Le nostre recensioni dei nuovi singoli in radio
- UNA NUOVA ROSALBA IN CITTA’ – Arisa
Si era presentata fresca e leggera sul palco di Sanremo dopo anni di dense e importanti ballate melodiche che l’avevano, forse, eccessivamente appesantita nello spirito. La “strategia”, però, ha funzionato soltanto in parte ed ora Arisa si trova a dover fare i conti con scelte difficili per salvare, in extremis, un progetto costato fatica e lavoro. Il nuovo singolo, però, fa un passo indietro per quel che riguarda l’orecchiabilità e vede l’interprete potentina impegnata in una ballata pop che solo nell’inciso si fa memorabile. Bel testo che riflette su quei momenti della vita in cui si perde per poi ritrovarsi ma si poteva fare una scelta più azzeccata per la rotazione radiofonica di un periodo florido come la primavera. Lei, però, canta sempre divinamente. VOTO: 6.5
- PRIMA CHE – Daniele Silvestri
Difficile che Daniele Silvestri decida di parlare apertamente d’amore eppure, in questo caso, sceglie di dedicarsi al sommo sentimento dell’uomo. Lo fa, però, con quel suo estro unico capace di confezionare sempre un testo interessantissimo ed una melodia fedele alla nostra tradizione musicale e contemporaneamente capace di proiettarsi verso il futuro. All’orchestrazione, che sfrutta senza troppi eccessi la ritmica, si unisce qualche leggero spunto elettronico che non fa che rendere tutto sufficientemente curioso. Sarebbe stata bellissima sul palco dell’Ariston anche se manca di un vero e proprio inciso. VOTO: 7
- ERCOLE – Ermal Meta
Signori e signore ecco il nuovo Ermal Meta. O meglio, questo è l’ultimo singolo del trittico di album di successo degli ultimi anni ma, contemporaneamente, è un’anticipazione abbastanza fedele di quello che verrà nel prossimo futuro. L’elettronica, l’ha già fatto capire in diverse situazioni, sarà il futuro della musica di Meta che si troverà, dunque, a fare i conti con una sfida che il pop italiano ha già compiuto da diversi anni con risultati piuttosto discutibili perdendo gran parte della sua poetica e melodia. In quest’occasione Ermal riesce comunque a piazzare l’ennesimo buon testo che promette che “sarà per sempre finchè non è finita” coniugandosi bene ad un arrangiamento fatto tutto di sintetizzatori e tastiere. Occorrerà farci l’abitudine ma questa nuova frontiera potrebbe essere interessante per il repertorio di una delle poche voci rimaste ancorate al nostro pop melodico. VOTO: 8
- A CHI MI DICE – Il Volo
La necessità (ed il desiderio) dei tre ragazzi de Il Volo è quello di avvicinarsi al pubblico più giovane e contemporaneo e se la manifestazione sporcata di rock con la firma di Gianna Nannini a Sanremo non li ha portati da nessuna parte ecco che una bella cover pop potrebbe andare nella giusta direzione. D’altronde il marchio di Tiziano Ferro nel testo e la malinconia per un amore lontano ed impossibile non passano mai di moda. In effetti il classico dei Blue rivive con classe e pare anche funzionare il problema, però, è che nel frattempo questa canzone l’ha cantata chiunque e ad oggi non risponde più a quei canoni di contemporaneità che esistevano nel lontanissimo 2004. Ben cantata, certo, ma siamo sicuri che basti? VOTO: 6
- CI VOGLIAMO BENE – Mameli
Il ragazzo è la prima nuova scoperta di Amici di Maria de Filippi ad arrivare ufficialmente in rotazione radiofonica in questa diciottesima edizione. E, va ammesso, è probabilmente la proposta più affine a quel che oggi tanto piace alle radio e che, soprattutto, funziona sempre di più anche per il largo pubblico. Gli echi di Gazzelle, Thegiornalisti e soprattutto Calcutta sono innegabili a partire dalla melodia per finire all’arrangiamento e allo stesso cantato. Una bella canzoncina che può tranquillamente funzionare e includere Mameli in quel circuito dell’indie-pop di cui le classifiche sono tanto ghiotte. VOTO: 7+
- L’ALTRA DIMENSIONE – Maneskin
Dopo essere tornati all’inglese ed aver abbandonato Marlena i Maneskin scelgono di tornare all’italiano e alla loro musa ispiratrice che nell’ultimo anno tanto li hanno aiutati. La melodia si fa latina e solare accorciando le strofe e potenziando l’effetto di tormentone radiofonico con un inciso prolungato e, soprattutto, irresistibile per quel che riguarda il sound. Breve ma azzeccata per (forse) concludere alla perfezione un’ottima era discografica per Damiano e compagni che ora hanno assolutamente bisogno di confermarsi nell’Olimpo della nuova musica italiana. VOTO: 7.5
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Ilario Luisetto
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