venerdì 22 Novembre 2024

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“Amaremare” di Dolcenera: rispettiamo l’ambiente e rispetteremo noi stessi – RECENSIONE

L’immediatezza musicale ci invita a riflettere con calma

Amaremare è una canzone costruita su due dimensioni, proiettata su due momenti cronologicamente diversi ma collegati tra loro. La canzone mentre vive nel presente crea le condizioni per essere protagonista nell’immediato successivo, per non terminare quindi intorno al minuto 3:30 ma addirittura cominciare da quel preciso istante una sua seconda fase; per essere concreti infatti stiamo parlando di un pezzo che ti regala nella sua parte musicale voce, buon ritmo e melodie al servizio di un messaggio che deve essere percepito in modo chiaro, netto ed immediato. Terminata la musica, difatti, si ha voglia di riflettere su quello che è arrivato.

Per cominciare Dolcenera è geniale nel saper utilizzare la forza della sintesi e nel creare allo stesso tempo le condizioni per realizzare, partendo proprio da quella sintesi, lunghi ragionamenti destinati poi ad avere rilevanza soprattutto a livello pratico.

Se il biglietto da visita di una qualsiasi canzone è il titolo, primo punto di contatto col pubblico e primo lieve riflesso del contenuto che verrà proposto, ne consegue che non possiamo non essere colpiti dal gioco di parole “amaremare” che nell’unione tra il verbo amare e il termine mare appare già un fedele specchio del suo contenuto. E se questo centro di significato lo riproponi più volte nel corso dei ritornelli sostenendolo con una delle voci migliori del panorama musicale italiano allora non sarà difficile entrare nella testa delle persone, sia di quelle che per attitudine riservano sempre un occhio di riguardo alle tematiche presenti nei testi, sia di quelle che ascoltano musica in modo più passivo.

Degno di nota è quindi tutto il lavoro svolto dall’artista pugliese in collaborazione con GreenPeace per veicolare il messaggio di sensibilizzazione sul rispetto dell’ambiente, nel caso specifico sul problema del quantitativo di plastica in mare. Nel periodo storico della velocità, del consumo veloce, spesso superficiale e disattento è sempre più difficile farsi ascoltare trovando qualcuno che dedichi il proprio tempo a ragionare con noi su quello che abbiamo intenzione di comunicare. Dolcenera ricerca questo obiettivo con un brano a forte impatto musicale, dinamico nel suo essere per tutta la durata ritmato, circondato da assonanze e rime efficaci e diretto a lasciare in primo piano il messaggio chiave “Amare il mare, amare il mare è amare te”: rispetta l’ambiente, nel dettaglio il mare, proteggilo, amalo. In questo modo rispetterai non solo la natura ma anche te stesso e tutti gli essere viventi che convivono con l’ambiente. In modo particolare si sottolinea l’idea di avere il dovere di preservare il pianeta per le generazioni future attraverso l’immagine  di un bambino che si rende il conto di quanto la situazione sia grave “un bimbo gioca in spiaggia innocente,mi dice che la fine è imminente“.

A livello testuale il lavoro si dimostra davvero concreto, da un lato evocando fotografie di facile comprensione (lattine, sigarette, cannucce), dall’altro ponendo l’accento sul senso di responsabilità che chiunque dovrebbe percepire “è anche colpa mia è evidente”.

In sostanza una canzone estiva, decisamente radiofonica, con contenuto universale, valido per ogni stagione in ogni istante. Sul modo di cantare c’è poco da dire, in quanto la voce di Emanuela è ogni volta un valore aggiunto. Da sottolineare in conclusione la capacità artistica di sintetizzare in musica un tema su cui ci sarebbe da discutere per ore ed ore, offrendo spunti per far riflettere le coscienze individuali e fornendo in un ritornello da canticchiare tutto il giorno una proposta di soluzione da cui partire. Consapevolezza nella scelta artistica indirizzata all’efficacia comunicativa per un livello di musica che si propone di fare del bene alla società nel risultato riuscito di essere esaustivi in pochi minuti.

Amaremare: molta meno plastica,molta più Dolcenera.