sabato 23 Novembre 2024

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Dorian: “La vita è nostra, nessuno deve dirci chi dobbiamo essere” – INTERVISTA

A tu per tu con l’interprete milanese, attualmente in rotazione radiofonica con il singolo “E contro tutto

Reduce dal rande successo live all’Hosteria della Musica di Milano dello scorso 7 giugno, per Dorian è davvero un momento molto fortunato, complice il singolo “E contro tutto” che vanta numerose gratificazioni, tra cui le oltre 100 mila visualizzazioni del videoclip su YouTube. Sonorità italiane e una vocalità dal forte respiro internazionale, conosciamo meglio il mondo dell’artista milanese.

Ciao Dorian, partiamo da “E contro tutto”, il tuo nuovo singolo, com’è nato e cosa rappresenta per te?

«Il brano nasce dalla collaborazione con New Music International e Maximilian Rio durante Area Sanremo. Avevo l’esigenza di trovare una canzone ed un testo che si avvicinassero alle persone ma con un obiettivo ben preciso: incitare tutti ad essere se stessi senza paura del giudizio degli altri perchè la vita è nostra e nessuno deve dirci chi dobbiamo essere».

C’è un taglio preciso che hai voluto dare al brano, sia a livello di sonorità che dal punto di vista del testo?

«Abbiamo cercato musicalmente di ritagliare qualcosa che mettesse in risalto la mia timbrica in tutte le sue sfaccettature. Non c’è niente di più bello che poter cantare un brano che mette in risalto a pieno la tua voce».

Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del cliccatissimo videoclip?

«Volevo che arrivasse in maniera chiara e diretta quello che raccontiamo nel testo. Non c’è razza, non c’è sesso quando si parla di amore: si parla di qualcosa di universale e nessuno può dirci chi dobbiamo essere e chi dobbiamo amare».

Facciamo un salto indietro nel tempo, come e quando ti sei avvicinato alla musica?

«Mi sono avvicinato fin da bambino. Ho iniziato con le selezioni dello Zecchino d’Oro nell’89. Poi è stato tutto un divenire. Di strada ne ho percorsa, ma sempre con la musica dentro».

Quali ascolti hanno ispirato e accompagnato il tuo percorso?

«Diversi e differenti: da Prince a Baglioni, da Whitney Houston a Giorgia».

Con quale spirito ti affacci al mercato e come valuti il livello generale dell’attuale settore discografico?

«Mi affaccio in punta di piedi, consapevole delle difficoltà che sta attraversando il settore. Penso che oggi ci sia poco coraggio da parte delle case discografiche nell’investire sui giovani, ma sbagliano. Con tenacia e persistenza, i frutti possono arrivare. Lo vedo ogni giorno con la New Music International, una storica etichetta indipendente che non si ferma mai».

“E contro tutto” ha il nobile intento di riportare al centro dell’attenzione la bella melodia italiana, che ultimamente si è un po’ persa per strada, con la conseguente difficoltà che ci porta a non riuscire più a varcare i confini nazionali come un tempo. Riesci a dare una spiegazione a tutto questo? 

«E’ difficile poter dare una risposta, credo che si sia persa la vera identità artistica. Oggi pur di diventare famosi si accetta di cantare le canzoni che ti assegna una casa discografica… un tempo invece gli artisti si presentavano alle porte dei produttori con il loro bagaglio musicale e se piacevi entravi nel parco così com’eri. Sul fatto che il mercato italiano sia così tanto esterofilo, io sinceramente non lo capisco. E credo che sia debba serimente intervenire con le radio affinchè si possa dare più valore alla musica di casa nostra».

Lo scorso 7 giugno ti sei esibito in uno speciale concerto dal vivo all’Hosteria della Musica di Milano. Ci racconti com’è andata?

Dorian«Un’emozione pazzesca. Non è semplice, non è facile vuoi sempre essere perfetto ma poi qualche sbavatura esce sempre… ma il bello è proprio quello. Sono davvero contento, è venuta tanta gente, amici e gente che voleva semplicemente sentirmi. Ho cantato il mio brano in promozione, altri inediti del mio repertorio e poi ho cercato di rivisitare alcuni successi italiani con i quali sono cresciuto musicalmente e che sento maggiormente vicini alle mie corde. Mi sono divertito. Lo rifarei domani e poi dopodomani ed il giorno seguente ancora. Il palco è una dimensione incredibile!».

Quali sono i tuoi obiettivi futuri e/o sogni nel cassetto? 

«In questo momento un singolo e diverse date promozionali. Salirò sui palchi di alcune manifestazioni canore in giro per l’Italia. Tutte le date sono visibili sui miei social. A settembre un secondo singolo e a dicembre un mini album… poi aspetto quello che il destino porterà».

Per concludere, quale messaggio vorresti trasmettere al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?

«Vorrei che la gente con la mia musica potesse trovare un rifugio in cui poter riflettere, rilassarsi e stare bene».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.