venerdì 22 Novembre 2024

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Renzo Rubino risplende di felliniana memoria in “Dolcevita” – RECENSIONE

Tempo di nuova musica per il cantautore pugliese, al suo ritorno discografico con il singolo “Dolcevita

A un anno e mezzo di distanza dalla partecipazione al Festival di Sanremo con l’avvolgente “Custodire”, Renzo Rubino torna a ritmi decisamente più scanzonati con il singolo “Dolcevita”, disponibile in radio e sulle piattaforme digitali dallo scorso 2 agosto. Energia positiva, pura e purificante, quell’innata leggerezza che si richiede nella stagione estiva e che, purtroppo sempre più spesso, andiamo a cercare in cose futili e banali, prive di una reale importanza. Con questo brano, il cantautore pugliese riporta al centro dell’attenzione la spensieratezza, il sano desiderio di sorridere alla vita per essere ricambiati. “I vecchi guai son sempre giovani” canta Rubino con grande consapevolezza e la maturità di chi ha raggiunto da poco la tappa dei trent’anni e si ritrova, inconsapevolmente, al tempo dei bilanci. A giudicare dal titolo, potremmo definirlo un testo “felliniano”, astratto ma concreto, realista e per certi versi visionario.

Coinvolgente il sound, che esprime appieno la cifra stilistica dell’artista, attraverso profumi e sensazioni già evocate in brani precedenti quali “La la la” o “Pop”. Tra le righe di questa bella canzone, Renzo Rubino riesce a fotografare le contraddizioni della sua terra, la Puglia, fatta di paesaggi straordinari e di problemi insormontabili per la vita dell’uomo, come ad esempio la mancanza di un posto di lavoro. In tutto ciò, “Dolcevita” è la risposta al malumore, al malessere generazionale, alla musica dai contenuti negativi. L’inciso aperto e melodico si lascia ascoltare, cantare e assaporare come una bella fetta d’anguria sul lungomare in un weekend di agosto.

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Dolcevita | Audio

Dolcevita | Testo

Dolcevita dolcevita
per un weekend sia dolcevita
dolcevita dolcevita
solo i weekend tutti per te io resto qua

A stropicciarmi gli occhi
io vivo tra
mezze parole e certezze
cresciuto qua
mi sazio solo d’estate che tornerà, ritornerà
la terra rossa
al cielo manca la sabbia
mi sento Dio
la pancia tonda, l’Alfetta
l’amore mio
sta preparando la festa mi sposerà, mi sposerà

Passeggio tra bastoni e angeli
i vecchi guai son sempre giovani
son sempre là cassaintegrati e nuvole
il fumo che
ci fa morire angeli

Dolcevita dolcevita
per un weekend sia dolcevita
dolcevita dolcevita
per un weekend sia dolcevita
dolcevita dolcevita
solo i weekend tutti per te la fascia è là

Ma faccio il carpentiere per necessità
sognavo l’ovazione
lo stereo va
la cassa batte forte
e scoppierà, e scoppierà
la mamma è bella
mi stringe forte al petto
ma se sta qui
non è mai stato un difetto
col babbo poi
puntiamo per il gusto, chi vincerà, chi perderà

Passeggio fra bastoni e angeli
i vecchi guai son sempre giovani
son sempre là cassaintegrati e nuvole
di fumo che ci fa morire angeli

Rinasco qua è spesso domenica
il vino poi, tre dita a pranzo in compagnia
i vecchi guai son sempre solo nuvole
di fumo che ci fa morire angeli

Dolcevita dolcevita
per un weekend sia dolcevita
dolcevita dolcevita
solo un weekend
tutti per te

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.