venerdì 22 Novembre 2024

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Jacopo Ratini e le sue “Cose che a parole non so dire” – RECENSIONE

A partire dal primo ottobre disponibile in radio e in digitale il nuovo singolo del cantautore romano

Tempo di nuova musica per Jacopo Ratini, artista che ricordiamo per la sua ispirata partecipazione tra le Nuove Proposte al Festival di Sanremo del 2010, in gara con “Su questa panchina”. Con gli anni il cantautore romano non ha perso la sua raffinatezza poetica, semmai ha tonificato la propria attitudine espressiva, come si può notare ascoltando il suo nuovo singolo “Cose che a parole non so dire”, un ritratto delicato di ciò che compone la nostra attuale società, fatta di scelte, di pensieri e, persino, dell’eco di chi tace. Il brano, in rotazione radiofonica dal primo ottobre, anticipa l’uscita del suo nuovo album di inediti intitolato “Appunti sulla felicità”, previsto per il prossimo 9 novembre.

Restituire centralità alla comunicazione, ridare importanza ai silenzi, contare fino a dieci, centellinare le proprie parole, indagare all’interno del reale significato della verità, ritrovare il sorriso: sono queste le molteplici chiavi di lettura di un pezzo semplice e immediato, ma quantomai autentico ed essenziale. In tal senso, Jacopo Ratini rappresenta un’eccellenza dell’attuale scena cantautorale italiana, la sua scrittura merita un certo tipo di attenzione e un ascolto molto attento che, in questa controversa e frenetica epoca discografica, si stenta a trovare. Un po’ come il panda protagonista del videoclip, bisognerebbe tutelare e proteggere anche la buona musica, sempre più in via di estinzione.

Cose che a parole non so dire | Video

Cose che a parole non so dire | Testo

A volte dirsi tutto non è fondamentale
se non aggiunge altro tra di noi
ricorda che una mezza verità può fare bene
ricordi, lo diceva anche tua madre
ma tu sei trasparente che messa controluce
ti si possono leggere i pensieri
i silenzi sono doni che vanno custoditi
e a volte non andrebbero sprecati

Ci sono cose che a parole non so dire
ed altre ancora che forse non dirò mai
segreti chiusi a chiave dentro la memoria
che spesso ti regalo sotto forma di sorrisi

Si pensa erroneamente che non voler parlare
nasconda menzogne o strategie
ma in alcuni silenzi vivono delle intese
tacere non significa mentire
per te la trasparenza è una forma d’amore
per me fidarsi è una benedizione
siamo le nostre scelte
siamo i nostri pensieri
e a volte siamo l’eco chi tace

Ci sono cose che a parole non so dire
ed altre ancora che forse non dirò mai
segreti chiusi a chiave dentro la memoria
che spesso ti regalo sotto forma di sorrisi

C’è una pausa che lega
l’ascolto e l’attesa
per dirsi le cose
restando in silenzio
a parlare

Ci sono cose che a parole non so dire
ed altre ancora che forse non dirò mai
segreti chiusi a chiave dentro la memoria
che se avrai voglia di scoprire capirai
mi sono perso nel piacere immenso
di perdermi dentro ad un silenzio
mi sono perso nel piacere immenso
di perdermi dentro al silenzio che ho perso
….sorrisi… sorridi

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.