Una canzone per te: dentro il testo di “A te” di Jovanotti

Entriamo dentro il testo di una canzone

Nuovo appuntamento con “Canzone per te”, la rubrica che ogni settimana ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole. La canzone protagonista di questa settimana è “A te” di Lorenzo Cherubini, meglio conosciuto come Jovanotti; si tratta del singolo facente parte dell’album “Safari”, pubblicato nel gennaio 2008 e certificato con il disco di diamante per le oltre 550 mila copie vendute.

In “A te” Jovanotti canta l’amore nella sua forma più alta e solenne, dedicando parole emozionanti e di grande valore alla moglie Francesca Valiani, suo vero e proprio punto di riferimento e di sostegno sia nella vita privata, che in quella professionale.

Ma “A te”, oltre ad essere il titolo del brano, sono anche le parole che aprono diverse strofe di questa poesia, quasi a voler sottolineare con forza e vigore l’amore sconfinato e la gratitudine provata da parte dell’artista nei confronti della propria compagna di viaggio. “A te che sei l’unica al Mondo, l’unica ragione per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro”, “a te io canto una canzone perché non ho altro”, “a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo” e “a te che sei la miglior cosa che mi sia successa” sono solamente alcune delle frasi che si aprono in questo modo; traspare indubbiamente notevole dolcezza, sensibilità, ma allo stesso tempo anche gioia e stupore.

Queste emozioni si amplificano ancor di più con il ritornello: “a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei. A te che sei, essenzialmente sei, sostanza dei sogni miei, sostanza dei giorni miei”. Gli avverbi “semplicemente” ed “essenzialmente” e i sostantivi “sogni” e “giorni”, ripetuti ben due volte nel giro di poche righe, pongono ancor di più in risalto il sentimento dell’artista; nonostante ciò, probabilmente, la parola chiave del ritornello è “sostanza”. Sì, proprio perché essa indica che i sogni ed i giorni trascorsi assieme non sono una semplice illusione, bensì una solida realtà. L’amore, infatti, nella sua essenza, non è un concetto astratto, e Lorenzo lo dimostra con queste semplici ma efficaci parole.

Altra frase di notevole rilevanza è: “a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere”. La felicità rappresenta senza ombra di dubbio l’ideale più ricercato e perseguito da ogni individuo, ma anche il più complesso e difficile da raggiungere.

Ma cos’è la felicità? Dove e come la si può realizzare? La risposta non si trova nei libri di filosofia, ma in questa canzone, che evidenzia il fatto che la felicità risiede nelle piccole cose e nei piccoli gesti che rendono la vita di ognuno differente e unica.

Scrivere e cantare una canzone d’amore non è mai semplice; sono infatti molti gli artisti che affrontano questo tema e cadere nella banalità o nell’inutile ripetizione risulta molto più facile del previsto. Lorenzo, invece, con questo brano, è entrato di diritto a far parte dell’Olimpo degli artisti italiani; la sua “A te” è diventata in brevissimo tempo un manifesto della musica italiana e, soprattutto, dell’amore. Parole semplici, selezionate, curate e avvolte in una melodia delicata e leggera hanno permesso a questa canzone di diventare uno dei brani più amati e cantati di sempre.

In definitiva, con “A te”, Jovanotti è riuscito nell’ardua impresa di unire diverse generazioni e di far riscoprire i più profondi valori dell’amore. In effetti la forza della musica è proprio questa: unire idee, personalità e culture diverse sotto le note della stessa canzone.

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