sabato 23 Novembre 2024

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Coca Cola Summer Festival: Elodie trionfa in “gara 2”

Ieri sera è andata in onda la seconda serata del Coca Cola Summer Festival 2016 condotta dall’usuale terzetto di Alessia Marcuzzi, Rudy Zerbi e Angelo Baiguini. Dopo la vittoria della prima “tappa” ad opera di Alvaro Soler con l’assoluto tormentone di quest’estate (Sofia) la seconda partita se l’è aggiudicata Elodie con Amore avrai. Ecco, però, chi ha convinto e chi ha toppato nella serata di ieri secondo le nostre pagelle:

POOH. Continuano a credersi gli eterni giovani in questo 2016 che li ha visti rinascere ma in realtà il loto tempo è scaduto da un bel po’. Cantano, Ancora una canzone (sempre uguale a tutte le altre) e fanno sperare che questo benedetto 31 dicembre, in cui si scioglieranno definitivamente (dicono, ma io non ci credo), arrivi presto. Almeno d’estate proponeteci qualcosa di nuovo e fresco vi prego. VOTO: 6=

GIANNA NANNINI. Ecco appunto, “nuovo e fresco”. America non è decisamente l’emblema del nuovo visto che risale a qualche decina di anni fa ma la Gianna nazionale si salva di striscio con la sua solita grinta, il suo portamento da rocker ed un arrangiamento che stranamente per lei si fa sofisticato e “moderno”. Ma vi avviso, è l’ultima volta che la salvo con un successo dei suoi tempi d’oro o con una qualsivoglia cover di qualche brano storico: è ora che Gianna dimostri se vale ancora qualcosa nel presente. VOTO: 6+

2ELISA. Signori e signore vostra maestà Elisa. Presentare dal vivo un brano come No hero denso di elettronica e di sfumature difficilmente ripetibili live non è cosa affatto scontata ma una come la friulana non poteva che superare la prova egregiamente. Il brano non è certo una scoperta dell’ultimo momento (doppio disco di platino da nemmeno una settimana) e lei riesce ad essere ogni volta impeccabile e in grado di coinvolgere il pubblico che canta a squarciagola. VOTO: 8.5

LORENZO FRAGOLA. Luce che entra è un pezzo che avrebbe potuto funzionare discretamente bene eppure il suo percorso fin qui non è certo quello di una gran successo malgrado sia nelle radio già da qualche settimana. Il Lorenzo dei tormentoni in questo 2016 sembra essersi un po’ perso (ricordate #fuori c’è il sole che l’anno scorso prese il volo da questa cornice) in favore di una musica meno “adolescenziale” e più “condita” di maturità sonora. Avrei optato per un nuovo brano (“Con le mani” forse?). VOTO: 6/7

EMMA. Solita tigre da palcoscenico e solito brano che funziona. Anche per lei il 2016 4sembra l’anno della crescita e di una selezione del pubblico ricercando delle sonorità che (ancora una volta) ricercano le atmosfere electro-pop. InIl paradiso non esiste questa ricerca si fa plateale ma malgrado non sia questo gran pezzo che risuona all’infinito in testa il suo risultato la salentina se lo porta a casa comunque con dignità. VOTO: 7+

Affronta poi la cover scegliendo il brano Se stasera sono qui rivestendolo di quelle stesse sonorità usate nel suo pezzo e trasformandolo in un ritmo reggae/hip-hop piuttosto distante dall’originale melodico. Se per il suo singolo il pregio era quello di aver saputo dosare l’elettronica qui cade nell’errore più grave ad esso collegato: abusarne. VOTO: 6-

BENJI E FEDE. Parto con il dire una cosa importante: loro non mi piacciono mai. Da questo presupposto, però, li promuovo perché Eres mia è l’unica cosa decentemente presentabile che abbiano tirato fuori finora anche se tutti quegli ormoni che girano nella piazza durante la loro esibizione un po’ mi innervosiscono. Proporrei un taglio del ciuffo ed una maschera davanti al volto: avrebbero lo stesso effetto destabilizzante nelle teenagers? Ok, forse posso anche essere un po’ invidioso. O forse no… VOTO: 6.5

MARRACASH E GUE’ PEQUENO. Ma che è? E’ ufficiale: io sto con Dolcenera nella “lotta” con questi due! Insta love non mi piace e nemmeno mai mi piacerà. Bah, non so nemmeno che cosa dire… passo oltre. VOTO: 4

1ALESSANDRA AMOROSO: C’è poco da fare in quest’annata ho un debole per la salentina che finalmente canta qualcosa di allegro e non uno dei suoi tanti amori che finiscono. Dopo “Comunque andare” questa Vivere a colori è la degna erede per spopolare nelle radio e sotto gli ombrelloni di mezza Italia. Trascinante, estiva e “colorata” come pochi brani di questa serata abbastanza piatta per essere un festival estivo. Lei canta, balla, si diverte e fa divertire: è la strada giusta. VOTO 8/9

La cover di Io che amo solo te la riconsegna al suo mondo melodico che lei sa vestire sempre egregiamente però si sente che in questa circostanza e in questo contesto sta un passo indietro. La preferisco allegra per ora. VOTO: 7

FRANCESCO RENGA. Il bene. Canta Francesco Renga. Scrive Ermal Meta. Dovrebbe essere un successone già per questo e, invece, qualcosa va storto: Renga è come se non ci fosse, la sua voce è definitivamente gettata nella spazzatura contornandola di mille effetti inutili e decine di doppie voci. Meta scrive bene come al solito ma questo brano non è di certo tra le sue cose migliore. Il risultato? Una vera delusione che conferma come questa nuova veste giovanile e dettata dai sintetizzatori non sia la più riuscita per la musica di questo che ormai non è più un giovincello in balia degli ormoni adolescenziali. VOTO: 6.5

FRANCESCA MICHIELIN. Come rovinarsi con le proprie mani ma poi risolvere tutto girando la frittata dal lato giusto. La venera canta Un cuore in due al pianoforte facendo salire il nervoso visto che trasforma un’altra delle sue solite hit radiofoniche dal ritmo e dall’arrangiamento accattivante ed estivo in un’opera melodrammatica. Poi finisce e l’istinto è quello di applaudirla comunque e tanto. Evidentemente è talmente brava che può fare ciò che vuole però è proprio vero: chi ha il pane non ha i denti. VOTO: 6/7

5ALESSIO BERNABEI. E qui mi cade l’asino. Doppio errore per il cantante laziale: canta in playback (cosa già detestabile visto che è un evento in piazza dove è d’obbligo scatenare la propria energia e mandare a quel paese l’intonazione) e canta il singolo vecchio con quello nuovo in uscita. Nonostante tutto Io e te = la soluzione è un brano che funziona (non convince appieno come il singolo sanremese decisamente più trascinante per l’assurdo) e per cui si salva. VOTO: 6

MAX PEZZALI. Lui, invece, non si salva proprio. Due anime è l’ennesima fotocopia dello stesso sparito. Max non ci mette nulla in più nemmeno nell’interpretazione o nella verve vocale. Piatto e uguale a se stesso da troppo tempo. Troppo. VOTO: 5

La cover, invece, è la storica Sei un mito e allora una costola torna a risalire ma è troppo semplice dormire sugli allori di decenni fa. VOTO: 7-

3ELODIE. Sbattuta fuori da Amici 15 con un disco che farebbe invidia a molti per le firme e per la produzione la romana canta il secondo singolo,Amore avrai, e vince pure la puntata. Lei ha un timbro così bello che non ascoltarlo sarebbe un delitto ma la scelta del brano è la più sbagliata che si potesse mai fare. Troppo banale e scontata. Aveva decisamente cartucce migliori. VOTO: 7

PAOLO SIMONI. E poi arriva lui e tutti si chiedono chi sia. Dopo una rapida ricerca su Wikipedia che almeno fa perdere una buona metà della sua canzone si arriva alla conclusione che questa Io non mi privo debba essere un errore, una canzone riempitiva perché Vasco Rossi si è ritirato all’ultimo momento. Non avendo un nome altrettanto importante per fargli da sostituto si mette quello perfetto per rompere il ritmo e dare il tempo di andare al bagno ai telespettatori. Troppo lenta, old mood e cantautorale per il 2016 e soprattutto per un’estate. VOTO: 3

LELE. Morgan aveva ragione: il ragazzo il talento ce l’ha ma è eccessivamente giovane ed acerbo. Ha estremo bisogno di crescere vocalmente e identitariamente oltre a raffinare la sua scrittura ancora troppo fanciullesca e “copia-incolla”.Through this noise funziona ma anche no. Sta lì senza pretese e aspetta. VOTO: 6++

ARTU’. Reparto giovani. Lui canta Roma d’estate e sembra aver copiato la ricetta di Paolo Simoni avendo peraltro gli stessi identici effetti. Ma se anche ai giovani manca la verve come faremo? Ottima idea cercare di riportare il cantautorato triste e deprimente in Italia (mancano anche a me certi brani che vi pensate?) ma almeno fatelo in contesti e tempi diversi non in una dimensione in cui non potrete che essere schiacciati da qualsiasi passante. VOTO: 5

6IRAMA. Che lui sia una delle nuove leve che preferisco non è certo un mistero e dopo l’avventura sanremse che me lo ha fatto scoprire continuo ad apprezzarlo anche con Tornerai dame perfetta sintesi della sua particolarità musicale che si colloca tra il rap e il pop con testi sempre molto accurati. Mi piace, pure se canta in playback. VOTO: 7.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.