venerdì 22 Novembre 2024

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Mosaiko: “La musica, Totò e l’incontro con Fio Zanotti” – INTERVISTA

A tu per tu con la band calabro-sicula, in uscita con il loro primo singolo in studio intitolato “Vado via”

E’ disponibile su tutte le piattaforme e gli store digitali il singolo d’esordio dei Mosaiko, collettivo formato dal frontman Andrea Artale, dalla cantante Marika Artale, dal rapper Samuel Capodieci, dal chitarrista Marco Fazio, dal tastierista Mariano Fazio, dal batterista Paolo Decimo e dal bassista Danilo Chiarella.“Vado via” è il brano scelto dalla band per affacciarsi al mercato discografico, un pezzo impreziosito dal featuring con il Maestro Fio Zanotti, tra i musicisti e i produttori più autorevoli del nostro Paese. Una canzone liberamente ispirata e dedicata al talento universale e senza tempo di Totò, uno degli attori che hanno saputo far grande la storia del cinema italiano.

Ciao ragazzi, partiamo da “Vado via”, il vostro singolo d’esordio, com’è nato e cosa rappresenta per voi?

«”Vado Via” nasce il 2007. La melodia e il Beat trasmettevano allegria. Era un periodo in cui avevo appena finito di riguardare per l’ennesima volta il film Totò a Colori… non c’erano dubbi questo brano parlava di Totò… il testo e’ ricco di doppi sensi, tipico del linguaggio Principe, “Io sono famoso perché’ ho fame… Sono un missionario per le Miss! Mia cara Miss, io voglio il bis e tu lo sai di che!” Fate un esperimento! Guardate su YouTube il video “Totò Pinocchio” mettete in mute l’audio e fate partire il brano Vado Via in qualsiasi momento… Noterete che i movimenti di Totò sono sempre a tempo e perfettamente in syncro con la Musica.

Per capire tutti i riferimenti bisogna conoscere la Storia di Totò e Antonio De Curtis, le canzoni, le poesie e i film partendo da “Totò a Colori” e “Fifa e Arena”. Abbiamo depositato il brano alla SIAE inserendo anche Antonio De Curtis come Autore e Compositore non solo perché abbiamo utilizzato alcune delle sue frasi ma perché crediamo che  se esiste questa canzone è soprattutto merito della sua Grandezza, della sua Arte e della sua Storia che ci ha ispirato … crediamo che sia un’altra delle sue opere perché Totò è “un genio della Moseca!” Vado Via funge da inno ad una nuova vita».

Un brano realizzato in collaborazione con il Maestro Fio Zanotti, com’è stato lavorare con lui?

«Con il Maestro Fio Zanotti ci siamo divertiti, emozionati e abbiamo imparato tantissimo. Con la sua passione, determinazione, sensibilità e umiltà ci ha trasmesso una carica inesauribile. E’ nato un bel Feeling da subito, abbiamo suonato insieme ed è nato un nuovo capolavoro dal titolo “Stand Up”. Ma ne parleremo più in là perché potrebbero nascere altri progetti interessanti».

Da cosa nasce la vostra ammirazione per Totò e l’idea di dedicargli questo pezzo?

«Non è stata un’idea! Ma un’emozione inaspettata. Abbiamo dato ascolto a ciò che ci dettava la Musica! Come già detto questo brano parlava di Totò e di Antonio De Curtis».

Cosa avete voluto trasmettere attraverso le immagini del videoclip diretto da Giacomo Triglia?

«Abbiamo camminato per le strade dove è nato e cresciuto Totò… Una passeggiata dal “Rione Sanità alla Luna” come nel libro dal titolo “A Napoli con Totò” di Elena Anticoli De Curtis nipote di Antonio De Curtis.Abbiamo improvvisato tutto al momento sul posto senza uno Storyboard proprio come avrebbe fatto il Grande Attore. Importantissima la collaborazione, le idee e le coreografie di Dario Lupinacci (Ballerino e coreografo) e dei ballerini che hanno interpretato attraverso la Danza i movimenti di Totò. (Totò Pinocchio). Un aneddoto: arriviamo a Napoli e chiediamo ad una persona un’informazione “scusi stiamo cercando il Museo di Totò” ci risponde: “Bene ci siete già il Museo di Totò è Napoli”».

Come vi siete conosciuti e quando avete deciso di mettere in piedi la band?

«Parte tutto da una sincera Amicizia. Ci conoscevamo molto bene personalmente e musicalmente. Abbiamo unito le idee e iniziato a fare sul serio. Il 2010 ci siamo presentati con il nome Indie Project e non perchè facevamo musica indie ma semplicemente perchè eravamo indipendenti, produttori di noi stessi. Abbiamo realizzato il Nautilus Prime (un Camion di 12 metri che in pochi minuti si trasforma in un palcoscenico spettacolare) con l’intento di far conoscere la nostra Musica attraverso lo spettacolo dal vivo e suonando in diverse piazze Italiane.

Nel 2019 abbiamo scelto il nome Mosaiko perchè e’ il nome che oggi piu’ ci rappresenta. Di rilevante importanza è stato l’interesse da parte della Etichetta discografica Fonosud che ha creduto nelle nostre capacità artistiche, nella nostra Musica».

Quali ascolti hanno accompagnato e influenzato il vostro percorso? 

«Tantissimi: Jamiroquai, Daft Punk, ToTo, Incognito, Stevie Wonder, Eminem, Black Eyed Peas, Queen, Red Hot Chili Peppers, U2, Police ed altri…».

Quali sono le maggiori criticità e quali i vantaggi del fare musica al sud?

«Bella Domanda! Il Sud è una Terra meravigliosa e che riesce a dare molte emozioni e ispirazioni. Ci sono le tradizioni, le feste e la musica c’è sempre. Purtroppo però ci sono ancora oggi alcuni aspetti tecnici, burocratici e organizzativi che non funzionano e possono mettere in difficoltà chi della musica ne ha fatto uno scopo di vita».

Musicalmente parlando, che sonorità proponete?

«Pop – Funk – Rap».

Con quale spirito vi affacciate al mercato discografico e come valutate il livello generale dell’attuale settore?

«Con naturalezza e Anima. Va bene l’utilizzo di suoni elettronici ma siamo una Band che suona veramente. Abbiamo trovato il giusto compromesso tra l’elettronica e lo strumento tradizionale suonato dal vivo. A noi non piace l’idea che spesso oggi si faccia un eccessivo utilizzo del suono campionato o addirittura non suonato».

“Vado via” è rimasta per dodici anni in un cassetto, come mai avete aspettato così tanto?

«Perchè era un brano troppo importante per noi. Per anni abbiamo provato diversi arrangiamenti ma non eravamo mai contenti del risultato: è bastata una settimana a casa di Fio ed ora eccoci qua! Consapevoli del fatto che a distanza di anni sarebbe rimasto comunque un brano attuale».

Quali sono i vostri obiettivi futuri e dove volete arrivare con la vostra musica?

«Non abbiamo una meta ben precisa, ci interessa solo poter fare la nostra musica e sapere che c’è chi ascolta tutto quello che abbiamo da dire, divertirci sempre suonando insieme e continuare a farci sempre la stessa domanda “per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?”».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.