Le recensioni di tutti i nuovi singoli in rotazione radiofonica
- IF ONLY – Andrea Bocelli e Dua Lipa
E’ l’artista italiano più importante e popolare al mondo checché se ne dica e, anche in questa occasione, torna a ricordarcelo senza suscitare troppi dubbi. La sua carriera pop è in parte costruita anche su azzeccatissimi duetti italiani ed internazionali in qui anche questo nuovo episodio s’inserisce perfettamente. Dua Lipa si dimostra all’altezza del grande tenore tirando fuori una vocalità tutt’altro che secondaria ed il risultato è, come sempre, una dimensione musicale eterea, assolutamente immensa, incredibilmente inarrivabile ed angelica. L’orchestrazione mette i brividi e, malgrado non si stia parlando della canzone del secolo, il risultato è comunque da pelle d’oca. Come sempre. Farà follie in periodo natalizio (anche per questo, forse, si poteva aspettare ancora qualche giorno per il rilascio). VOTO: 7.5
- RAGAZZA DI PERIFERIA – Anna Tatangelo, Achille Lauro e Boss Doms
Lady Tata ha urgente bisogno di un rilancio e non soltanto a livello discografico ma anche generazionale dato che, per uno strano caso del destino, non è mai davvero riuscita a conquistare il pubblico giovane e più affine alla sua età anagrafica. Per raggiungere l’obiettivo il mezzo più consono è risultato un duetto con il giovane Achille Lauro che di gioventù e contemporaneità ne sa giusto qualcosa. Lui dice che “sto per farmi un altra volta”, lei cambia anche il bel testo di Vincenzo d’Agostino. Il risultato è un mix assolutamente contemporaneo e perfettamente calato nella fusione pop-trap il problema, però, è permettere una distorsione così lampante di un brano che ha comunque fatto la storia della carriera di Anna. Preferibile sarebbe stata la proposta di un inedito ad hoc. Sentire “cantare” un ritornello pop solo per mezzo dell’autotune ad un trapper privo di vocalità ed estensione come Lauro poteva anche essere risparmiatoci. VOTO: 4.5
- CHIARO DI LUNA – Jovanotti
Jovanotti si gioca (finalmente) in rotazione radiofonica il brano più bello del suo ultimo (brutto) album d’inediti. Quando Lorenzo lascia da parte quelle produzioni sovra-popolate, quei testi ultra-enigmatici e quei ritornelli fin troppo martellanti per l’ascolto, il risultato è questo genere di canzoni che sanno accontentarsi di una chitarra acustica per risultare comunque sufficientemente forti e assolutamente comunicative per l’ascoltatore medio che alla musica chiede emozioni palpabili. Siamo comunque parecchio lontani dai picchi toccati dalla sua poetica ma, perlomeno, ritroviamo il Jovanotti migliore degli ultimi anni musicali. VOTO: 7-
- LA FELICITA’ – Maldestro
Maldestro ha una scrittura che coniugata alla sua timbrica vocale riesce sempre a creare un’atmosfera sospesa e perfettamente emozionale. La partenza intima, il pianoforte usato solo come accompagnamento ed una voce che gioca sulle sue tinte timbriche più scure e profonde crea la perfetta sintesi per un brano che punta ad arrivare direttamente al cuore per emozionare e commuovere. Si parla di errori, di crescita, di solitudine in un brano che, per prima cosa, ha l’obiettivo di raccontare qualcosa. Un applauso per il brano più bello del suo giovane repertorio. VOTO: 9
- CHISSA’ DOVE SARAI – Motta
Questo ragazzo dimostra di sapere davvero il fatto suo oltre al fatto di essere davvero un abile musicista prima ancora che cantante. Il punto forte della sua musica, infatti, risiede proprio nella scrittura e nella composizione che, anche in questo caso, si dimostrano le carte migliori tra quelle messe sul tavolo da questo brano. La vocalità, è evidente, non è delle migliori che l’Italia abbia avuto nel corso della propria storia: non ha particolari espressioni di timbrica, non ha ineguagliabili capacità tecniche e non ha incredibili doti ma quel che conta, anche in questo caso, è la semplicità, la linearità, la perfetta esposizione musicale di un brano che risuona assolutamente calato nella scena cantautorale di oggi. VOTO: 6.5
- TI INSEGNERO’ A VOLARE – Roberto Vecchioni e Francesco Guccini
Pare di tornare ai tempi di Samarcanda con Vecchioni che compone un brano assolutamente poco affine alla sua poetica musicale e compositiva degli ultimi anni. Guccini, dal canto suo, s’inserisce perfettamente in ritmiche come queste che, nell’inciso, profumano anche di suoni da menestrelli d’altri tempi. L’obiettivo, d’altronde, è quello di smentire la contemporaneità ed il tanto celebrato destino per restaurare il sogno di volare ed il passato davvero cantautorale che questi due signori hanno davvero segnato con maestria. E’ un brano che si fa ascoltare con piacevolezza e che restituisce immense emozioni per sentire questi due numeri uno insieme. VOTO: 8
- RESPIRARE – Subsonica
Più Samuel style che davvero Subsonica ma il risultato è comunque assai piacevole. Il canto si fa più melodico pur rimanendo concentrato su di una base assolutamente attuale, stilisticamente concentrata su suoni sintetici con la distorsione che primeggia risuonando come frutto di un’attenta capacità e risolutezza. Il risultato che ne deriva è perfettamente piacevole per chi ama ed apprezza questa continua ricerca futurista della band che da sempre porta avanti questo tipo di suoni e tendenze. Non è il brano della vita ma fa piacere sentirli sempre a proprio agio su questi territori sonori. VOTO: 6
- SALE, AMORE E VENTO – Tiromancino
Stupiscono ancora una volta Federico Zampaglione e compagni proponendosi a sorpresa in una veste così leggera, radiosa e quasi “estiva” in questo periodo dell’anno. Il risultato, però, è come sempre l’ennesima bella canzone scritta e composta dall’abile leader della band che sempre più si dimostra abile conoscitore della musica e della tradizione musicale italiana. Si viaggia su di tinte leggere e soavi per una dedica all’amore più puro e ammaliante, trascinati da una vocalità sempre particolarmente coinvolgente e melodiosa. Sembra di essere su di una deserta spiaggia salentina durante un ventoso tramonto primaverile con gli abiti che volano via con il vento. E’ poesia per l’immaginazione. VOTO: 7
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Ilario Luisetto
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