lunedì 25 Novembre 2024

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Alice Caioli riflette e supera le sue paure in “Specchi rotti”

Tutto quello che c’è da sapere sulla giovane artista siciliana, in gara tra le Nuove Proposte del Festival

Alice Caioli Specchi rottiA pochi giorni di distanza dall’inizio di Sanremo 2018, torniamo a parlare di Alice Caioli (qui la nostra recente intervista), che si appresta all’esordio sul palco del Teatro Ariston con “Specchi rotti”, un’intensa ballad dall’impronta melodica, arricchita da atmosfere elettroniche dal respiro internazionale, tra la black music e il rhythm and blues. Un testo autobiografico e coinvolgente per il trema trattato, che affronta i fantasmi di un’adolescente che, in seguito alla separazione dei suoi genitori, si ritrova priva della figura del padre.

Un disagio che si trasforma in un messaggio importante, rivolto a tutti i ragazzi che affrontano un periodo di smarrimento, invitandoli a riprendere in mano le redini della propria vita, imparando a volersi un po’ più bene. Un brano che rispecchia l’indole ribelle della giovane cantautrice, che spazia da sonorità innovative al rispetto della tradizione, per risultare fruibile all’ascolto da un pubblico trasversale, composto sia da giovani che da adulti. Un pezzo fresco, nonostante la durezza dell’argomento trattato, alla portata di tutti.

Specchi rotti | Video

Specchi rotti | Testo

Sopra il letto sul mio tetto la finestra che non ho
questa casa non ha porte, limiti, pareti
senza vetri non distinguo giorno e notte
il mio tempo ormai è fermo
queste ore mai contate, specchi a pezzi, muri opachi
racchiudono silenzi, colmi di parole e le mie presenze senti
occhi rovinati, chiusi e sporchi di rancore

Sogno, non torno, mi perdo, mi spoglio dei dubbi,
dei passi sbagliati che ho fatto
sogno i tuoi occhi non c’è più un confine
vedo un ricordo di un bacio nascosto
dei pianti negati e dei vuoti colmati
oltre i tuoi occhi non c’è più un confine

Donna, immagine e canzoni, fiumi di parole
tensione, dolore, ossessione e
se spargo la mia voce nessuno sa ascoltare
salgo le scale dei miei sbalzi d’umore
non inciampo su me stessa
che non sono mai la stessa
decisa, indecisa, precisa e imprecisa
e questi freni, bruciano i pensieri come ore mai contate

Sogno, non torno, mi perdo, mi spoglio dei dubbi
dei passi sbagliati che ho fatto
sogno i tuoi occhi non c’è più un confine
vedo il ricordo di un bacio nascosto
dei pianti negati e dei vuoti colmati
oltre i tuoi occhi non c’è più un confine

Sogno, non torno, mi perdo, mi spoglio dei dubbi
dei passi sbagliati che ho fatto
sogno i tuoi occhi non c’è più un confine
sogno, mi sbaglio che i passi che ho fatto
sogno un ricordo di un bacio nascosto
di pianti negati e dei vuoti colmati
oltre i tuoi occhi non c’è più un confine

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.