venerdì 22 Novembre 2024

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Top & Flop, settimana 17 del 2019: convince più ‘The Voice’ che ‘Amici’

Tutti i top ed i flop musicali della settimana

I TOP

Chi vuol essere milionario? (Clementino feat. Fabri Fibra): Il probabile tormentone estivo dell’anno esce prepotentemente da chi è già esperto in materia. Il rapper napoletano si muove agilmente su una base freschissima, ritmata, che non scimmiotta le atmosfere reggaeton ma propone qualcosa di innovativo e canticchiabile. Sulla base anche Fabri Fibra che torna a sfoderare delle rime molto chill. Tutti gli ingredienti per un botto radiofonico.

Brava (Priestess): La migliore sorpresa del rap italiano. Un disco che non ti aspetti, pieno di contenuti, rime rabbiose ma intelligenti, basi potenti e con dietro un grandissimo lavoro. Priestess, dopo i vari duetti con i più svariati rapper, finalmente dimostra di avere il coraggio, la costanza e la bravura per camminare da sola e lo fa facendo la maratona.

Il ritorno di The Voice: Il programma purtroppo non è più di tanto migliorabile, le regole del format sono molto severe. Però Simona Ventura e specialmente la giuria funzionano: sono divertenti, fan ridere, coinvolgono, si esaltano, si dedicano a diversi siparietti interessanti. Qualità dei cantanti migliorabile, ma quello purtroppo è frutto degli anni del programma gestito malissimo. Diciamo che le basi per una ripartenza ci sono tutte.

Nuova registrazione 326 (Sara Mattei): Torna con un nuovo nickname una delle voci più interessanti di Amici 13. Il pezzo è corto ma è incisivo, un brano divertente, urban, con uno stile tutto suo. Speriamo che sia tornata per restare.

I FLOP:

“Nemici” di Maria De Filippi: Quest’anno hanno raggiunto il punto più basso del barile da grattare. Daytime completamente inutili, in cui invece di mostrare le prove sfoderano ore ed ore di litigi. Riuscirebbero pure a far arrabbiare San Francesco D’Assisi. Peccato, perché le potenzialità, come già detto, c’erano. La guerra dell’audience ha dato alla testa a tutti.

Il maschilismo del concerto del Primo Maggio: Soltanto sette cantanti donne, di cui tre nello stesso gruppo, e due emergenti. Sarà anche vero che, come dicono gli organizzatori, molte han risposto picche, ma il problema dei troppi artisti maschi nei concerti è un qualcosa di fin troppo attuale, che si estende anche al di fuori dai confini nazionali. Peccato, perché le artiste donne sono tante e anche piuttosto interessanti. Già solo in questo articolo ce ne sono due. Una battaglia che il femminismo dovrebbe combattere prima di subito.