venerdì 22 Novembre 2024

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Nuovi singoli, settimana 20 del 2018: Briga ed Elodie stupiscono, Tiromancino e Amoroso emozionano

Tutte le recensioni dei nuovi brani in rotazione radiofonica

COSA CI SIAMO FATTI – Briga

Briga - Che cosa ci siamo fatti

E’ un Mattia Briga più scanzonato che mai quello che apre un progetto discografico che pare voler creare una frattura abbastanza profonda. La soluzione trovata, sorprendentemente, si allontana del tutto dalle presenti logiche sonore che la stagione estiva alle porte dovrebbe addirittura amplificare, irrigidire ed irrobustire nella roccaforte del reggaeton elettronico. Cosa ci siamo fatti, invece, propone una struttura melodica, classica, pop-rock che abbandona del tutto ogni minima traccia di cadenza rap (con Briga che canta pure bene alla faccia dei rapper d’oggi!) per sposare una dinamica tutta pop e cantautorale che racconta una chiusura di una storia d’amore raccontata prima con morbidezza su di una chitarra acustica ed una leggera batteria e, poi, con decisione ed insistenza per un ritornello cantato tutto su di un tappeto di cori che danno energia. Un ritorno sorprendente e che acquista punti ad ogni ascolto. VOTO: 8

PARACETAMOLO – Calcutta

Il ritorno a sorpresa di Calcutta arriva giusto in tempo per la pubblicazione del nuovo album del sempre nuovo cantautore latinese. La resa di questo nuovo brano, però, risulta meno potente sia di Orgasmo che, soprattutto, del gioiellino di Pesto. Rimangono, comunque, presenti quei caratteri fondanti della musica di D’Erme: una scrittura attuale nei suoni e tradizionalmente cantautorale nella scelta lessicale di un testo che oggi definiremo “indie” e che, forse, un tempo avremmo semplicemente definito “libero”. VOTO: 6-

  • KASHMIR KASHMIR – Cesare Cremonini

Cremonini, si sa, ha il magico potere di riuscire sempre a conquistare il mondo radiofonico pur senza svendersi a logiche dettate o a mode eccessivamente adottate e prevedibili. In questo nuovo episodio tratto dal suo Possibili scenari riesce a far convivere un sound estremamente ipnotico e trascinante perfetto per l’estate con un testo che tematicamente risulta essere tutt’altro che banale e spendibile con leggerezza. Tra cori e tastiere anni ’60 si consuma un trascinantissimo brano che, probabilmente, ci restituisce un Cesare Cremonini che con i due precedenti estratti c’era eccessivamente mancato in favore di una profondità poco contagiosa sulla lunga distanza. VOTO: 7.5

  • NESSUNO SPOSTA I PIEDI – Chiara dello Iacovo

Chiara dello Iacovo - Nessuno sposta i piediSecondo singolo in nemmeno un mese per l’istrionica cantautrice venuta alla ribalta prima con The Voice of Italy e poi con il Festival di Sanremo del 2016. In questa nuova occasione è la ritmica quasi tribale a reggere l’intero edificio su cui Chiara inserisce un sempre azzeccatissimo e acuto testo che nel ritornello lascia spazio anche ad un interessante e trascinante cantato orecchiabile. Ogni proposta di Chiara dello Iacovo ha il suo perchè e questo non fa di certo eccezione. Chi l’amava continuerà a farlo, le radio, non si sa perchè, continueranno ad ignorare. VOTO: 6/7

  • SINCE YOU LEFT ME – Chiara Grispo

Diventata indipendente dopo l’esperienza con Rtl 102.5 la Grispo opta per un singolo fresco e a tratti snaturante per lei che aveva sempre privilegiato l’aspetto più cantautorale, melodico ed intimo. L’arrangiamento qui, invece, si fa fresco ed ipnotico per riuscire ad entrare nelle logiche contemporanee della rotazione radiofonica che, però, inevitabilmente la vanno a ricollegare con il filone angloamericano aperto a suo tempo da Lily Allen. Brano carino e orecchiabile ma non perfettamente calzante alla sua interprete. VOTO: 5

  • LITIGARE – Davide Petrella

Davide Petrella - Litigare

Dopo il mancato ingresso alle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2018 ed il confezionamento di qualche altra super-hit radiofonica per il meglio del pop italiano il ritorno personale di Davide Petrella si concretizza con questa nuova ballata electropop che non sconvolge lo stile ben definito del suo autore. Piacevole e consapevolmente indie questo nuovo episodio della saga canora di Petrella conferma le capacità del giovane talento partenopeo che, però, non ha ancora trovato il vero pezzo adatto per emergere davvero in prima persona. In questo caso pesa eccessivamente la poca dinamica della melodia che si trascina dall’inizio alla fine del pezzo senza quasi alcuna variazione. VOTO: 6+

  • ESSERE SEMPLICE – Diodato

Diodato ha la capacità di riuscire sempre a suonare attuale ed ipnotico pur adottando una scrittura mai banale o eccessivamente votata alla contemporaneità. In questo nuovo episodio post-sanremese rimane presente il colossale palazzo dell’orchestrazione articolata e classica ma si fa largo una melodia più fresca e primaverile per raccontare lo scorrere dell’esistenza tra “tutte le cose che hai bruciato e disprezzato, sembrano dirti guarda quanto sei sbagliato”. Diodato si, e ci, ricorda di vivere come meglio crede e non secondo schemi preconfezionati. Sempre un piacevole sentire anche se non si tratta del suo miglior episodio. VOTO: 7

  • 2 MINUTI DI CALMA – Edwyn Roberts

Edwyn Roberts - Due minuti di calmaLui è un altro di quei giovani nomi che il pop di oggi lo sta scrivendo e, sotto alcuni aspetti, anche rivoluzionando. Dopo le avventure (tutte positive) come avventure torna a dedicarsi a sè stesso con questo primo singolo che mette in mostra tutta la sua capacità melodica richiamando, non con troppo mistero, il Tiziano Ferro degli esordi. Nell’inciso ipnotico e riuscitissimo Roberts richiama a tratti con le sue doppie voci e l’arrangiamento R&B citando anche lo storico verso “fatti mandare dalla mamma”. Nonostante tutto, però, il risultato è quello che convince piacevolmente trascinando l’ascoltatore nel trip. Potrebbe funzionare come funzionò per Ferro. VOTO: 7+

  • NERO BALI – Elodie, Michele Bravi e Guè Pequeno

Elodie - NeroBaliÈ un’Elodie tutta nuova quella che emerge positivamente da questo inaspettato e sorprendente ritorno rivoluzionario sul piano del sound che, con la produzione di Mace e Dario Faini, si fa contemporaneo sacrificando la veste elegante e retrò finora esplorata. Malgrado una collaborazione parecchio affollata l’unica vera protagonista del pezzo, da cui esce prepotente il marchio autorale di Mahmood, rimane l’ex interprete dai capelli rosa: Bravi si limita perlopiù a seconde voci mentre Guè inserisce giusto qualche barra. Piacevole, ballabile, estiva: un ottimo modo per reinventare con intelligenza una voce che ha il suo perchè. VOTO: 7/8

  • L’ESTATE TUTTO L’ANNO – Le Deva

Le Deva - L'estate tutto l'annoTornano così, fresche e frizzantine, Le Deva dopo un ottimo percorso “iniziatico” del primo album congiunto. Tornano e mostrano già un’evoluzione da quanto mostrato finora. La scelta compiuta è quella della spensieratezza, della leggerezza positivamente estiva e del sound ultra-contemporaneo grazie alla’ottima produzione di Kikko Palmosi. Le quattro ragazze si addentrano, sempre con un’ottima padronanza vocale, in un’avventura che si accontenta di poche pretese a livello di contenuto ma che punta a dominare la stagione del sole battente che necessita di un beat che si faccia ballare e canticchiare con facilità. E se la strofa richiama quel “cerco l’estate tutto l’anno” di Celentano, il ritornello trova una totalmente diversa direzione concentrandosi nei diktat della stagione estiva fatta della massima libertà. Coerente al filone che vuole seguire. VOTO: 6.5

  • IL SEGNO DELLA CROCE – Renzo Rubino

Torna in scena così il “vecchio” Renzo Rubino che con questo singolo riporta alla memoria quel mood fatto di un’orchestrazione minimalista composta di un pianoforte e poco altro e da una voce intima e delicata senza troppe variazioni dinamiche. L’atmosfera si sospende per qualche minuto e ci fa dimenticare la forma-canzone contemporanea e l’arrivo della bella stagione per riportarci dentro alla nostalgia più cupa e rarefatta della canzone d’autore che mischia con maestria il sentimento e la devozione. Le sue orchestrazioni melodiche sono sempre un bel sentire ed il suo cantato quasi da menestrello risulta altrettanto gradevole ma c’è sempre qualcosa che manca davvero.  VOTO: 5.5

  • DUE DESTINI – Tiromancino e Alessandra Amoroso

Sono passati 18 anni dalla pubblicazione di questo classico del repertorio della band romana eppure oggi, in questa nuova veste riarrangiata, pare non essere affatto trascorso tutto questo tempo. Protagonista assoluta è la voce dell’artista salentina che con Zampaglione rinnova la collaborazione dopo l’ottima prova autorale che lo storico leader aveva affrontato nel suo ultimo Vivere a colori. Se Federico canta con la sua solita melodia vocale tutta italiana donando una profondità unica, Alessandra inserisce il sentore internazionale e più colorato della sua voce potente ed corposa. Intensità ed energia si uniscono creando un mix che funziona dall’inizio alla fine e che tira fuori uno dei più bei duetti dell’anno in barba agli sterili tormentoni di questa stagione. VOTO: 9

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.