venerdì 22 Novembre 2024

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“La mia bocca”, l’eleganza estiva di Bianca Atzei – RECENSIONE

Disponibile dal 21 giugno il singolo estivo “La mia bocca”, caldo e avvolgente come i brani senza tempo

Questa volta sceglie di nuotare controcorrente Bianca Atzei, lo fa dopo un breve periodo di silenzio che, probabilmente, le è servito per rielaborare il suo personale concetto di mainstream. “Essere o non essere” si chiedeva William Shakespeare nell’Amleto, un concetto che ben si adatta all’attuale situazione discografica, dove l’interrogativo esistenziale verte sulla possibilità o meno di portare avanti se stessi o seguire la tendenza del momento e i vari diktat imposti dal mercato. “Esistere o non esistere” verrebbe da dire, ma siamo proprio sicuri che resistere non sia ancora più importante? La storia ci insegna che gli artisti rimasti a lungo nel tempo e che sono riusciti a mantenere una certa longevità, sono sempre coloro i quali hanno consapevolmente rischiato, battendosi per proporre qualcosa di nuovo.

Stupisce la scelta di proporre per l’attuale stagione una canzone come “La mia bocca”, che rievoca suggestioni estive senza cadere nei soliti cliché, incentrando l’intera narrazione sulla nascita di una storia d’amore che sembra già satura, verosimilmente figlia dei tempi che corrono, in un’epoca sempre più votata alla mancanza di confronto, all’assenza di un dialogo costruttivo tra uomini e donne. Non darsi mai per scontati, facile a dirsi, lo facciamo in continuazione con noi stessi, figuriamoci se riusciamo a non fare altrettanto con gli altri.

In un momento storico in cui i sentimenti veri sembrano essere diventati di contrabbando, Bianca Atzei ha la forza di cantare il desiderio di “giorni ispirati e romantici”, in maniera elegante e coinvolgente. A far da tappeto sonorità latineggianti che dimostrano, semmai ce ne fosse bisogno, che si può realizzare un pezzo estivo e sensuale anche senza pescare dal reggaeton posto nel banco ortofrutticolo del nostro supermercato di fiducia, bensì cogliendo qualcosa di nuovo dal prelibato guardino della canzone d’autore.

Scritto assieme al chitarrista Antonio Marcucci e mixato da Alessio Asilo, La mia bocca è un brano sofisticato ed estremamente riuscito, probabilmente perché autentico, che ricorda la miglior Ornella Vanoni nel periodo de “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria”, a metà degli anni ’70. Il risultato è un cocktail analcolico di freschezza e passionalità, che suona contemporaneo nonostante i chiari riferimenti al passato e un’ariosità tipica di altri tempi. Insomma… una bella canzone, che sarebbe rimasta tale anche senza il suo “parapapairapapa paparapapà”.

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La mia bocca | Video

La mia bocca | Testo

Parapapairapapa paparapapa
parapapairapapa paparapapa
parapapairapapa paparapapa
parapapairapapa paparapapa

Non darmi mai per scontata
tu sai che questo non è
il modo migliore, credimi
per stare con me
ho avuto momenti difficili
e anche per questo vorrei
giorni ispirati e romantici
dove sei, quel che sei

Avrai bisogno di me
e continuerai a ripeterti
di non pensare alla mia bocca
da cui non sai più riprenderti

Parapapairapapa paparapapa
parapapairapapa paparapapa

Sei un uomo pieno di fascino
puoi avere quello che vuoi
ma non sarà così facile
entrare nei sogni miei

Avrai bisogno di me
e continuerai a ripeterti
di non pensare alla mia bocca
da cui non sai più riprenderti

Se mi tradirai
come un pensiero svanirò
e anche se mi cercherai
mai più ritornerò

Avrai bisogno di me
e continuerai a ripeterti
di non pensare alla mia bocca
da cui non sai più riprenderti
di non pensare alla mia bocca
da cui non sai più difenderti

Parapapairapapa paparapapa
parapapairapapa paparapapa
parapapairapapa paparapapa
parapapairapapa paparapapa

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.