sabato 23 Novembre 2024

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Wind Music Awards: promossi e bocciati tra i premiati dell’annata 2015/2016

La scorsa settimana tra martedì e mercoledì sono andate in onda su Rai 1 le due serate evento dei Wind Music Awards trasmesse dall’Arena di Verona e condotte, in questa (noiosa) 10° edizione, dagli ormai abituali Carlo Conti e Vanessa Incontrada. Tra gli artisti premiati c’ero coloro che nell’ultima annata musicale (maggio 2015- maggio 2016) hanno ricevuto almeno un disco di platino digitale per le 50.000 copie vendute con un singolo o un disco d’oro per le almeno 25.000 copie ottenute con un album. Ma chi sono tra questi gli artisti che passano l’anno indenni, coloro da rimandare alla prossima occasione e coloro, invece, che non hanno affatto brillato in quest’annata? Scopriamolo inseme:

I PROMOSSI:

Marco Mengoni. Sbanco i WMA con ben 3 premi e, d’altronde, questa è stata la sua annata più ricca di successi: un triplo disco di platino (150.000 copie) per l’album dei record Le cose che non ho (Qui la video-recensione), un doppio disco di platino digitale (100.000 copie) per il singolo della scorsa estate Io ti aspetto e un triplo platino per Ti ho voluto bene veramente. Che dire? E’ il futuro della musica italiana di alta classifica!

Alessandra Amoroso. Reginetta dell’anno la salentina risulta l’artista donna più premiata per vendite: per lei in questi soli primi 5 mesi del 2016 un disco di platino (50.000 copie) per l’album Vivere a colori (qui la nostra recensione) ed uno per il singolo Comunque andare, vera hit primaverile ancora saldamente in cima alle classifiche (Qui la video-recensione). La nuova Amoroso ha una marcia in più rispetto alla giovanissima artista di solo qualche anno fa!

Il volo. Godono ancora del successo del Sanremo 2015 ma negli ultimi mesi la scia si è interrotta e bisognerà vedere cosa riusciranno a fare nel futuro. Da questa edizione escono comunque vincitori e si portano a casa un doppio disco di platino (100.000 copie) per l’album L’amore si muove.

The kolors. Come per i tre tenorini anche loro hanno ancora tutto da dimostrare dopo una seconda parte di 2015 coi fiocchi e un avvio timido del 2016. Ritirano tuttavia un quadruplo disco di platino (200.000 copie, ed è l’album premiato con il più alto numero di copie!) per Out e un WMA per il disco di platino digitale (50.000 copie) per Everytime. Vedremo se l’anno prossimo Stash e i suoi saranno qui…

J-Ax. Un altro di quegli esponenti del rap che sa farsi valere. Ai WMA ritira un disco di platino (50.000 copie) per il singolo Intro e un quintuplo disco di platino (250.000 copie) per Maria Salvador in duetto con Il Cile oltre al premio congiunto con il socio Fedez per il platino (50.000 copie) di Vorrei ma non posto.

Giusy Ferreri. Altra assoluta regina di questi ultimi mesi non può che essere Giusy (Qui la recensione). Tornata al top grazie al tormentone Roma Bangkokinsieme a Baby K (ma possiamo dire che il successo è il suo) che le è valso il premio per i 7 dischi di platino conquistati (350.000 copie, e non ancora diamante come annunciato) è rimasta protagonista assoluta delle classifiche con Volevo te (qui la video-recensione), altro disco di platino digitale (50.000 copie). Chapeau!

Fedez. Innegabile anche il suo successo ed, infatti, si porta a casa il numero più elevato di premi. Ben 4 WMA per lui: doppio disco di platino (100.000 copie) conBeautiful disaster, in duetto con Mika, con 21 grammi; disco di platino (50.000 copie) con il recentissimo Vorrei ma non posto in duetto con lo “zio” J-Ax e triplo disco di platino (150.000 copie) con L’amore eterni, in coppia con Noemi. E’ lui il re dell’edizione!

Emma. Si conferma protagonista anche questa volta e orami ininterrottamente da 6 anni si porta a casa qualche premio. Questa volta riceve un WMA per il disco di platino (50.000 copie) del suo ultimo album, Adesso (Qui la video-recensione), e per il suo ultimo singolo estivo, Occhi profondi (qui la recensione).

Francesca Michielin. Che sia la scoperta dell’anno per il grande pubblico è innegabile e anche questi WMA lo confermano. Si porta a casa un disco di platino (50.000 copie) per il singolo sanremeseNessun grado di separazione e un disco d’oro (25.000 copie) per il suo primo album certificato,di20are (qui la video-recensione). Manca all’appello anche il doppio disco di platino per il singoloL’amore esiste: non gliel’hanno consegnato non si sa bene per qualche motivo ma sulla carta le sarebbe spettato.

Zucchero. Ottimi risultati per Zucchero che torna dopo qualche anno sulla scena musicale con Black cat e sembra non subire eccessivamente la lontananza dalle scene, il passare del tempo o l’usura della sua stessa musica che ormai da anni ci ripropone costantemente. In appena 2 settimane ottiene il disco d’oro (25.000) e si prepara ad 11 serate di concerti all’Arena di Verona prima di ripartire in giro per il mondo (è l’artista italiano con il maggior numero di concerti esteri).

Renato Zero. Altro grandissimo che nonostante gli anni che passano riesce a mantenere uno zoccolo duro di fan che gli consentono sempre risultati importanti. Per Alt, suo ultimo album d’inediti, disco d’oro (25.000 copie) in sole 2 settimane.

Elisa. L’adoro, e che ci posso fare? Canta questo nuovo secondo singolo “Love me forever” bruttino (ma l’ha scritto a 14 anni e la perdono) ma ritira il WMA per il disco di platino (50.000) di No hero e il disco d’oro per l’album On (qui la video-recensione). Brava, a me piace sempre (qui la recensione)… 

Francesco de Gregori. Completa lui la triplette dei grandi cantautori di successo sopravvissuti nell’Italia del nuovo millennio. Con De Gregori canta Bob Dylan – Amore e furto arriva al disco di platino (50.000 copie), testimonianza del suo ancora grande seguito.

Negramaro. Giuliano Sangiorgi e i suoi tirano fuori un altro dei loro dischi fatto di verità e sincerità. Disco di platino (per ora) e conseguente WMA per La rivoluzione sta arrivando e per Attenta, brano che ha intasato e scalato le classifiche lo scorso autunno/inverno. Altro capitolo d’oro per questa band che continua a far la storia della musica italiana con una ricerca sonora sempre palpabile ed una voce inimitabile

Biagio Antonacci. Al contrario di molti altri riesce ad ottenere risultati degni di nota anche con raccolte di vecchi successi. Per lui e per il suo Biagio arriva un lusinghiero disco di platino (50.000 copie) e l’attesa per il suo ritorno con nuovi successi.

Max Gazzè. E’ la punta di diamante per il cantautorato italiano, l’unico che ancora oggi riesce ad ottenere un disco di platino (50.000 copie) per il singolo La vita com’è, vero tormentone radiofonico premiato anche con il premio EarOne per la grandissima quantità di passaggi in radio registrati, e un disco d’oro (25.000 copie) per l’album Maximilian.

Luca Carboni. Buoni risultati anche per il cantautore bolognese che continua a farsi valere dopo la rinascita artista con un singolo di platino digitale (Luca lo stesso, 50.000 copie) e un disco d’oro (25.000 copie) per l’album Pop-Up premiati entrambi con un WMA.

I RIMANDATI:

Modà. Si confermano un’altra volta tra le realtà più amate: per loro un triplo disco di platino (150.000 copie) per l’album Passione maledetta (qui la video-recensione) anche se tra i singoli risultano non pervenuti. Mancano le grandi hit radiofoniche di una volta (qui la recensione)…

Laura Pausini. Considerata anche in questa occasione la star internazionale la brava Laura raccoglie il suo bottino di premi: 2 per l’esattezza. Doppio disco di platino (100.000 copie) per il suo ultimo album, Simili (qui la video-recensione), e disco di platino (50.000 copie) per il singolo omonimo. Per il resto non pervenuta: appena un disco d’oro per il singolo d’apertura del progetto, Lato destro del cuore, e magri risultati per l’estiva “Innamorata” scritta da Jovanotti che oltre che in radio non ingrana. Non sono più numeri da star mondiale purtroppo.

Lorenzo Fragola. Un altro di quegli artisti dal grande 2015 ma da un esordio di 2016 timido. Ai WMA ritira un premio per il disco di platino (100.000 copie) del tormentone #Fuori c’è il sole e null’altro in attesa, magari, di un nuovo tormentone estivo visto che quelli invernali/primaverili quest’anno non sono andati oltre al disco d’oro (qui la video-recensione del nuovo album, Zero Gravity)…

Baby K. Arriva ad una sufficienza risicata grazie al tormentone di Roma Bangkok(7° platino per le 350.000 copie) ma c’è da chiedersi se senza Giusy Ferreri ci sarebbe arrivata. Su tutti gli altri fronti fallisce miseramente non riuscendo a ottenere altre certificazioni né con l’album che con altri singoli: ancora troppo poco per essere considerata grande.

Alessio Bernabei. Esattamente come la rapper anche lui è ancora in attesa di giudizio: un ottimo risultato con il singolo sanremese, Noi siamo infinito (qui la video-recensione), che ha registrato il disco di platino digitale per le 25.000 copie ma dalle altre direzioni aperte i risultati tardano ad arrivare (Qui la nostra recensione). Può, però, essere l’inizio di una nuova carriera da costruire con il tempo e la pazienza.

Francesco Renga. Discorso diverso, invece, per il cantante bresciano. Ritrovato il successo in una veste più pop prosegue su questa strada sfornando un album estremamente “giovane” e contemporaneo per i suoni elettropop che non poco si distanziano dal suo miglior repertorio: con Scriverò il tuo nome, quest’ultimo album per l’appunto, arriva giusto giusto al disco d’oro in questa stessa settimana che poi non è un grande risultato considerando il flop del singolo e la vorticosa discesa in classifica iniziata dall’album alla fine dei firmacopie.

Nek. Anche lui ha dato inizio alla risalita lo scorso anno ma è più prudente stare a vedere che cosa succederà nei prossimi mesi per capire se la missione potrà dirsi superata o meno. Per ora in questi WMA raccoglie il disco di platino (50.000 copie) per la cover di Se telefonando del precedente album. Staremo a vedere come va con il nuovo disco sperando che possa raccogliere risultati più importanti di quelli che sta raccogliendo con il nuovo brano “Uno di questi giorni” che sta passando praticamente inosservato.

Briga. Partita bene la sua carriera nel post-Amici, anche se non all’altezza dei vincitori effettivi (i The Koloros), ora bisognerà vedere come continuerà con questo nuovo album di prossima uscita. Intanto si porta a casa un WMA per l’album Never Again certificato disco di platino (50.000 copie).

Urban Strangers. Unica realtà degna di nota dell’ultima edizione di X-Factor, probabilmente la più povera dell’intera tradizione italiana. Per loro, tuttavia, due WMA: uno per l’album e l’altro per il singolo entrambi dal titolo Runaway e il primo per il disco d’oro (25.000 copie), il secondo per il disco di platino (50.000 copie).

I BOCCIATI:

Max Pezzali. Non tutte le ciambelle escono con il buco e per il povero Max quest’ultima è stata un’annata un po’ pallida dopo quel barlume di ritrovato successo di “L’universo tranne noi” di qualche estate fa. Per lui e per il suo ultimo album Astronave Max non c’è che un disco d’oro (25.000) che non è certo un risultato malaccio ma qui stiamo parlando degli Dei della musica italiana.

Gianna Nannini. Per lei un’ennesima raccolta in quest’annata e i risultati iniziano a scarseggiare… Forse è il caso di rimettersi a lavorare seriamente su un qualcosa di nuovo e che possa essere all’altezza di Gianna. Tuttavia, per Hitstory arriva un disco d’oro sperando comunque nel futuro…

Benji e Fede. Si può passare al prossimo direttamente? Pessimi. Si prendono il disco di platino per l’album 20:05 e se ne vanno fortunatamente. Spero sia un addio.

Clementino. Non ancora all’altezza dei “grandi” del rap italiano. Ottiene il disco d’oro (25.000 copie) e il WMA per l’album Miracolo! che nell’ultimo anno è stato ristampato in ben 3 diverse riedizioni per farlo arrivare alla certificazione. Un po’ magro come risultato…

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.