venerdì, Aprile 19, 2024

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16Gang: “La nostra musica vuole portare gli ascoltatori nel futuro” – INTERVISTA

A tu per tu con il duo classe ’98, in uscita con il loro nuovo singolo intitolato “SnitchDance

Tempo di nuova musica per Pasquale Bello in arte “Skelotto” e Antonio Santarcangelo in arte “Weegly”, alias i 16Gang, giovane collettivo della scuderia Elektra Records, in uscita con l’inedito “SnitchDance“, disponibile in radio e sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 17 luglio. Conosciamoli meglio.

Ciao ragazzi, benvenuti. Partiamo dal vostro nuovo singolo “SnitchDance”, cosa rappresenta per voi?

«Per noi “SnitchDance” rappresenta l’inizio di un nuovo percorso, l’esordio di un progetto che affonda le sue radici nel nostro background passato, dal quale abbiamo preso spunto. Allo stesso tempo, ci siamo allontanati da questo background attraverso la sperimentazione di suoni e di vibes a noi totalmente sconosciute».

È il vostro primo pezzo con Elektra Records, come state vivendo questo bel momento?

«Per noi, poter avere un progetto con una discografica della portata di “Elektra records” è stata una grandissima sorpresa! Infatti, è sempre stato il nostro sogno nel cassetto, ma non ci saremmo mai aspettati che un giorno si sarebbe avverato. Soddisfazioni di questo tipo sono un toccasana per la nostra voglia di produrre musica, ci faranno rimanere carichi a lungo».

A livello musicale, come siete arrivati a questo tipo di sound?

«L’approccio a questo tipo di sound è arrivato in modo improvvisato. Per molto tempo, in studio abbiamo provato su delle bozze dal sound dance, dietro suggerimento del nostro produttore. Le parole ci sono uscite in modo spontaneo, poi abbiamo provato e riprovato finché siamo arrivati ad avere una traccia completa. Forse, se avessimo lavorato allo sviluppo della traccia in modo meno improvvisato e più strutturato, non saremmo mai arrivati ad avere “SnitchDance” così come la potete sentire».

Dal punto di vista narrativo, cosa aggiungono le immagini del videoclip diretto da Davide Masciandaro?

«Quel genio creativo di Davide ha ideato e realizzato un video in grado di potenziare attraverso immagini il messaggio di #SnitchDance. Abbiamo capito che oltre al testo e alla musica, anche le immagini hanno un ruolo fondamentale nella comunicazione di un brano musicale. Senza la scelta artistica del videoclip da parte di Davide, la canzone avrebbe preso una piega totalmente diversa. Insomma, sappiamo di aver avuto una gran fortuna a lavorare con un team creativo così ben preparato!».

Facciamo un breve salto indietro nel tempo, come vi siete conosciuti e quando avete deciso di mettere in piedi il vostro progetto collettivo?

«Entrambi veniamo da una città di media dimensione, ma dove comunque tutti si conoscono fra di loro. Quindi, noi due ci conosciamo da quando siamo bambini, anche se all’epoca non ci frequentavamo. Poi, intorno al 2012, ci siamo ritrovati a frequentare la stessa scuola quindi abbiamo fatto amicizia. Iniziammo a incidere le nostre prime tracce in vari studi fino a quando, nel 2014, decidemmo di farcene uno nostro. Da quel momento in poi abbiamo pubblicato svariati mixtape. Infine, dopo anni di produzione musicale costante e con l’entrata in squadra di Rox – il nostro primo produttore – abbiamo deciso di formare i “16GANG”».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato i vostri rispettivi percorsi?

«Sicuramente, le varie “battle” di Freestyle sotto ai porticati e i brani che abbiamo sentito ai contest fuori dalla nostra città, siccome noi con la nostra musica proveniamo dall’underground. In quel periodo, la trap ancora non era compresa appieno, ma con la nostra curiosità siamo riusciti a cavalcare la “wave” e a diventare gli unici a fare questo genere nel nostro paese. Naturalmente, tutto ciò che abbiamo ascoltato nella nostra infanzia e le nostre esperienze, sono diventate la nostra musica». 

Come avete vissuto il lockdown e con quale spirito state affrontando questa ripartenza?

«Durante il lockdown abbiamo vissuto una fase produttiva intensa. Ci siamo, infatti, resi conto che perdevamo troppo tempo in giro e meno in studio, quindi il fatto di dover passare un po’ di tempo chiusi tra due casse e un microfono è stato in realtà proprio l’inizio di una nuova fase per la nostra musica: una fase di sviluppo, innovazione e sperimentazione del sound».

Al netto dell’attuale incertezza dovuta al momento, quali sono i vostri prossimi progetti in cantiere e cosa dobbiamo aspettarci a riguardo?

«Il nostro obiettivo è stupirvi attraverso cose che non vi aspettereste mai da NOI. Abbiamo già pronte varie tracce, che siamo sicuri vi incuriosiranno molto».

Per concludere, a chi si rivolge la vostra musica e a chi vi piacerebbe arrivare in futuro?

«Cerchiamo di fare musica per tutti. La nostra musica vuole portare i nostri ascoltatori nel futuro, farli proprio viaggiare nello spazio-gang».

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
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Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.