venerdì 22 Novembre 2024

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“La tua futura ex moglie”, Willie Peyote non perde il pelo e nemmeno il vizio – RECENSIONE

Disponibile dal 30 agosto il nuovo singolo del rapper torinese, che anticipa l’uscita del quinto album

Tempo di nuova musica per Guglielmo Bruno, alias Willie Peyote, artista classe ’85 che nel corso degli ultimi anni ha saputo sfoggiare la propria abilità nello scrivere cose interessanti, in maniera piuttosto originale e parecchio personale. A due anni di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo album “Sindrome di Tôret”, torna con un singolo abbastanza di rottura, intitolato “La tua futura ex moglie”, che segna in qualche modo una svolta nel suo percorso, dimostrando di essere sempre più a suo agio nel ruolo di anello di congiunzione tra rap e cantautorato.

Prodotto da Frank Sativa, il brano anticipa l’uscita del suo quinto progetto discografico, atteso entro la fine di quest’anno, un lavoro che molto probabilmente segnerà un ulteriore salto in avanti nella sua carriera, stando almeno da quanto abbiamo potuto ascoltare con questo primo estratto. Apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, il segreto di Willie Peyote è che non ricorda nessun artista in particolare e, in un mondo discografico dove vige tendenza ad assomigliare a ciò che più funziona, questo aspetto rappresenta già un buon punto di partenza, oltre che un bel vantaggio.

Tra le righe del testo de “La tua futura ex moglie” viene fuori tutta la poetica dell’artista, tra ironia e ispirazione, in maniera chiara, netta, fuori dagli schemi e distante anni luce dalle aspettative. Ancora una volta Peyote cambia pelle, ascoltando i suoi lavori precedenti si può notare l’innata grande capacità di reinventarsi, di trovare sempre una chiave comunicativa nuova e diversa, che va al di là del concetto di evoluzione, ma si avvicina più ad una sorta di continua e costante rivoluzione interiore. Filo conduttore è la penna, quel modo unico di mettere giù i pensieri e tradurli in forma canzone, il resto è solo irrazionale ed indecifrabile istinto.

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La tua futura ex moglie | Audio

La tua futura ex moglie | Testo

Portami via da qua con te
potrà sembrarti prematuro
non so il tuo nome ma la tua risata
abbinata a quel c*lo basta già
portami via da qua con te
da che t’ho vista io ho deciso
hai illuminato il posto e poi
un piano preciso non l’ho avuto mai

Di questi tempi è già qualcosa avere mezza idea
la gente più è stupida e più procrea
e una statistica così non può che peggiorare
dovremmo fare un figlio noi solo per compensare
dovremmo berne ancora una ma da un’altra parte
lo fanno tutti sì ma farlo bene è un’arte
se il bicchiere vuoto mostra mancanza
di affetto sarà sempre pieno lo prometto

Ho visto Dio sotto le mie lenzuola
una mattina di inizio febbraio
e come un cane gli ho fatto le feste
al quinto piano fra Trento e Trieste
e ho visto Dio sotto mentite spoglie
ma come sai potrebbe andare ovunque
hai scelto lei, la tua futura ex moglie
così perfetta se ne andrà comunque
se ne andrà comunque
così perfetta se ne andrà comunque
andrà comunque

Andrai comunque
andrai come se n’è andato chiunque
per come sei potresti andare ovunque
andrai comunque
andrai come se n’è andato chiunque

Ok proviamo ma usciamone indenni
che se t’illumini il resto lo spegni
tu con le occhiaie e le scarpe da tennis
ci sposa un prete vestito da Elvis
e poi scopiamo in quattro lingue diverse
che le nostre teste son più o meno le stesse
dentro c’è lo stesso casino fottuto
non so che tasto hai premuto
l’hai messo in muto

E ho visto Dio sotto le mie lenzuola
una mattina di inizio febbraio
e come un cane gli ho fatto le feste
al quinto piano fra Trento e Trieste
e ho visto Dio sotto mentite spoglie
ma come sai potrebbe andare ovunque
hai scelto lei la tua futura ex moglie
così perfetta se ne andrà comunque
se ne andrà comunque
se ne andrà comunque
se ne andrà comunque

Ti sei fatta grande e hai reso il mondo piccolo
ma la distanza pesa più di quel che dicono
poi stare vicini si corre il pericolo
di essere anche veri e mettersi in ridicolo
ti sei fatta grande e hai reso il mondo piccolo
chissà se anche dall’altra parte lo capiscono
chissà se gli hai spiegato bene
quanto sono stato bene
tanto che ho trovato la fede

E ho visto Dio sotto le mie lenzuola
una mattina di inizio febbraio
e come un cane gli ho fatto le feste
al quinto piano fra Trento e Trieste
e ho visto Dio sotto mentite spoglie
ma come sai potrebbe andare ovunque
hai scelto lei, la tua futura ex moglie
così perfetta se ne andrà comunque

E ho visto Dio sotto le mie lenzuola
una mattina di inizio febbraio
e come un cane gli ho fatto le feste
al quinto piano fra Trento e Trieste
e ho visto Dio sotto mentite spoglie
ma come sai potrebbe andare ovunque
hai scelto lei, la tua futura ex moglie
così perfetta se ne andrà comunque
se ne andrà comunque

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.