Raccontiamo l’amore con una canzone
Non sono per niente una persona ordinata, io e l’ordine proprio non andiamo d’accordo. Quando arrivo io, se ne va lui. La mia mente ormai è programmata per trovare le cose nel disordine, ho una memoria logica e fotografica che mi permette di trovare tutto all’interno del caos della mia stanza. Il problema vero è quando qualcuno vuole sistemarlo, quel disordine. Attimi di panico perché le calze non sono sulla sedia, ma sono nel cassetto e perché le cuffie non sono sulla scrivania sopra ai libri letti a metà ma sono, semplicemente, nel posto giusto. Ho provato a diventare più ordinata ma è davvero più forte di me, perché resisto qualche giorno e poi si trasforma tutto. Così con il mio disordine ci convivo e per ora andiamo alla grande.
Se non fosse però per un piccolo dettaglio. Nel disordine non ci possono essere solo le stanze, le auto o le case, ma cosa succede se il disordine regna anche nella vita? Dicono che è proprio dal caos che esca la luce e allora proviamoci, a brillare. Passi mesi a cercare di mettere insieme tutti i pezzettini dei Lego sparsi per la tua vita e poi, se una sera, solo per una sera, ne togli uno, crolla la torre. Guarda che disordine.
Marco Mengoni ci corre in aiuto con la sua “Due Vite” (di cui qui la nostra recensione), che non ha bisogno di presentazioni. L’ho tenuta stretta e volutamente lontana dalla scia sanremese per poterne parlare quando ormai ognuno di noi ha potuto associarle un significato, un volto, una voce, un’emozione. Oggi la riprendo, come quella serie tv che hai paura di finire perché poi ne sentirai la mancanza.
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Trovare un amore ordinato come sono ordinate le maglie in base al colore nei cassetti di Marie Kondo è un po’ difficile, beati quelli che lo trovano. Sono sentimenti, è normale che arrivino come un uragano e sconvolgano tutto. Sconvolgono ancora di più se arrivano quando meno te lo aspetti e stravolgono le tue convinzioni, le tue abitudini. Così fingiamo che non è vero, che siamo forti, che ce la facciamo anche da soli, perché noi per i sentimenti non siamo portati. Preferiamo perderci pur di ammettere che è arrivato, il disordine. Per questo restiamo svegli di notte a tartassarci di domande: per capire cosa stiamo provando. E in amore, se uno ci pensa di notte, lo ha capito già.
Dovrei telefonarti
Dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse
E non ho più difese
Se tutti mettessimo in atto le decisioni prese prima di dormire, ognuno di noi sarebbe più felice. Idee geniali che cambiano la vita, dichiarazioni d’amore degne di un film o soltanto una parola che può cambiare il corso dei fatti. Passiamo ore a inventare scuse fantascientifiche e a costruire castelli di sabbia solo perché abbiamo paura, ma se mettessimo davvero tutta questa energia per dire ad una persona quanto davvero teniamo a lei, saremmo comunque stanchi, ma più leggeri.
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Persi tra le persone
Quante parole
Senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Non abbiamo più difese perché quando qualcuno ci chiede “come ti vedi tra cinque anni?”, la risposta che arriva diretta dal cuore l’abbiamo lì. Ci immaginiamo la vita di tutti i giorni, con i suoi progetti, i programmi, le case vuote da arredare, gli orari da incastrare, la spesa da fare, la camicia da stirare. E questi progetti li immaginiamo solo accanto ad una persona. Una persona che ci ha portato quell’uragano e che ha messo a soqquadro tutti i nostri cassetti. Una persona della quale non possiamo fare più a meno quando parliamo di vita. Che nel disordine perdiamo ma che quando ritroviamo, come le cuffie in camera mia, arriva davvero la musica.
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi
Forse è ora di giocarci il tutto e per tutto, ci sono vite che si rincorrono per anni e non trovano mai il momento adatto per unirsi davvero. A volte è troppo presto, a volte non ci sono gli incastri giusti, altre volte invece, si sbagliano i calcoli e si finisce a fare un buco nell’acqua. La distanza, l’età, il tempo, il lavoro, gli impegni. Due vite che vivono in parallelo, ma saranno sempre collegate. Ovunque sarà l’altra persona, sappiamo che potremo sempre contare su di lui. Che sarà il primo che chiameremo quando ci daranno una promozione, il primo che saprà le cose belle ma anche quelle brutte, l’unico del quale ci possiamo fidare davvero.
Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite guarda che disordine
Ma se due vite sono destinate a diventare una vita sola, ci sarà il momento in cui ci si fermerà davvero ed ogni scusa diventerà inutile, se davvero ci si ama. Avremo la forza anche di fermare il mondo pur di provare a sistemare quel disordine. Ma che disordine non è perché in tutto il casino, in tutto quel casino che è l’amore, abbiamo sempre saputo che alla fine, la vita che cercavamo e che fingevamo di non trovare, era proprio lì, dove l’avevamo lasciata. Che giri fanno due vite, lunghi, troppo lunghi, ma quando ci si incontra, che magia.
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