domenica 24 Novembre 2024

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Top & Flop, settimana 16 del 2019: Fabrizio Moro e Achille Lauro sorprendenti

Tutti i top ed i flop musicali della settimana

I TOP:

Magia Magia – Grace Cambria: La giovane cantautrice porta in Italia il sound dell’afrotrap, genere finora mai esplorato sulle nostre coste e lo fa con un suono magistrale, un testo in cui tantissimi giovani possono identificarsi ma che riesce comunque a parlare spiccatamente di lei ed un ritornello capace di entrare in testa come un martello. Se non è questo il futuro della musica italiana ben poche altre cose possono esserlo. La riconferma di una delle migliori ex talent di sempre.

1969 – Achille Lauro: Il re della provocazione ritorna in grande stile. Dopo aver portato il post-punk sul palco dell’Ariston ed averci sorpreso con la delicata C’est la vie, Achille e Boss Doms tirano fuori un disco che occhieggia molto ai magnifici anni della provocazione e della libertà. Un disco non inquadrabile, libero dai soliti canoni, un po’ rock, un po’ pop, un po’ rap ed un po’ trap. Una botta d’energia, una rivoluzione, un segno indelebile nella musica italiana. Provare per credere.

Figli di nessuno – Fabrizio Moro: Quando pensi che Fabrizio Moro non possa più stupirti, eccolo tirare fuori un CD freschissimo, che si divide tra stupende poesie e pezzi più rap e movimentati, come il cantautore romano ormai ci ha abituati. Un disco scorrevole, bellissimo, suonato bene e pieno di contenuti. E’ riuscito addirittura a migliorarsi dopo Pace, qualcosa che non ritenevo potesse essere possibile.

I FLOP:

Prima che – Daniele Silvestri: Per la prima volta dal suo ritorno, Silvestri ci porta un brano non convincente, poco ispirato, che cerca di imitare i brani più lenti e suonati del mattatore romano, ma che risulta solo in una pallida ispirazione. Niente di che, il peggiore estratto finora.

La mia malattia – Emis Killa: Tanto autotune e poco contenuto per questa nuova fatica discografica di Emis Killa. Lontano dallo stupore provocato da Supereroe, il risultato è un brano fiacco e non memorabile che ci dimenticheremo dopo un giorno.