venerdì 27 Dicembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Alessandra Amoroso, “Si mette male” e il concetto di tormentone di fine anno – RECENSIONE

Analisi del nuovo singolo di Alessandra Amoroso, intitolato “Si mette male”, fuori dallo scorso 1° novembre, tra le firme anche Tananai

Un ritorno perfetto per Alessandra Amoroso che, dopo il buon successo estivo di “Mezzo rotto” con BigMama, si rimette in pista al centro della dancefloor con “Si mette male”, fuori dallo scorso 1° novembre. Il brano è scritto e prodotto da Tananai e Davide Simonetta, insieme a Alessandro Raina ed Enrico Wolfgang Cavion, con i quali l’ugola salentina ha lavorato in studio per trasmettere la propria visione artistico-musicale, in altre parole ciò che è e ciò che vuole essere.

Dopo un debutto a Sanremo in cui Alessandra ha fatto l’Amoroso peccando di tempismo, ecco come la strada che era già stata battuta con altri singoli (basti pensare di recente a “Notti blu”), torna a essere percorsa con più decisione. È un’intuizione giusta, frutto della sacrosanta voglia di un’artista di evolversi. Vi ricordate quando Annalisa aveva intrapreso con audacia la sua strada con primi singoli che sembravano non darle subito ragione? Poi l’errore era andare in gara al Festival con qualcosa che rappresentava più il suo passato che il suo presente.

Un discorso analogo potremmo farlo per Alessandra Amoroso, seppur “Fino a qui” è da considerare un gran pezzo, non facciamo fatica ad ammettere che possa essere arrivato in ritardo all’appuntamento in Riviera perché, nel frattempo, non è cambiata solo la kermesse, ma anche la stessa cantante, che è riuscita a sdoganare con fatica l’immagine di interprete di ballate strappalacrime. Poi su un palco come quello dell’Ariston, che storicamente amplifica tutto, torni a fare quello? Ma gli errori di valutazione in un percorso ci stanno, la storia della musica italiana ne è piena.

In tal senso, “Si mette male” ci restituisce l’Amoroso più gioiosa, quella che gioca e non si prende troppo sul serio, tra un mambo salentino e la voglia di ballare un reggae in spiaggia. Si tratta di una bella proposta, forse uscita nel periodo sbagliato, ma abbiamo capito che il punto forte di Alessandra non è certo il tempismo. Bastava giusto anticipare di qualche settimana, ma visto che non esistono più le mezze stagioni, non è detto che nell’era della musica liquida non possano esserci playlist che riproducano in successione “Si mette male” e “All I Want For Christmas Is You”. Vallo a capire l’algoritmo.

Anzi, potrebbe essere una bella trovata quella di Alessandra Amoroso, che di fatto inaugura la stagione dei tormentoni di fine anno. In effetti, i trenini di Capodanno si sono fermati al “Disco samba” del 1978. E tra un “pe pe pe pe peppè”, un “zazueira”, un “a e i o u ypsilone”, un “Brigitte Bardot, Bardot”, un “meu amigo Charlie Brown” e un “Brasil, laralalará”, ci potrebbe stare davvero bene questo suo: “ahi ahi ahi ahi ahi”.

The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.