venerdì 22 Novembre 2024

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Canzone per te: dentro il testo di “Lacrime di gioventù” di Eros Ramazzotti

Entriamo dentro il testo di una canzone per comprenderla

Nuovo appuntamento con “Canzone per te”, la rubrica che ogni settimana ti porta alla scoperta di una canzone diversa, cercando di capire il significato e il messaggio che vuole trasmettere attraverso la sua musica e le sue parole. La canzone protagonista di questa settimana è “Lacrime di gioventù” di Eros Ramazzotti; si tratta del singolo facente parte dell’album “Nuovi eroi”, pubblicato nell’aprile 1986.

In “Lacrime di gioventù” l’artista romano si rivolge a tutte quelle persone che attraversano un periodo particolare della loro vita; le delusioni d’amore, gli ostacoli che sembrano insormontabili e le ferite subite nel corso del tempo possono mettere in ginocchio quegli individui che, per i più disparati motivi, non sono ancora riusciti a trovare una via d’uscita. La musica, in questo ambito, ricopre un ruolo fondamentale; essa, infatti, deve essere una fonte di supporto, positività e speranza.

“Per chi naviga verso un altro Mondo, perché questo non gli va più giù, vorrei fare un po’ di più e impegnarmi fino in fondo” e “per chi si sente stretto nella morsa delle sue perplessità e sa d’aver perso troppo già e vuole vincere almeno una corsa”: già da queste parole emerge con evidenza la volontà da parte dell’artista di impegnarsi con costanza e tenacia per offrire il suo apporto alle persone in maggiore difficoltà. Queste problematiche possono derivare da motivazioni e stati d’animo differenti tra loro. Ad esempio, vi è chi si trova costretto a cambiare completamente vita e abitudini perché non si sente compreso e accettato, oppure chi, dopo diverse sconfitte, desidera riscattarsi e dimostrare il proprio valore.

Successivamente l’autore si riferisce a chi, dall’altro lato, è costretto ad accettare la scelta di un’altra persona, pur essendo consapevole che ciò comporterà un distacco duraturo, se non permanente: “a te che resti sola dietro un vetro mentre guardi chi va via ormai e già piangi perché sai che non tornerà più indietro”.

Nei versi successivi, invece, l’attenzione viene posta nuovamente sul tema dell’accettazione di sé stessi: “a te che invece te ne stai in disparte perché bella non ti sei vista mai. E una storia non ce l’hai, ma l’aspetti a braccia aperte”. Sono infatti molteplici le persone che, non essendo soddisfatte del loro aspetto fisico o della loro personalità, tendono ad isolarsi e a chiudersi in sé stesse. Spesso la solitudine, infatti, non è una condizione inseguita volontariamente da un individuo, bensì un tunnel da cui, una volta entrati, risulta essere complicato uscirne. E lo stesso discorso vale per quanto concerne il tema amoroso: il desiderio e la volontà di avere un rapporto d’amore serio e duraturo non basta per trovare la propria “anima gemella”. Ovviamente, quando la ricerca della propria metà si conclude in un vicolo cieco, quando l’amore provato per una persona non è ricambiato o quando una storia d’amore si interrompe prematuramente, le proprie paure e insicurezze si fanno strada con maggiore facilità.

L’autore è consapevole che sono innumerevoli le persone che attraversano un momento difficile e sofferto, per questo motivo vorrebbe impegnarsi con tutte le sue forze per offrire loro un sostegno e un aiuto: “a chi ha bussato dappertutto ormai e sulla porta gli hanno detto no, a chi è rimasto solo in mezzo ai guai vorrei potermi dedicare un po’, vorrei riuscire a dare quel che ho, a dare tutto quello che si può”.

Il brano poi prosegue con parole affettuose e quasi fraterne: “ed ogni spirito vicino al mio vorrei che a liberarlo fossi io. Per queste lacrime di gioventù vorrei davvero fare un po’ di più, vorrei che non cadessero mai giù, vorrei che non cadessero”. L’artista vorrebbe che le lacrime versate da tutte quelle persone che attraversano un periodo di difficoltà “non cadessero mai giù” e che gli “spiriti vicino al mio” possano essere finalmente liberi, nonostante sia consapevole che egli non possa offrire il suo aiuto e sostegno a tutti, anche se è proprio quello che vorrebbe fare.

Nella parte finale del brano emergono ancora una volta la solidarietà e la vicinanza dell’autore nei confronti di tutti quegli individui alle prese con le più disparate problematiche: “quante cose vorrei fare, potrei dare a tutti io se io avessi braccia grandi come il cuore mio”. Purtroppo, la bontà d’animo e uno spiccato senso di comunanza e fraternità talvolta non bastano per permettere a tutte queste persone di superare gli ostacoli e le difficoltà che si incontrano nel percorso della vita. Per fare ciò servirebbero “braccia grandi come il cuore mio”, ossia una disponibilità (di tempo e, probabilmente, anche economica) che un soggetto solo non può avere.

Per aiutare le persone che attraversano un momento di profonda crisi e difficoltà sono necessari appositi organi e competenze, che siano in grado di intraprendere un percorso verso la “liberazione” del soggetto tormentato. Nonostante ciò, anche la musica può rappresentare un vero e proprio sostegno per le persone in difficoltà e “Lacrime di gioventù” è proprio una di quelle canzoni in cui la bontà d’animo e lo spiccato senso di solidarietà dell’artista infondono grande amore e speranza, soprattutto in un Mondo in cui la prepotenza e l’avidità sembrano aver preso il sopravvento sui più alti e significativi valori che dovrebbero contraddistinguere la nostra società.