lunedì 25 Novembre 2024

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Coca Cola Summer Festival: le pagelle della terza serata

Ieri sera è andata in onda la terza serata-evento del Coca Cola Summer Festival 2016 condotta dall’usuale terzetto di Alessia Marcuzzi, Rudy Zerbi e Angelo Baiguini. Dopo la vittoria della prima “tappa” ad opera di Alvaro Soler con l’unico vero tormentone di quest’estate (Sofia) e della seconda “partita” per Elodie conAmore avrai (Qui le nostre pagelle della 2° serata), la vittoria di ieri sera è stata di con Get Stupid. Ecco, però, chi ha convinto e chi ha toppato nella serata di ieri secondo le nostre pagelle:

a1EMMA. Apre la serata dei super ospiti con la sua Il paradiso non esiste che le fa scatenare la sua abituale energia e fa nascere nella piazza l’abituale coro per il ritornello accattivante malgrado questo brano non sia questo gran tormentone per quanto riguarda popolarità e vendite finora. Non è di certo il capolavoro della carriera di Emma, né tantomeno il brano più accattivante, orecchiabile o profondo ma a salvare il tutto c’è un arrangiamento electro-pop davvero ben costruito in fase di produzione dove la salentina ormai è diventata una delle migliori interpreti. VOTO: 7+

a2IL VOLO. So già che quello che sto per dire mi costerà una serie di insulti a non finire quindi dirò tutto con la massima libertà conscio di non poter comunque sfuggire al mio destino. Il concetto è molto semplice: non mi so spiegare (come cantava il buon vecchio Tiziano) la presenza dei tre tenorini ieri sera in piazza. Il 2016 non è di certo il loro anno e attualmente non hanno alcun singolo in radio o che so altro. Fatto sta che ci sono e cantano una meedley dei più grandi brani della tradizione lirica tra cui Granada e Tonight. Indiscutibilmente di potenza vocale ne hanno e quando salgono con le note è l’unico momento in cui la Piazza si risveglia dalla veglia che una musica come questa suscita in un pubblico giovane sceso in piazza per una serata alla ricerca dell’hit dell’estate. Un po’ fuori dalla loro dimensione abituale (avessero cantato un loro brano dal gusto pop-lirico sarebbe stato tutt’altra cosa) e con qualche imprecisione vocale di troppo che non sfugge in brani come questi. VOTO: 6

a3MAX GAZZE’. E’ uno dei re delle classifiche di quest’estate con la sua ultima hit Ti sembra normale. Si conferma l’unico cantautore in Italia in grado di creare un tormentone dietro l’altro unendo testi articolati e senza le mielose rime sole-cuore-amore con melodie immediate e orecchiabili che fanno sembrare il tutto sempre una di quelle canzoncine da quattro soldi che girano in radio. VOTO: 7.5

a5THE KOLORS. Tornano in gara anche questa settimana con Me minus youdopo le ultime vicende che li hanno resi non più esattamente amati come erano solo un anno fa. Anche per loro conservo un dubbio amletico che mi turba: è possibile che da un disco campione di vendite (200.000 copie) fatto quasi esclusivamente di brani energici, movimentati e dal ritornello accalappia ascolti si vada a scegliere un singolo come questo? Nulla contro questo pezzo davvero apprezzabile per messaggio e anche per efficacia visto che comunque è un bel brano ma un nuovo singolo sarebbe stato più appropriato considerando che questo è uscito lo scorso inverno e finora sono stati estratti soltanto 4 brani che non sono certo un’enormità al giorno d’oggi.VOTO: 7-

Interpretano anche una cover che va a ricordare l’esperienza ad Amici visto che ripropongono il mashup tra Il mondo e We are young in chiave electropop con contaminazioni rock e folk. Si riassaporano i bei tempi. VOTO: 8

Coca-Cola Summer Festival 2014, la prima serataNEK. Non so perché ma questa Uno di questi giorni mi fa vedere Nek in modo diverso dal solito. Non sono mai impazzito per lui e per la sua musica sempre piuttosto lineare nel corso della sua carriera eppure questo brano mi trasmette un’energia fuori dal comune e lui sul palco sembra essere tornato indietro di almeno 10 anni quando ci mette quella potenza anche interpretativa fuori dal comune nelle sue ultime cose. Il sound poi lo facilita con quell’immediatezza che consente grazie ad un ritornello ben costruito. Uno dei migliori! VOTO: 8.5

a12EMIS KILLA. Il fighissimo Emiliano (almeno così mi dice ogni esponente del genere femminile con cui parlo di lui) tornerà con un nuovo progetto discografico in autunno e questa Cultè il primo mattoncino che avvia questa nuova avventura e che va ad unire il rap più mainstream di cui Killa è stato esponente fino a Maracanà (estate 2014) con un rap più crudo e puro da cui parte la sua carriera e a cui è ritornato negli ultimi mesi con un progetto speciale. Questo nuovo brano non è di certo una delle sue hit più riuscite ma non sfigura nemmeno. Scorre via sufficientemente senza troppe pretese. VOTO: 6+

a13SERGIO SYLVESTRE: Oramai è conosciuto come Sergione e non a caso canta Big boy, suo primo successo dalla sua vittoria ad Amici 15. Lui ha una potenza vocale, delle sfumature soul e contemporaneamente una delicatezza vocale davvero fuori dal comune ma discograficamente è stato forse imprudentemente troppo accostato ad Adele. Le sue carte migliori sono altrove a partire da un brano di diverso stampo per l’estate che già ha nel disco (Ashes).VOTO 8=

Anche lui per la cover va a ripescare dai tanti brani preparati nel corso della sua esperienza ad Amici e la scelta ricade su Est ce que tu m’aimes di Maitre Gims per far movimentare un po’ l’atmosfera. E qui mi sovvien una nuova perplessità: il suo disco contiene 4 cover (tra cui questa non figura); perché non scegliere una di quelle quattro favorendo così anche le vendite che non è che brillino? Mah… i misteri della discografia! VOTO: 6.5

a10LUCA CARBONI. Questa volta il tormentone non ci sta ed Happy suona davvero come un qualcosa di troppo forzato e di troppo alla ricerca del successo facile facile. Per costruire una trappola occorre anche essere furbi in prima persona per non caderci dentro come prima vittima. VOTO: 4

a14BRIGA. Sembra un’altra persona rispetto allo scorso anno quando fu conosciuto dai più grazie alla sua partecipazione ad Amici. Baciamimantiene fino in fondo la sua identità artistica a partire dal testo ancora una volta vero punto di forza del brano che in questo caso si fa provocatorio, “piccante” ed estivo fino al midollo. Melodicamente funziona unendo sonorità elettroniche ad una melodicità vocale tipica del rapper romano. VOTO: 6/7

a15BIANCA ATZEI. La strada per la felicità (Laura) non è di certo una delle migliori cose della Atzei ma stiamo parlando anche di un brano che risulta essere il 10° estratto da un album che ormai ha fatto il suo tempo. Fortunatamente c’è la sua voce così graffiata e sensuale a salvare e nobilitare il tutto. VOTO: 7.5

a16CHIARA GRISPO. Non mi piace e penso che ormai si sia capito. Troppa poca voce per una canzone costruita come è stata costruita Come on. Si vuole l’arrangiamento elettronico, power-pop e facile da trasmettere in radio? Benissimo ma allora bisogna cambiare la vocalità perché la sua così tenera, dolce e quasi impercettibile proprio non si adatta a questa situazione.VOTO: 5++

a8GIUSY FERRERI. Ha cantato così così; ogni tanto è volata qualche nota fuori posto ma lei è stata l’unica a far davvero cantare Piazza del Popolo ieri sera. Parte con Volevo te, successo dello scorso autunno che oramai conoscono anche i sassi grazie alla sua vocalità così particolare e riconoscibile. VOTO: 7+

Per la cover sceglie quella che ormai è diventata una sua hit personale, Ma il cielo è sempre più blu, unica vera esibizione di rilievo della serata vista la partecipazione del pubblico. Bentornata Giusy, mi mancavi tanto! VOTO: 8.5

a17FABRIZIO MORO. E qui devo sbilanciarmi: Fabrizio Moro con Tiziano Ferro è il poeta della musica pop dei nostri anni e questa sua Sono anni che ti aspetto lo conferma. Testo che risulta come sempre succede nelle sue cose migliori (e non sono poche) espressione di amore e realismo. Il pubblico sta imparando a conoscerlo nuovamente gli manca soltanto la canzone giusta al momento e nel palco giusto. VOTO: 8+

a18BABY K. Lo scorso anno Piazza del Popolo le portò non poca fortuna con Roma-Bangkok :8 dischi di platino e ancora in classifica dei brani più venduti (3° italiano più venduto nei primi 6 mesi del 2016). Ci riprova conVenerdì ma il risultato è ben diverso: il brano non c’è e le manca un bel featuring interessante che la possa aiutare. VOTO: 5

a19MARCO CARTA. Esibizione magistrale in Non so più amare che gli fa portare sul palco la sua nuova veste rock che ben gli calza addosso. Voce come sempre riconoscibile nelle sue tinte graffiate e sabbiose che ben si fondano con l’arrangiamento pop-rock. Il ragazzo è cresciuto ora ci vorrebbe un rilancio in grande stile ed un pezzo di un peso specifico maggiore di quelli della coppia Camba-Coro che oramai ha lasciato il solco nella sua carriera.VOTO: 7/8

a20NOEMI. Altro mistero della discografia italiana che in questo caso si unisce allo strano desiderio di “elevazione” della stessa artista che da qualche anno vuole essere più sofisticata di quanto le si richiede. Idealista!oltre alla firma di Ivano Fossati (lodevole per carità ma di certo non è più lo stesso Fossati che scrisse per Mia Martini e tanti altri) e alla solita vocalità da urlo dell’artista romana ha ben poco e quel poco non basta a farne una hit nemmeno lontanamente. VOTO: 6/7

a7FRANCESCO RENGA. Il bene acquista di forza ad ogni ascolto anche se non raggiunge mai il livello del “ah, che bella canzone”. Troppo poco Renga-style e decisamente troppo lontana dai suoi capolavori sia per struttura melodica che per scelte di produzione che continuano ad ostinarsi con quelle odiose doppie voci e quei suoni tutti uguali frutto dei computer più sofisticati.VOTO: 7++

a4ANTONINO. Il suo è stato uno dei ritorni che più ho aspettato in questo 2016 e devo ammettere che oramai ho consumato il suo disco e in particolare alcune tracce. Gira non è tra queste forse per il suo spirito così leggiadro, fresco ed estivo che personalmente non amo troppo accostato alla vocalità profonda di Antonino che apprezzo molto di più quando si dondola nei suoi spazi più classici. Ma è estate e ci sta questa piccola parentesi in attesa dell’autunno dove spero tornerà alle cose che gli riescono meglio. VOTO: 7

a6DEAR JACK. Continuo a sostenere l’idea che questi nuovi Dear Jack non siano affatto malvagi: certo gli manca un’identità più precisa (ma in realtà dei passi in avanti sono stati fatti dalla formazione originale), delle canzoni più impegnate e un pubblico che gli sia fedele fino in fondo (sono passati in men che non si dica dalle stelle alle stalle). Tuttavia questa La storia infinita a me non dispiace poi così tanto. Si fa ascoltare.VOTO: 6/7

a11MARIANNE MIRAGE. Reparto giovani. Lei cantaLa vie un suo brano in francese che forse anche per questa scelta non permette un’immediata assimilazione ostacolata anche da sonorità più ricercate del comune e da un ritornello non esattamente rintracciabilissimo e canticchiabile.VOTO: 4

a9MADH. Vince lui con Power life ma temo che in finale contro Ermal Meta e Irama abbia ben poche chance visto il brano così poco canticchiabile, orecchiabile e radiofonico. E’ il suo stile fin dai tempi di X-Factor ma questa volta, forse, il tutto si è radicalizzato eccessivamente malgrado lui resti il numero uno nel suo. VOTO: 6+

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.