L’artista romano festeggia il suo quarantanovesimo compleanno. Tutti i successi di uno dei più interessanti protagonisti dell’attuale scenario musicale italiano.
Nato a Roma il 18 agosto del 1968, Daniele Silvestri respira musica sin da giovanissimo, ascoltando principalmente la discografia dei grandi cantautori italiani. Debutta nel ’94 con il suo primo omonimo album, che si aggiudica l’ambito Premio Tenco. Il successo del singolo “Voglia di gridare” lo porta tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo dell’anno successivo, con il brano “L’uomo con il megafono”, seguito dalla hit “Le cose che abbiamo in comune”, tra le canzoni più trasmesse in radio di quell’estate. Tornerà sul palco del Teatro Ariston altre quattro volte: nel 1999 con “Aria”, nel 2002 con “Salirò” (la sua canzone di maggior successo), nel 2007 con “La paranza” e nel 2013 con “A bocca chiusa”. Uno stile unico e camaleontico, senza alcuna etichetta, che lo hanno portato a consacrarsi come uno dei cantautori più eclettici degli ultimi vent’anni, capace di alternare brani di protesta a pezzi più scanzonati, rimanendo sempre fedele a se stesso e al suo pubblico.
Tra le altre canzoni che arricchiscono il suo repertorio, ricordiamo: “Un giorno lontano”, “Banalità”, “Cohiba”, “Strade di Francia”, “Al fratello che non ho” con Fiorella Mannoia, la radiofonica “Amore mio”, la delicata “Occhi da orientale”, “Liberi tutti” con i Subsonica, “Sempre di domenica”, “Il mio nemico”, “Kunta Kinte”, “Mi persi”, “Gino e l’Alfetta”, “A me ricordi il mare” con gli Otto Ohm, “Monetine”, “Una giornata al mare”, “Precario il mondo” con Raiz degli Almamegretta, “Monitor”, “Ma che discorsi”, “Fifty-fifty”, “Il bisogno di te (ricatto d’onor)”, “Tutta colpa di Freud” colonna sonora dell’omonimo film, “Quali alibi”, “Acrobati”, “Pochi giorni” e “La guerra del sale” con Caparezza. Infine, con gli amici di sempre Niccolò Fabi e Max Gazzè, ha pubblicato nel 2014 il disco “Il padrone della festa”, nel quale sono contenuti i brani “Life is stweet”, “L’amore non esiste”, “Canzone di Anna”, “Come mi pare” e l’affascinante “Il Dio delle piccole cose”.
Nico Donvito
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