Intervista al giovane e nuovo cantautore
Il percorso di Ainè, giovane e sorprendete cantautore del nostro oggi e del nostro domani, è un qualcosa che all’epoca del web e dei talent colpisce con profondità e felicità che, poi, aumentano ancor di più se si parla di ciò alla luce di un bel brano come Ormai che preannuncia l’uscita del nuovo atteso progetto discografico che segna una tappa importante per la sua carriera.
Partiamo da ‘Ormai’ e quindi da questo nuovo brano che apre le porte ad un nuovo importante progetto. Che brano è per te questo? Che valore ha?
<<E’ il mio brano preferito al momento anche perchè a me piace guardare sempre avanti, al futuro: lascio sempre il passato, anche musicale, alle spalle. ‘Ormai’ è il singolo di questo nuovo album ed è un pezzo importante visto che è la prima canzone di cui ho scritto sia il testo che la musica completamente da solo. Questa canzone ci sta dando tantissime soddisfazioni e spero possa essere il preludio anche per il disco che sta per arrivare>>.
Come dicevamo all’orizzonte c’è la pubblicazione di un nuovo album d’inediti che, per la prima volta ad eccezione dello scorso EP, sarà prodotto da Universal Music. Che lavoro sarà?
<<Sarà un album diverso dagli altri, completamente nuovo e più vicino al pop rispetto ai miei lavori precedenti pur non rinunciando alle contaminazioni hip-hop e soul. Credo di aver trovato una mia identità personale ricercata negli anni. Nel disco ci saranno tante canzoni in italiano che ho scritto e composto personalmente e che, magari, permetteranno anche qualche collaborazione a cui stiamo pensando. Il progetto uscirà probabilmente durante il prossimo inverno con qualche altro singolo a fare da anticipazione durante l’autunno>>.
Riesci già a trovare delle differenze e, al contrario, dei punti di contatto con i tuoi due precedenti dischi, “Generation One” e “Uni-verso”?
<<Ad accomunare tutti i miei progetti c’è sempre la ricerca di un suono personale e della qualità oltre agli storici compagni della mia band. La differenza maggiore di questo nuovo progetto sarà, come dicevamo, appunto la scrittura più moderna ed un suono più secco e contemporaneo>>.
Il tuo è un percorso musicale parecchio lungo e ricco di tante esperienze formative che, ad oggi, appaiono quasi anacronistiche per un giovane della tua età. Tra tutte credo bisogni citare almeno la Venice Voice Academy. Quanto importante è stato per te frequentare percorsi didattici così prestigiosi?
<<Sono state esperienze che mi hanno aiutato e credo che continuino a farlo. Personalmente sono convinto che la musica vada coltivata e studiata fino in fondo perchè è vero che il talento è fondamentale ma lo è quanto lo studio. Il talento, da un certo punto in avanti, non basta più: ci vogliono lo studio, l’esperienza e gli attributi giusti per fare questo lavoro>>.
Anche discograficamente il tuo è un percorso un po’ alla vecchia maniera. Sei arrivato ad una major senza aver acquistato una grande popolarità improvvisa come spesso avviene per chi usa la strada del talent show o del web
<<Sono stato un po’ l’eccezione che conferma la regola se non la pecora nera nel branco. Credo che, però, di me abbia convinto l’amore per la musica, la passione e lo studio. Credo che, soprattutto, la differenza per me l’abbia fatta la mia musica>>.
E’ stata una scelta oppure sei arrivato casualmente a non percorrere certe vie?
<<Avrai tranquillamente cercato di farmi conoscere per mezzo di radio, televisione o web ma credo che, in questo momento, respingerei l’idea di un talent. Ho scelto e sono felice di aver fatto questo percorso ma questo non significa che giudico chi sceglie diversamente>>.
Il tuo è un genere che, ad oggi, è difficile vedere intraprendere con successo e capacità dai ragazzi più giovani, questo new-soul unito all’RnB e al pop è sicuramente un qualcosa di gran classe ma, forse, lontano dalle masse che al momento impazziscono per il rap/trap. Che genere di musica ascolti e cosa ne pensi della musica che oggi va di moda nelle classifiche?
<<Ascolto anche tanta musica che va di moda nelle classifiche e non penso di essere così diverso e lontano da quel mondo. L’unica vera differenza che vedo è che personalmente conosco e ci tengo a conoscere le radici della musica di oggi: ho nella testa quello che c’è oggi nella musica ma anche quello che c’è stato. Credo che, poi, oggi sia difficile etichettarsi ancora in un unico genere perchè oramai la musica è soltanto musica con tantissime contaminazioni e sfumature diverse e questo credo sia concimando un periodo molto proficuo per la musica italiana>>.
Ilario Luisetto
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