venerdì 22 Novembre 2024

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Tiromancino, l’arte di musicare una sana e platonica nostalgia – RECENSIONE

Dal 9 novembre disponibile “Sale, amore e vento” il nuovo singolo della band di Federico Zampaglione

Tiromancino Federico ZampaglioneSonorità malinconiche e senza tempo che non seguono diktat discografici dettati dalla moda di un momento, questo il tappeto musicale che accompagna gli ispirati versi di Sale, amore e vento, inedito dei Tiromancino che rappresenta un nuovo singolo estratto da “Fino a qui”, l’antologia che raccoglie il meglio dei trent’anni di attività della band. In un disco pieno zeppo di importanti duetti, questa canzone rappresenta un’autentica perla di rara bellezza, che evoca suggestioni cinematografiche di felliniana memoria, velatamente latineggianti, il tutto impreziosito dalla voce suadente del leader Federico Zampaglione (qui la nostra ultima intervista), solito a questo tipo di intense interpretazioni. Poetica e phatos vanno a braccetto in un’unica direzione, quella dei sentimenti più romantici e fuori da ogni collocazione temporale, perché autentici e fedeli a qualsiasi epoca.

Era da tempo che non mi capitava di ascoltare una canzone e di emozionarmi così tanto sin dal primo ascolto: fateci caso, quando vi è successo l’ultima volta? Non ve lo ricordate? Come biasimarvi, in un momento storico in cui cibo e musica sono diventati prodotti preconfezionati dalle industrie, non c’è tanto da stupirsi. Così come analizzato con il precedente singolo Noi casomai, i brani con un qualche contenuto emotivo, oggi come oggi, non godono della dovuta attenzione radiofonica in questo frenetico, distratto e scapestrato tempo discografico. Canzoni di questo calibro rischiano di passare letteralmente inosservate ed è un vero peccato, oltre che una piaga culturalmente preoccupante.

In tal senso, “Sale amore e vento” rappresenta una boccata d’aria fresca in questo smog commerciale, perché possiede uno degli incisi più belli ed ipnotici degli ultimi anni, in pieno Tiromancino-style. Era dai tempi della prematura scomparsa del grande Pino Daniele che non si sentiva un assolo di chitarra così suggestivo, suonato abilmente dallo stesso Zampaglione. Il testo, infine, è carico di quella sana e platonica nostalgia con cui tutti, ogni tanto, dovremmo tornare a fare i conti, per toccare con mano la realtà e familiarizzare nuovamente con le nostre emozioni.

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Sale, amore e vento | Audio

Sale, amore e vento | Testo

Tu che hai dato al vento il tuo profumo
e alle stelle hai dato gli occhi tuoi
sei nell’aria fresca del mattino
e senza te mi perderei

Vedo la tua isola da qui
e potrei venire a cercarti
ma c’è troppo mare tra di noi
anche se per te lo affronterei
sei inevitabile per me
l’unica alba possibile
sei sale, amore vento su di me
sei sale, amore vento su di me

E così una musica lontana
ti accarezzerà con le note
la tua pelle è una potente droga
che può portare un uomo ad impazzire

Vedo la tua isola da qui
e potrei venire a cercarti
ma c’è troppo mare tra di noi
anche se per te lo affronterei
sei inevitabile per me
l’unica alba possibile
sei sale, amore vento su di me

Sei inevitabile per me
l’unica alba possibile
sei sale, amore vento su di me
sei sale, amore vento su di me
sei sale, amore vento su di me

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.