A partire dal 21 settembre disponibile in radio e in digital download il nuovo singolo “Terremoto”
Arriva con l’autunno il nuovo singolo di Tony Maiello, intitolato “Terremoto”, quinto estratto dal suo ultimo disco “Spettacolo”. L’intima ballad riflette sulle difficoltà e le delusioni che, senza fare sconti a nessuno, fanno parte del grande gioco della vita di ognuno di noi. Da diverso tempo, il cantautore campano ha affinato l’utilizzo e la cura delle parole, raggiungendo una piena e consapevole sicurezza comunicativa, al punto da renderlo uno dei songwriter più richiesti e apprezzati dell’intero scenario italiano. Alle comuni insicurezze, si contrappone nel testo il bisogno di dire “grazie” a chi, con il suo sostegno o semplicemente attraverso la sua presenza, ha contribuito ad una ripartenza, intesa come rinascita.
Si casca e ci si rialza, proprio come quando da bambini muovendo i nostri primi passi ci facciamo la “bua”. Passano gli anni e quasi rimpiangiamo la spensieratezza di una caduta in bicicletta, giungendo alla conclusione che le “sbucciature della vita” sono ben altre. Quante volte ci siamo persi, altrettante ci siamo ritrovati, forgiati dall’esperienza e da errori che difficilmente commetteremo ancora. O forse si. Proprio come la terra sotto in nostri piedi, a volte crolliamo, ma ripartiamo sempre dalle nostre fondamenta per ricostruire un’esistenza più solida e matura. Certo, non è facile ma, alla lunga, diventa molto più istintivo arginare ostacoli e farsi scivolare di dosso determinate spiacevoli situazioni.
Lo ha raccontato molto bene Tony Maiello che, proprio come tutti noi, ha vissuto questo genere di momenti e ha deciso di racchiuderli nella sua musica, senza il timore di mostrare la propria fragilità e con la speranza che possa servire da monito a chi sta attraversando un periodo complicato. In quest’epoca confusa e poco felice, c’è un estremo bisogno di riscoprire il valore terapeutico delle canzoni perché, dalle radio alle playlist in trend su Spotify, siamo circondati da messaggi demenziali, spesso parecchio negativi. Se nell’indie è diventata una gara a chi usa i termini maggiormente alternativi, nella trap le tematiche sono decisamente più ricorrenti e ti ritrovi ad ascoltare gente che fomenta, impreca, se la tira, ostenta e si ritrova a scrivere un brano solo per raccontare che in quello precedente ha avuto successo e ha fatto un sacco di soldi.
Onestamente e orgogliosamente appartengo alla scuola dei nostalgici, di chi in un testo ricerca le parole che vorrebbe sentirsi dire in un determinato momento, il conforto incondizionato dell’artista di turno che non ti conosce ma ha già capito tutto. In tal senso, Tony ha centrato più volte l’obiettivo, perché ha deciso di puntare sul contenuto autobiografico e di essere semplicemente se stesso, senza fingersi nessun altro. In un’epoca in cui il tempo è diventato la nostra reale moneta di scambio, “Terremoto” merita da parte nostra l’investimento di un ascolto attento e concentrato, un lusso che non tutti sono disposti a concedersi. Prendiamoci cura delle nostre orecchie, sfamiamo la nostra anima con contenuti che possano nobilitarla e non impoverirla, scavando tra le macerie per ricostruire qualcosa di buono.
Terremoto | Audio
Terremoto | Testo
Ricordo di essermi perso
forse era un giorno di marzo
la neve cadeva sui sogni
e quanta paura che c’era
sotto quel velo di bianco
sotto quel velo di bianco
Ricordo i miei occhi allo specchio
più freddi del ghiaccio in inverno
se scali pensieri di vetro
senza equilibrio si scivola
ed è inevitabile il crollo
e fu inevitabile il crollo
E già tra le rovine di me stesso
come tra il fango e il cielo aperto
ritrovarci un po’ di merda
in qualche pezzo di universo
ti giuro che io l’ho visto
il buio che c’è dentro
il rumore del silenzio
E non è stato facile
ricominciare a camminare
mentre già crollava tutto
ma dico grazie a te
se adesso sono ancora vivo
e non è stato facile
ricostruire l’anima
spaccata dopo un terremoto
ma è solo grazie a te
e del tuo amore che mi ha fatto scudo
per il tuo amore che mi ha fatto scudo
Ricorda la fretta del tempo
l’unico vero bastardo
ne ho vista di gente che cambia
non se ne accorge nemmeno
dando alla vita che passa
riempiendo i bicchieri a metà
Ricorda che non c’è distanza
laddove rimane una traccia
ho capito che tutto ritorna
ma ogni sorriso di più, lo so
lo sai bene anche tu
lo sai bene tu
E già tra le rovine di me stesso
come tra il fango e il cielo aperto
ritrovarci un po’ di merda
in qualche pezzo di universo
amore tu non l’hai visto
il buio che c’è dentro
il rumore del silenzio
E non è stato facile
ricominciare a camminare
mentre già crollava tutto
ma dico grazie a te
se adesso sono ancora vivo
E non è stato facile
ricostruire l’anima
spaccata dopo un terremoto
ma è solo grazie a te
e del tuo amore che mi ha fatto scudo
per il tuo amore che mi ha fatto scudo
tutto l’amore che mi fa da scudo
E non è stato facile
ricostruire l’anima
spaccata dopo un terremoto
ma è solo grazie a te
e del tuo amore che mi ha fatto scudo
per il tuo amore che mi ha fatto scudo
Nico Donvito
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