Intervista al cantautore che torna a cantare l’amore per la sua Milano
Marco Massa in questa intervista ci racconta la sua scelta di tornare a cantare la sua “Cara Milano” dedicando un pensiero intimo e di assoluta speranza alla sua città. Ecco quello che ci ha raccontato il cantautore a proposito di questa sua nuova pubblicazione discografica:
Ciao Marco, partiamo dal brano “Cara Milano”. Qual è il valore di questa canzone per te?
«Ha un valore grandissimo, come ha valore la mia città, che mi ha cresciuto e che è stata il mio grembo sonoro. Il brano ha un testo importante, è una lettera di amore e odio nei suoi confronti “ ti ho amato e odiato tanto tanto e adesso un pò di più”, perché ora è fragile e al tempo stesso sfacciata, vuole solo apparire; prima era intimista, ma anche solidale, e rappresentava un grande polo culturale. Spero che torni come prima tra la gente, come dico nel finale del brano perché siamo noi Milano anche “quelli che ora stanno male”…».
Hai scelto di riproporre questa canzone a distanza di oltre dieci anni con una nuova versione curata da Marco Grasso. In che cosa reputi innovativa questa nuova versione? Qual è il suo valore aggiunto rispetto alla versione originale?
«Milano oramai ha cambiato il suo suono, sono convinto che tutte le città nell’arco di dieci anni cambino le proprie sonorità. La mia città ora esprime atmosfere sonore interessanti, in costruzione, come se dovesse sperimentarle per prendere una nuova direzione. Dovevo assolutamente ripresentare questo brano con il suo nuovo mondo. Ho pensato quindi di dare al brano una nuova veste, ricercando suoni di un panorama musicale non tanto esplorato, che arriva da musicisti straordinari del Nord-Europa, rendendolo più attuale, a volte crepuscolare ma che rispecchia il cambiamento epocale, che stiamo vivendo».
Nel 2011 questa canzone vinse anche il Premio Sergio Endrigo, un riconoscimento che ne sancisce il valore. Come ricordi di aver accolto questo riconoscimento?
«E’ stato un riconoscimento inaspettato; sono stato molto orgoglioso di avere vinto un premio così importante, assegnatomi nella città in cui sono nato e che parla appunto di lei, Milano. E’ un premio oltretutto dedicato ad uno dei cantautori che ho sempre stimato e amato, e che mi venne consegnato dalla figlia di Sergio Endrigo , Claudia. Che cosa voler di più?».
Il senso ultimo di questa canzone è il racconto di una città speciale per il nostro Paese come Milano. Come vedi questa città e qual è il sentimento che ti lega ad essa? E’ cambiato nel tempo il tuo rapporto con questa città?
«Ho un rapporto un po’ conflittuale, spesso ho voglia di partire e ritirarmi in campagna a produrre vino e olio. Milano è la mia storia e la rispetto; mi ha dato tanto, ma la strada che ha preso mi piace sempre meno, non si capisce dove voglia andare. Ma chiuderei con una nota positiva: tornerà prima o poi ad essere davvero all’avanguardia a livello culturale, con la sua dignità, quella che ho conosciuto bene».
Ilario Luisetto
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