Pagelle degli Home Visit di X-Factor
Finalmente il giorno è giunto e sappiamo i dodici nomi che dalla settimana prossima potranno esibirsi sul palco della XFactor Arena. Non è stato tanto facile arrivare a questa decisione perchè mai come quest’anno la qualità è davvero tanta. Ma vediamo le pagelle nello specifico, perchè la carne al fuoco è cicciosa.
OVER 25
Jennifer Milan (Chained To The Rythm): La giovane losangelina porta un’ottima versione del brano di Katy Perry che tiene sufficientemente testa all’originale, con la grinta giusta. Voto: 8+
Naomi Rivieccio (Valery): Il fenomeno della squadra cicca Amy Winehouse, urlandola un po’ troppo rispetto all’intento dell’interprete originale. Resta comunque un talento. Voto: 6+
Renza Castelli (Vita): Un’esibizione che non è affatto male per colei che sembra condannata ad essere l’agnello sacrificale del gruppo. Le potenzialità però ci sono. Voto: 7
Matteo Costanzo (Creep): Una voce particolare ed un’esibizione unica per Costanzo anche se, in questa circostanza, non rende al massimo. Voto: 7+
Gaston Gordillo (Under The Bridge): Canta male e decide pure ipocritamente di ritirarsi. Bah. Voto: s.v.
UNDER UOMO
Pierfrancesco “Pjero” Criscitiello (River): La canzone è meravigliosa, lui un po’ meno. Manca la grinta e la cattiveria di Eminem, piú marcato invece il cantautorato alla Sheeran. Voto: 5.5
Marco “Nasta” Anastasio (Inedito): La miglior penna passata ad X-Factor colpisce ancora. Magico. Voto: 9
Leo Gassmann (New Shoes): Non è esattamente il suo genere ma convince ugualmente vantando capacità niente male. Voto: 8+
Leonardo Parmeggiani (La Notte): Un’esibizione non perfettamente a fuoco su di una canzone che merita sicuramente di meglio. Peccato. Voto: 5+
Emanuele Bertelli (Sogni appesi): Ultimo non rende per niente bene in quella tonalitá ma la sua è la classica voce che nel programma farà bene. Senza dubbi. Voto: 6/7
UNDER DONNA
Luna Melis (Monster): Rappa come fosse nella scena da anni, fenomenale. Voto: 8
Ilaria Pieri (La musica non c’è): Si vede che la canzone non è nelle sue corde ma Ilaria non lo fa pesare e si muove con garbo e leggerezza su note non proprie. Particolare a suo modo. Voto: 7-
Sherol Dos Santos (Rise Up): Con quella voce può fare quel che vuole. C’è poco da dire insomma. Voto: 10
Martina Attili (It’s Oh So Quiet): Continua a non essere mai troppo a fuoco nelle cover ma è un ottimo materiale su cui lavorare con pazienza e dedizione. Voto: 7.5
Camilla Musso (Make you feel My Love): Un’esibizione che ti spezza rivelandosi potente, intensa e pensata. Capitata nell’anno sbagliato. Voto: 9+
GRUPPI
Moka Stone (Fight Da Faida): Quella che si può definire una grandissima rivisitazione. Rendere moderno un pezzo che ha quasi 25 anni non è facile per niente e loro ci riescono nel migliore dei modi. Voto: 8+
Bowland (Jealous Guy): Una rivisitazione da brividi, anche se non era il loro genere. Voto: 8/9
Red Bricks Foundation (Sono un ragazzo di strada): Troppo, troppo poco moderni. Continuano a non convincermi. Voto: 5
Inquietude (Revenge): La canzone non mi piace ma loro la fanno propria. Senza infamia e senza lode. Voto: 6.5
Seveso Casino Palace (Bad Romance): Qualcosa di particolare anche se non perfetto. Ma è proprio la sbavatura a rendere il tutto memorabile. Voto: 8.5
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