venerdì 22 Novembre 2024

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Nuovi singoli, settimana 24 del 2018: Alessio Bernabei, Lele e Bianca Atzei stupiscono

Tutte le recensioni dei nuovi singoli in rotazione

  • TI RICORDI DI ME? – Alessio Bernabei

Alessio Bernabei - Ti ricordi di me?E’ un Alessio Bernabei che torna dopo un anno di silenzio e che ha come unico scopo quello di mostrarsi diverso e, contemporaneamente, quello di sempre. Suona in modo del tutto nuovo ricercando nell’ultima leva indie del pop italiano la propria ispirazione melodica per quest’occasione che si mette in evidenza rispetto alle ultime poco sorprendenti apparizioni. Tagliato il ciuffo il giovane Bernabei si sente ora “un essere umano più libero” ed è pronto a trascinare con un beat ipnotico nelle strofe e un inciso che ribadisce a gran voce che “rimarrò per sempre il caro Jack”. Gli va fatto un vero plauso mettendo da parte pregiudizi e diffidenze: avere il coraggio di reinventarsi facendolo con un brano così stravolgente e con un testo intriso di riferimenti personali al proprio passato artistico non è cosa da tutti. Sorprendente in una parola. VOTO: 7

  • RISPARMIO UN SOGNO – Bianca Atzei

Bianca trova finalmente un altro autore capace di esaltare la sua musica. Messo (forse) in soffitta il buon Kekko dei Modà è il più giovane, fresco e (per ora) più imprevedibile Ultimo a prendere per mano l’interprete di Ora esisti solo tu cucendo una bella ballata pop d’amore verso se stessi. La potenza del pezzo sta, guarda caso, proprio nel testo che si concentra in un logico racconto di una vita che riparte dopo una delusione e una caduta riflettendo su “cosa muove il mondo”. L’inciso si apre melodicamente e lascia sfogare la ritmica che, forse, Ultimo avrebbe utilizzato solamente nel ritornello lasciando più intime e sospese le strofe prima di concludere con uno special che lascia il graffio rap per il quale a Bianca manca un flow più disteso per segnare una discontinuità dal cantato melodico. Rimane comunque un’ottima prova, forse, poco azzeccata nel periodo estivo: fosse andata in scena su qualche palco importante avrebbe fatto una bella figura. VOTO: 8+

  • TROPICALE – Francesca Michielin

Michielin 2640Calcutta dona la sua penna alla giovane veneta che per questo quarto estratto dall’indie 2640 si riscopre come pura interprete della musica altrui. L’effetto tormentone, però, è ben presto servito grazie ad un’ottima produzione di Michele Canova Iorfida che, affianco alla voce di Vulcano, riesce sempre a trovare degli spunti diversi dalle sue solite proposte. Leggera, fresca e trascinante anche questa occasione permetterà alla Michielin d’impazzare nelle radio e nelle classifiche con la sua consueta voce leggera e priva di troppi sussulti dinamici esattamente come la moda di oggi richiede. VOTO: 7.5

  • AFFERMATIVO – Jovanotti

Il nuovo singolo del Jova si rivela, come i due precedenti, un’autentica delusione per chi di lui ha amato l’abilità narrativa dell’interno istinto e animo. Non esattamente il singolo estivo che ci si aspetterebbe per conquistare l’airplay lo diventa (più o meno) grazie alla rivisitazione di Takagi e Ketra che tentano una trasformazione in senso trap che, ironicamente, fa risuonare il tutto molto più interessante e abbordabile. Questo passo indietro di Lorenzo nella proposta musicale è apparsa a molti come poco sensata e non sufficientemente giustificata dalla colossale produzione di Rick Rubin (che ora si sta già offuscando rivolgendosi ai due numeri uno italiani del momento per una rivisitazione). VOTO: 4.5

  • GIUNGLA – Lele

Lele - GiunglaA proposito di sorprese quella che arriva da Lele è probabilmente la maggiore della settimana. Il vincitore delle Nuove Proposte di Sanremo 2017 pareva aver poche chance da giocarsi in un panorama che gli aveva socchiuso le porte senza troppo interesse anche nel periodo di massimo successo e, invece, tira fuori la cosiddetta cazzimma mostrandosi evoluto e rinato. L’abilità alla trasformazione interiore è un pregio probabilmente derivatogli dalla giovanissima età e dall’attenzione al panorama musicale nostrano ed internazionale che, in questo nuovo singolo, emergono con potenza e forza. Suona molto più vicino alla trap che al pop introducendo auto-tune ed effetti distorsivi della voce e dell’arrangiamento che, davvero, lo trasformano rispetto al mondo acustic-pop da cui proveniva dal post-Amici. Inserisce il dialetto napoletano nelle strofe, canta di un “noi” che “siamo liberi davvero” e si prepara ad aprirsi nuove strade nel mercato se gli verranno puntati i fari addosso. VOTO: 6/7

  • QUESTO E’ IL MIO TEMPO – Matia Bazar

Il riproporre un marchio così storico è una lama a doppio taglio tanto più quando questo stesso marchio, nel corso della sua storia, ha vissuto tante trasformazioni che, però, sono riuscite sempre a rimanere riconoscibili, giustificabili e di altissima qualità. La nuova formazione dei Matia Bazar poco ha a che fare con il passato glorioso della band dato il suo presentarsi in gran parte con componenti inediti e talmente giovani da non poter aver vissuto l’essenza totale del gruppo che fu delle grandi vocalità di Antonella Ruggero, Laura Valente, Silvia Mezzanotte e Roberta Faccani. La nuova vocalist, Luna, sa sicuramente il fatto suo in quanto a potenza vocale ed estensione e, anche in questo caso, lo dimostra tirando fuori un’ottima prova di tecnica canora abbinata ad un ottimo arrangiamento su di una classica melodia pop-rock all’italiana. Un pezzo di davvero ottima fattura e che segna una crescita visibilissima rispetto al primo e trascurabile episodio di questo nuovo corso. Il problema, però, rimane il marchio. Forse era meglio pensare a una partenza da 0 che adagiarsi sui fasti del passato difficili da ripetere e assai facili da distruggere se dovessero arrivare dei passi falsi. Di fronte a tutto questo, però, non si può che applaudire un’ottima voce che ha il coraggio di cantare con la forza che le logiche del mercato oggi quasi proibiscono. VOTO: 8.5

  • UN’ESTATE CI SALVERA’ – Max Pezzali

Torna solista il buon Max mettendo (temporaneamente) in soffitta i “più fighi” (e attuali, aggiungo io) compagni di avventura (Nek e Francesco Renga). Torna e suona come sempre senza alcun brio di novità o di freschezza. D’altronde lo ammette lo stesso Max, queste sofferenze che richiamano da 20 anni sempre la stessa soluzione melodica “non vogliono finire mai”. Risulterebbe anche piacevole se non fosse che arriva dopo altre centinaia di proposte simili o, semplicemente, uguali. La produzione è quella che piace oggi con synth e tastiere a non finire ma Max non è Tommaso Paraidiso per cui tutto si sgonfia senza troppo clamore. Urge novità e aderenza all’età anagrafica please. VOTO: 5

  • TUTTO PER ME – Michele Merlo

In un anno questo è il terzo nome d’arte per Michele Merlo, detto anche Mike Bird prima e poi Cinemaboy. Malgrado queste questioni burocratiche che mettono in difficoltà persino Spotify e iTunes, il marchio del giovane cantautore scoperto da Amici di Maria de Filippi (contro cui ha fatto presto a schierarsi una volta uscito dal programma) ne risulta nuovamente stravolto in favore di una nuova dimensione poco estiva e contemporanea. Il nuovo episodio della saga-indie del cantautore lo vede destreggiarsi in una ballata classica in cui l’amore è il protagonista risultando “tutto per me”. Sicuramente un bel pezzo scritto con un’ottima capacità autorale che fa invidia anche al più blasonato Calcutta ma, forse, il periodo non è quello più indicato per questo tipo di pezzi (anche se il nostro mercato, oramai, non risponde più ad alcuna classica regola). VOTO: 7++

  • SGUALCITO CUORE – Roberto Casalino

Che io sia ormai dipendente da questo album del buon Casalino è ormai un dato di fatto ma questo nuovo estratto non fa che confermare la mia cronica (e volutamente inguaribile) dipendenza. Roberto passa, con la maestria propria solo di chi da anni ha fatto della musica il proprio lavoro riuscendo a maneggiarla e crearla con competenza, dalla profondità “invernale” (decisamente la sua dimensione migliore) alla più spensierata e leggera dimensione “estiva” pur raccontando sempre d’amore. Lo fa adottando, come solo lui sa fare, evocando immagini quotidiane e semplicissime ma che, proprio per questa loro caratteristiche, hanno la forza di presentarsi disarmanti ai fini del messaggio finale. “Troppa felicità a volte può anche illuderti” canta lui in un bel e trascinante up-tempo che rimarca il concetto che “l’amore non potrai mai esaurirsi” adottando il più ruvido, graffiante e “orgasmico” timbro vocale. Nel panorama discografico italiano avrebbero fatto la fila per accaparrarsi anche questo pezzo. VOTO: 7/8

  • FELICITA’ PUTTANA – Thegiornalisti

Thegiornalisti - Felicità puttanaTornano per l’estate Tommaso Paradiso e soci che non sono assolutamente intenzionati ad abdicare il titolo di “re dell’estate italiana” conquistato con fatica la scorsa stagione con la martellante Riccione. In questa nuova versione, perchè di questo si tratta, ritornano ovviamente protagonisti “il cielo quando è tutto azzurro e l’aria che sa di mare e tutti ci vogliamo nuotare e il sole che ci fa bene alla pelle, agli occhi, alle ossa e non ci fa pensare”. La parolaccia nel titolo naturalmente attira e si fa cantare quasi con più gusto mettendo di buon umore mentre “la birra si scalda in fretta”. Poi, ovviamente, “abbracciare” fa rima con “baciare” ma, quel che è peggio, è che, malgrado i mille difetti e il suo essere assolutamente prevedibile, il pezzo si fa cantare e ballare anche senza volerlo. E se succede vuol dire che funzionerà. Anche questa. E allora “quanto è puttana questa felicità che dura un minuto ma che botta ci da”VOTO: 7+

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.