariston quest’anno non voleva esserci ci viene comunque catapultata perché così vuole Conti e la casa discografica. Arriva 10° inspiegabilmente ma effettivamente questo non è il suo brano migliore. Forse occorrerà ripartire fuori da Sanremo proponendo un’altra piccola rivoluzione ma lei ne è capace e con quella voce può fare tutto ciò che vuole. VOTO: 8

11. ZERO ASSOLUTO – DI ME E DI TE

Hanno la canzone più radiofonica senza ombra di dubbio ma vengono eliminati (ingiustamente visto chi è rimasto in finale). Il pezzo non è per nulla innovativo, anzi è la banalità amorosa fatta canzone, loro sono melodicamente gli stessi di 10 anni fa e dal punto di vista dell’esibizione è da notare che mentre uno canta l’80% del brano l’altro gesticola e canticchia tra sé ma alla fine il brano comunque c’è. Peccato, qualcosa di più meritavano. VOTO: 6

pagelle-finale-sanremo-2016-Stadio--770x62512. STADIO – UN GIORNO MI DIRAI

Alla fine vincono loro. A sorpresa visto che all’inizio nessuno li considerava tra i papabili. Da giovedì sera è cambiato tutto e grazie a Lucio (Dalla) stravolgono ogni pronostico e si trasformano nei beniamini del pubblico dell’Ariston che chiede il bis alle loro esibizioni e li acclama come vincitori ancora prima del verdetto. Il brano è indiscutibilmente il migliore dal punto di vista della scrittura ma vocalmente non c’è stata esibizione in cui non abbiano stonato abbondantemente. Una vittoria giusta a metà. Il mio dubbio però rimane sempre lo stesso: fuori di qui qualcuno si ricorderà questo brano? Vedremo… VOTO: 7++

13. ANNALISA – IL DILUVIO UNIVERSALE

Tutti si aspettavano la sua vittoria ieri sera ma, invece, si piazza a sorpresa all’11° con il suo brano. La ragazza timida è cresciuta e questa volta all’Ariston ha portato tutta la sua maturazione per un brano non facile né da eseguire né da recepire. Non è la solita ballata d’amore radiofonica ma è un pezzo per nulla immediato o scontato che la rossa ligure canta con quanta più voce ha nei polmoni. Forse, anche lei come Noemi, ha sbagliato pezzo puntando troppo in alto. VOTO: 7

14. ROCCO HUNT – WAKE UP!

Sarà il successo radiofonico dell’anno ma a me ha già rotto abbondantemente. Al primo ascolto ti fa ballare, al secondo tieni il tempo con le mani, al terzo guardi l’orologio per capire quanto manca al termine dei 3 minuti e mezzo di canzone. Terribilmente retorico nel testo, che non si schioda dal suo Sud e dal suo napoletano, e sempre distante anni luce dal rap che pretende di fare musicalmente. VOTO: 5.5

Dolcenera15. DOLCENERA – ORA O MAI PIU’ (LE COSE CAMBIANO)

Una musicista vera che può dire davvero di avere una musica sua, tutta sua. Brava! Dimostra la tecnica vocale migliore di tutti per un brano effettivamente difficile da portare a Sanremo dove si vince con l’orecchiabilità. Lei se ne frega altamente e punta sulla qualità che con questo brano, che viaggia tra soul, black e gospel, ne ha davvero tanta. VOTO: 8/9

16. ENRICO RUGGERI – IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI

Vince il miglior testo (ma che sul serio?) e rischia il podio arrivando 4°. Fortunatamente però non ci arriva in finalissima. Sarebbe stato davvero troppo per un brano che sa di vecchio da qualsiasi prospettiva: pop-rock anni ’80 e una voce che a malapena si riesce a percepire perché troppo spesso sormontata dall’orchestra. Per me è no. VOTO: 5+

Deborah-e-Giovanni-1-800x500_c17. GIOVANNI CACCAMO E DEBORAH IURATO – VIA DA QUI

Sono la coppia dell’anno e soprattutto lei ha fatto parlare di sé dalla prima serata, per il vestito che indossava, all’ultima per la commozione per il messaggio di Giuliano Sangiorgi prima, e poi per le lacrime in sala stampa dopo il 3° posto. Sanremo era il suo sogno e l’ha avverato con un ottimo piazzamento anche se partivano da favoriti. Il brano è una piccola ballata pop incentrata sulla parola “scusa” che, a parer mio, avrebbe acquistato maggior forza se fosse stata interpretata singolarmente. Troppo eterogenee fra loro queste due voci. VOTO: 7/8

18. NEFFA – SOGNI E NOSTALGIA

E’ il più scanzonato di tutti e ogni volta che canta da l’impressione di essere lì perché l’abbiano costretto contro voglia. Il pezzo non sarebbe nemmeno brutto ma lui fa di tutto per peggiorare la situazione. Nulla di innovativo, intendiamoci, lui ripropone le sue solite “marcette” alla Celentano, che sono passate di moda da circa 30 anni, con la stessa identica melodia dei suoi ultimi pezzi. Su quella base avrebbe potuto cantare ogni sera una sua canzone diversa cambiando soltanto le parole. Viene eliminato alla quarta serata, e ci mancherebbe altro…  VOTO:5

740x350xvalerio-scanu-sanremo-2016-740x340.jpg.pagespeed.ic.FvaK9RwK5G19. VALERIO SCANU – FINALMENTE PIOVE

Ieri sera per la prima volta ho provato tenerezza per lui dopo che al videomessaggio di Fabrizio Moro gli è scesa una lacrima. In questi anni se ne è sentite dire di tutti i colori ma ha continuato a fare musica contro tutto e tutti arrivando a questo Festival dimostrando di essere cresciuto e di meritare un posto tra la musica pop della nuova generazione. Il suo pezzo non sarà il brano del secolo ma oltre il 13° posto meritava di arrivare anche solo per il ritornello, uno dei pochi efficaci di quest’edizione. Bravo Valerio! VOTO: 8+

Irene-Fornaciari-sanremo-2016-Cotril-120. IRENE FORNACIARI – BLU

E’ la ripescata di turno e ovviamente poi arriva al 16° posto finale ma la sua “Blu” è un colpo al cuore per chi ha voglia di ascoltare davvero. Bisognerebbe imparare ad andare oltre i pregiudizi: è la figlia di Zucchero e forse anche per questo è al Festival tra i big (ma non è stata di certo l’unica ad aver dalla sua qualche aiuto esterno) ma ora che c’è perché non concentrarsi sulla musica che, in questo caso, è davvero un piccolo gioiellino di classe, eleganza e sensibilità per una canzone mai banale sul tema dei migranti, più che mai attuale. Posso capire che non ha il pubblico dalla sua ma le giurie dei cosiddetti “esperti” vorrei sapere che c’hanno da dire. VOTO: 9

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
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Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.