mercoledì 13 Novembre 2024

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883, venticinque anni di “Grazie mille”

Album Amarcord, i dischi più belli da riascoltare: un viaggio nel tempo nei ricordi di progetti che hanno lasciato il segno e che vale la pena riportare alla nostra attenzione

Sono trascorsi venticinque dalla pubblicazione di “Grazie mille”, il quinto e penultimo album in studio dei mitologici 883, gruppo musicale cult degli anni ’90 reduce dallo straordinario successo ottenuto con i precedenti “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, “Nord sud ovest est”, “La donna il sogno & il grande incubo” e “La dura legge del gol”. Rilasciato il 23 ottobre del 1999, il disco comprende dieci tracce inedite, principalmente composte da Max Pezzali con Marco Guarnerio e Pier Paolo Peroni.

Ad anticipare l’uscita del progetto è “Viaggio al centro del mondo”, seguito dall’omonimo singolo “Grazie mille” e da “La regina del Celebrità” che, a differenza del passato, non conquistano le classifiche e non soddisfano le aspettative. Tra le canzoni più riuscite citiamo “Nient’altro che noi”, ballata rimasta nel tempo, entrata di diritto a far parte del filone delle canzoni dolci e romantiche da dedicare con slancio alla persona amata.

Un lavoro più personale ed introspettivo, come si evince nella nostalgica “Le luci di Natale”, oppure nella traccia che chiude il disco “Tutto ciò che ho”, canzone che Pezzali dedica a se stesso e rappresenta un manifesto della consapevolezza, oltre che un bel messaggio positivo per chi ha smesso di credere nelle proprie capacità.

Presenti in scaletta anche due cover, riadattate ed italianizzate dallo stesso Max, vale a dire “Almeno una volta” (originariamente “Once in a Lifetime” del gruppo tedesco dei Wolfsheim) e “Tenendomi” (rivisitazione di “You needed me”, brano del ’78 firmato da Randy Goodrum e portato al successo da Anne Murray, rispolverata alle porte del nuovo millennio dalla boy band irlandese dei Boyzone). Degna di nota “La rana e lo scorpione”, uno dei pezzi più maturi e colti che prende spunto dall’antica favola, successivamente attribuita ad Esopo, che riflette sulla natura di ciascun essere umano e sull’incapacità di cambiare.

In conclusione, “Grazie mille” è un disco che segna l’inizio della fine di un’epoca, il primo che non vede la presenza in alcun testo del co-fondatore Mauro Repetto, e che anticipa l’epilogo segnato dall’ultimo lavoro di inediti “Uno in più” del 2001 e della conclusiva raccolta “Love/life” dell’anno successivo. E tanti cari saluti agli anni d’oro del grande Real, gli anni di Happy days e di Ralph Malph, gli anni delle immense compagnie, gli anni in motorino sempre in due.

Grazie mille | Tracklist e stelline

  1. Grazie mille
    (Max Pezzali, Marco Guarnerio, Pier Paolo Peroni)
  2. La regina del Celebrità
    (Max Pezzali, Marco Guarnerio, Pier Paolo Peroni)
  3. Le luci di Natale
    (Max Pezzali, Marco Guarnerio, Pier Paolo Peroni)
  4. Almeno una volta
    (Max Pezzali, Wolfsheim)
  5. Nient’altro che noi
    (Max Pezzali, Marco Guarnerio, Pier Paolo Peroni)
  6. Viaggio al centro del mondo
    (Max Pezzali, Marco Guarnerio, Pier Paolo Peroni)
  7. Tenendomi
    (Max Pezzali, Randy Goodrum)
  8. Dopo il solito bip
    (Max Pezzali, Keiko Matsui)
  9. La rana e lo scorpione
    (Max Pezzali, Alberto Tafuri)
  10. Tutto ciò che ho
    (Max Pezzali, Marco Guarnerio, Pier Paolo Peroni)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.