venerdì 22 Novembre 2024

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Paola Turci, “Un’emozione da poco”: la cover giusta al momento giusto

Tempo di nuova musica per la cantautrice romana che ha scelto il terzo estratto dal suo ultimo album “Il secondo cuore”, il dodicesimo della sua carriera, pubblicato lo scorso marzo.

Il brano, in rotazione radiofonica a partire dal 21 luglio, è un’accurata e rispettosa rilettura di “Un’emozione da poco”, una delle canzoni italiane più belle e popolari di sempre, portata al successo da Anna Oxa nel 1978. La classe e l’eleganza di Paola Turci, frutto di una ritrovata serenità artistica, regalano al pezzo una nuova energia senza il bisogno o la necessità di snaturarlo. Reduce dal successo sanremese di “Fatti bella per te”, che l’ha riportata sul palco del Teatro Ariston dopo ben sedici anni, e del secondo singolo “La vita che ho deciso”, l’artista prosegue questo suo momento fortunato, una nuova primavera musicale che le sta regalando non poche soddisfazioni.

La cantautrice non è nuova a questo tipo di operazioni, in passato ha già dato sfoggio delle sue abilità da interprete eseguendo diverse cover, ricordiamo i due fortunati album Oltre le nuvole del 1997 eMi basta il paradiso del 2000, che contenevano alcune rivisitazioni in italiano di canzoni straniere, tra cui: da “Sai che è un attimo (“Time for letting go” di Jude Cole) a “Non ti voglio più (I’ll stand by you dei Pretenders), passando per “Mi manchi tu (“Missing you” di John Waite), “Tu non vuoi capirmi (You don’t understand me dei Roxette), “Io scrivo canto e vivo per te (Right here waiting di Richard Marx), “Non voglio ricordare (I don’t want to talk about it di Rod Stewart), fino alla celeberrima “Questione di sguardi (This kiss di Faith Hill).

Ecco come “Un’emozione da poco”, una splendida canzone del passato, impreziosita dal videoclip ufficiale diretto dal regista Gaetano Morbioli, rappresenta oggi una consacrazione per Paola Turci, che con estrema semplicità si riappropria di quella credibilità che, negli ultimi anni, aveva perso a livello discografico, pur mantenendo una propria identità continuando a realizzare produzioni di buon livello. Bisogna tornare a dare spazio e voce a questo tipo di personalità, agli artisti d’esperienza e non soltanto ad emergenti, e questo nuovo e gradito successo della cantante romana ci fa ben sperare e può essere da esempio. Qualcosa nella musica italiana sta cambiando, o almeno ce lo auguriamo.

Un’emozione da poco | Video

Un’emozione da poco | Testo

C’è una ragione che cresce in me
e l’incoscienza svanisce
e come un viaggio nella notte finisce
dimmi, dimmi, dimmi che senso ha
dare amore a un uomo senza pietà
uno che non si è mai sentito finito
che non ha mai perduto, mai

Per me, per me, una canzone
mai una povera illusione
un pensiero banale, qualcosa che rimane
invece per te, per te più che normale
che un’emozione da poco
mi faccia stare male
una parola detta piano basta già
ed io non vedo più la realtà
non vedo più a che punto sta
la netta differenza tra il più cieco amore
e la più stupida pazienza
no, io non vedo più la realtà
né quanta tenerezza ti dà 
la mia incoerenza
pensare che vivresti
benissimo anche senza

C’è una ragione che cresce in me
è una paura che nasce
l’imponderabile confonde la mente
finchè non si sente
e poi, per me, più che normale
che un’emozione da poco mi faccia stare male
una parola detta piano basta già

Ed io non vedo più la realtà
non vedo più a che punto sta
la netta differenza tra il più cieco amore
o la più stupida pazienza
no, io non vedo più la realtà
la mia incoerenza
pensare che vivresti
benissimo anche senza

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.