giovedì 21 Novembre 2024

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La playlist per un’estate diversa da quella dei soliti tormentoni

Dieci canzoni estive in risposta alle preferite da radio e piattaforme streaming

L’estate, soprattutto in questi ultimi anni, sta vedendo un continuo proliferarsi di tormentoni spesso indistinguibili, scontati e prevedibili. Dei copia-incolla che non solo si azzerano tra loro, ma azzerano anche l’identità di chi li interpreta e quindi noi oggi vogliamo giocare di risposta proponendovi dieci canzoni uscite recentemente che siano fresche, leggere, estive, ritmate, ma anche personali e significative. Perchè estate significa sì leggerezza, ma leggerezza non deve significare per forza superficialità. E perché, per fortuna, esiste anche un’altra estate, diversa da quella che ci dicono le classifiche.

• Alex Britti – Tutti come te

Britti anticipa il nuovo progetto discografico con un brano che poggia sul suo inconfondibile sound, cercando di far convogliare l’anima più blues di oggi con quella puramente pop dei suoi tormentoni del passato. E l’intento è riuscito tra frizzanti riff di chitarra, un ritmo martellante e il testo che sa raccontare con ironia la nostra società contraddistinta da un’umanità sempre più variegata, ma in cui alla fine abbiamo comunque tutti “un’anima che gira a piedi per le vie della città“.

• Comete – Peccato!

Il nostro cervello di notte resetta l’80% delle cose inutili alle quali pensiamo durante il giorno, quindi se ogni mattina ci si sveglia pensando a qualcuno significa che quella persona è davvero importante: parte da questo concetto il nuovo singolo di Comete, in linea con la spensieratezza estiva tra voglia di cantare, giornate di sole e gite con la propria amata, portata però in primo piano con il suo stile che lo conferma uno dei cantautori più riconoscibili della nuova generazione.

• Daniele Silvestri – Tutta

Sicuramente una delle canzoni d’amore più ispirate degli ultimi anni per come riesce a raccontare il sentimento senza risultare ripetitiva e scontata (“Tutta la luce che non cade su di te è uno spreco d’ombre, ecco che cos’è. E tutto il suolo che il piede tuo non tocca, è distesa arida, è tutta terra sciocca“). Originalità confermata dal sound a metà tra pop e folk, con tinte quasi balcaniche che discostano il brano da tutto ciò che c’è nell’attualità musicale.

• Fabrizio Moro – Dove

Pop-rock elettronico e strofe rappate che creano l’atmosfera del Moro “da palazzetti” e che vogliono rappresentare una spinta per il futuro. Il cantautore romano invita infatti a mettersi in movimento per trovare un punto di arrivo, anche quando il punto di arrivo inizialmente non esiste, sforzandosi di camminare pur non conoscendo bene la strada perché, altrimenti, si rischia di creare punti di attrito con la vita.

• Il Cile – Ma che musica c’è

Dopo qualche anno di lontananza dalle scene musicali, Il Cile torna con un brano in cui confronta la sua generazione con quella dei millenials: la prima contraddistinta da maggior genuinità, passione e spontaneità (“L’estate una volta era bella, era lo scrigno dei desideri, la scuola finiva, ricordi la lira, i baci rubati, paura e saliva“), la seconda ad uso e consumo dei social (“L’amore di questi tempi è soltanto pantomima, qualche like e frasi rubate dentro un bacio Perugina“). Il ritornello orecchiabile e sostenuto da un potente riff di chitarra elettrica conferma un cantautore che sa essere impegnato e fuori dagli schemi ma, allo stesso tempo, anche capace di risultare immediato.

• Isotta – Mi piace il caso

Vincitrice di due premi a Musicultura 2022, è tra le nuove leve più interessanti del cantautorato femminile e la conferma arriva da questo brano apparantemente spensierato e disimpegnato, ma che in realtà utilizza l’ironia e i giochi di parole per invitare l’ascoltatore a riflettere sulla casualità della vita e sulla ricerca di sè stessi. Cantautrice da seguire con attenzione perché arguta, sagace e capace di trovare la sua strada senza doversi omologare alla massa.

• Legno e Rettore – Spettacolare

Il misterioso duo indie-pop sforna un brano dirompente e di rottura rispetto a quella che è stata finora la sua proposta molto incentrata sulla vita di tutti i giorni: qui il focus è su una società dove tutto è ostentato e dove tv, giornali e social contribuiscono a questa piaga spettacolarizzando qualsiasi notizia, drammatica o buona. La presenza di Rettore aggiunge un’irresistibile spinta rock a un brano che dimostra come si possano fare anche canzoni estive che cercano di scuotere gli animi e non si appiattiscono intorno alla banalità di cocktail, spiagge e balletti per TikTok.

• Levante – Canzone d’estate

La cantautrice siciliana, a settembre in concerto per la prima volta all’Arena di Verona, canta le sensazioni vissute da una donna alla fine di una storia d’amore avvenuta proprio in un’estate vissuta ora con il dovere di “bruciarsi il cuore per metterti via“. La malinconia del testo incontra la leggerezza dei suoni in un brano che emerge come il più raffinato tra tutti quelli pubblicati durante questa estate.

• Simonetta Spiri – Fino all’alba

Simonetta sceglie per l’estate una veste diversa da quella abituale: meno intimità e più spensieratezza, con cui strizzare l’occhio alla house dei primi anni 2000. Al centro c’è il due di picche di una lei a un narcisista che, solo per la sete di apparire, preferisce circondarsi di un mondo vuoto anziché dedicare attenzioni alla propria compagna, e il messaggio arriva in modo nemmeno troppo velato: iconico, infatti, il “mi hai già stancato, aria!” del ritornello in quello che è, a tutti gli effetti, un invito a recuperare le cose più semplici ma anche più vere.

• Zero Assoluto – Sardegna

Anche gli Zero Assoluto, come Levante, puntano tutto sulla nostalgia in un brano che vuole evocare ricordi, emozioni e sensazioni di un’estate indimenticabile ma, al tempo stesso, anche lontana. La ricetta è quella che ci si attende da una loro proposta: melodia dolce e cantato diviso tra parti rarefatte e rappate. Da padri dell’it-pop che oggi hanno però trovato nuova linfa anche grazie alla collaborazione con nuovi volti dell’indie, in questo caso Svegliaginevra che firma il brano insieme a loro.

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Nick Tara

Classe '92, ascoltatore atipico nel 2022 e boomer precoce per scelta: mi nutro di tradizione e non digerisco molte nuove tendenze, compro ancora i cd e non ho Spotify. Definito da Elettra Lamborghini "critico della sagra della salsiccia", il sogno della scrittura l'ho abbandonato per anni in un cassetto riaperto grazie a Kekko dei Modà, prima ascoltando un suo discorso, poi con la sincera stima che mi ha dimostrato.