Siamo sempre più vicini alla conclusione della dodicesima edizione di un talent che, mai come ora, è sempre più agguerrito. La sesta si è rivelata essere una puntata ricca di sorprese, divisa in due manche. Nelle prima la classica esibizione su di una cover, nella seconda spazio nuovamente agli inediti in versione short. Gli ospiti sono stati Giorgia, a cui è stata riservata una splendida apertura, e Jonas Blue con Liam Payne.
Seven Nation Army (Bowland): Un’esibizione che non tradisce il solito stile dei Bowland che si avvalgono sempre di scenari ipnagogici. Il gruppo iraniano decide di lasciare il Po-Po-Po alla base ed alla schitarrate. Garanzia. Voto: 8
Terra degli uomini (Leo Gassmann): Un’esibizione che trasuda classicità da ogni singolo vocalizzo. Leo, ormai, sembra non poter più uscire dal tunnel in cui è finito, e non so se questo possa fargli bene. Un Licitra che non ci crede abbastanza, in pratica. Voto: 6.5
Hyperballad (Martina Attili): La ragazzina prodigio è clamorosamente fuori rotta e sbaglia tutto quello che può essere sbagliato, frutto anche di un brano per nulla nelle sue corde. Non so se è l’inizio della fine, sta di fatto che Martina questi errori non può più permetterseli, se non vuole essere il più grande flop dell’anno. Voto: 4
Look at me now (Naomi): La sorpresa. Fedez all’improvviso decide di calare il poker di assi e far rinascere la Rivieccio dalle ceneri, come una novella fenice. Un rap perfetto, a mitragliatrice, senza sbagliare nemmeno una parola e con una pronuncia più che ottima. Se imbrocca tutto anche in semifinale, rischiamo di avere la sorpresa dell’anno. Voto: 9
The Monster (Luna): Quasi come una sfida personale a Fedez arriva la giovane sarda. Una bellissima performance per una sedicenne, anche se qui si sentono tutti i problemi di pronuncia. Ma la giusta cattiveria e l’attitudine sono quelle adatte per poter volare in finale, in sordina. Voto: 8
Stairway to heaven (Anastasio): Chi lo critica non ha capito nulla né del rock né del rap. Non è la sua migliore performance ma riuscire a raccontare con onestà e scorrevolezza in italiano quello che altri musicisti han saputo elaborare nel passato è una cosa pregevole. Voto: 9+
Turning Tables (Sherol Dos Santos): Cantata come Celine Dion farebbe per la colonna sonora di un film strappalacrime, la ragazza non rende giustizia allo spirito ed all’intensità di Adele, risultando piatta e vuota di emozioni. Peccato. Voto: 5-
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