venerdì 22 Novembre 2024

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Martina Roasio presenta il singolo “La terra esplode” – INTERVISTA

In radio dal 21 luglio il terzo inedito della giovane interprete piemontese, che arriva a pochi mesi di distanza dal successo dei precedenti estratti “C’è chi parla (bla bla bla)” e “Giochi solo tu”.

Si intitola “La terra esplode” il nuovo singolo di Martina Roasio, realizzato dalla ‘Capogiro Records’ e prodotto da Biagio Puma, con il testo affidato a Vanessa Lucca e il sound internazionale impreziosito dalla prestigiosa collaborazione con i French Affair. Un pezzo che omaggia la musica dance anni ’90 e che si incastra alla perfezione nel mosaico musicale di questa stagione estiva.

Ciao Martina, da venerdì 21 luglio sarà in radio il tuo nuovo singolo “La terra esplode”. Cosa rappresenta per te questa canzone?

«Si tratta del mio terzo singolo nato dalla collaborazione con Biagio Puma, il mio produttore discografico, che segue i due precedenti ‘C’è chi parla’ e ‘Giochi solo tu’. Con questa canzone abbiamo cercato un ritmo un po’ diverso, così è venuto fuori questo omaggio agli anni ’90, alla celebre musica dance di quel decennio, attraverso questa collaborazione con i Dreyer Brothers, che sono stati tra i fondatori dei French Affair. La musica della mia canzone riprende proprio una delle loro più popolari hit, intitolata ‘My heart goes boom (La di da da)’. Questo pezzo rappresenta un invito a dare di più, a credere maggiormente in se stessi, sia per ogni singolo individuo che nei confronti della società perchè, come suggerisce il titolo, se si continua con questo alone di falsità si corre il rischio che la terra prima o poi esploda». 

A cosa si deve la scelta di un brano con forti sonorità pop dance? 

«Al fatto che volevamo uscisse in questo periodo estivo, così abbiamo cercato un sound che andasse bene per questa stagione, che risultasse fresco e adatto al testo ironico-dissacrante scritto da Vanessa Lucca».

La produzione del pezzo è stata affidata a Biagio Puma, decisamente un valore aggiunto. Cosa è riuscito a trasmetterti con la sua esperienza?

«Tutta la sua grande passione verso questa tipologia di musica, essendo stato lui produttore di molte canzoni di genere. E’ riuscito a trasmettermi il suo interesse, che già per me era innato perché sono cresciuta ascoltando la dance, insomma, è un qualcosa che ho sempre avuto dentro. Insieme abbiamo condiviso e portato avanti questo progetto, di cui vado fiera».

Un pezzo decisamente più estivo e scanzonato rispetto al tuo precedente singolo ‘C’è chi parla’ (blablabla)’, in cui prendevi di mira i social network. Ci spieghi meglio il tuo punto di vista al riguardo? 

«Fin ora, attraverso la mia musica, il mio invito è sempre stato quello di dare di più. In ‘C’è chi parla’ ho espresso in maniera chiara quella che è la mia posizione, il mio pensiero al riguardo. Semplicemente, secondo me, bisognerebbe pensare di più prima di parlare e, soprattutto, non stare sempre a giudicare gli altri. Con ‘La terra esplode’ ho cercato di riprendere questa tematica, riproponendola anche in chiave un pochino più ironica e un tantino catastrofica». 

In ambito puramente discografico, secondo te, il web rappresenta più una risorsa o una minaccia?

«Sicuramente una risorsa, basta solamente utilizzarla nella maniera più corretta possibile. Per ogni giovane artista, ma non solo, rappresenta una grande opportunità, una vetrina di lancio per farsi conoscere. Basta essere se stessi, cercando di raggiungere i propri obiettivi sempre con rispetto e correttezza. Si tratta di uno dei canali, forse il più immediato, per manifestare le proprie idee e sponsorizzare i propri progetti discografici».

Con la situazione attuale del settore discografico, che tutti conosciamo, una giovane come te come vive il suo desiderio di farsi conoscere?

«Io mi definisco molto iperattiva, quando mi arriva una canzone in cui credo non vedo l’ora di inciderla. Il canto per me è tutto, la mia linfa vitale. Ho tantissima passione e, di conseguenza, il mio desiderio più grande è quello di vivere di musica e renderlo il mio mestiere. So che ci vuole tanto lavoro, sono disposta a dare tutta me stessa, il mio produttore Biagio Puma è avvisato: io non mi fermo, abbiamo ancora tantissima roba da fare!».

Oltre ‘La terra esplode’, ‘C’è chi parla (bla bla bla)’, citiamo anche un tuo precedente singolo intitolato ‘Giochi solo tu’. Il filo conduttore di questi tre pezzi è il testo, scritto da Vanessa Lucca. Cosa ti colpisce della sua capacità di scrittura?

«Di lei mi colpisce molto il suo lato interpretativo, oltre ad essere una bravissima compositrice, scrive dei testi molto particolari che mi danno la possibilità di esprimere al meglio le mie qualità canore, ma anche di valorizzare l’interpretazione attraverso l’immagine che è in grado di creare in ogni singolo pezzo». 

Hai collaborato in veste di corista con Gerardina Trovato, che esperienza ha rappresentato per te? C’è un messaggio che vorresti lanciarle?

«E’ stato un incontro bellissimo, ho conosciuto una persona fantastica con un cuore grande e davvero tanta passione per questo mestiere. Collaborare con lei nei cori della sua ultima canzone ‘Energia diretta’ è stata un’esperienza che mi ha arricchito, ma anche molto divertito. Un’anima genuina che ha saputo mettermi subito a mio agio, già dal primo incontro mi sembrava di conoscerla da una vita. Con le sue canzoni ha fatto la storia della musica italiana, il messaggio che mi sento di darle è di continuare, di non smettere di crederci… mai. Ha ancora molto da dire e da dare, si vede lontano un miglio che quando canta le si illuminano gli occhi, la musica per lei è davvero tutto».

Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come è nata la tua passione per la musica?

«Un po’ per gioco, sin da bambina ho sempre ascoltato moltissimi cd, nella mia cameretta passavo giornate intere a cantare a squarciagola con un pettine o un pennarello che simulavano il microfono. Sognavo. Poi sono arrivate le recite di Natale alle elementari e le serate al karaoke con gli amici, dopodiché ho cominciato un lungo percorso di studi all’Accademia di Musica Moderna, seguito da tanti concorsi e rassegne musicali, come il ‘Nastro d’Argento’ che ho vinto per due anni di seguito. Mi è sempre piaciuto stare sul palco, esibirmi, cantare per chi mi sta davanti». 

Quali sono stati gli ascolti che hanno accompagnato la tua crescita artistica? 

“In primis e senza alcun dubbio Beyoncè, poi Giorgia che ha una tecnica e una capacità di interpretazione allucinante, Elisa, Leona Lewis, Anastacia, Christina Aguilera, i Coldplay e tantissimi altri. Più che ad artista io vado a canzone, a impatto, sono i pezzi che mi avvicinano e mi fanno venire voglia di approfondire la conoscenza di un determinato cantante». 

Quali sono i tuoi progetti futuri e/o sogni nel cassetto?

“Il mio sogno nel cassetto, lo dico senza alcun timore, è di andare a Sanremo, le Nuove Proposte del Festival sarebbero un bel trampolino di lancio, ma il mio obiettivo più grande è quello di vivere di musica e ce la metterò tutta per farcela». 

Per concludere, quale messaggio vorresti che arrivasse al pubblico, oggi, attraverso la tua musica?

“Cercare di dare di più, fare il massimo ed essere sempre se stessi. Le canzoni che canto mi rappresentano, le considero autobiografiche anche se scritte dalla penna di Vanessa Lucca, che ha capito perfettamente il mio modo di pensare. Viviamo in un’epoca in cui dobbiamo cercare di fare di più, non solo per noi stessi ma per la società che ci circonda».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.