venerdì 22 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

“La mia ultima storia”, l’amore secondo Aiello – RECENSIONE

Disponibile dal 6 settembre il nuovo singolo del cantautore calabrese, intitolato “La mia ultima storia

Arriva dritto al cuore come un treno svizzero il nuovo inedito di Antonio Aiello, meglio noto semplicemente come Aiello, talentuoso artista classe ’85 che, già da tempo, ha dimostrato di meritare un posto di rilievo all’interno della nuova scena cantautorale nazionale. “La mia ultima storia” è un pezzo che sorprende e supera ogni aspettativa, forse perché non siamo più abituati a questo tipo di brani onesti e genuini, che colpiscono nel segno senza effetti speciali o featuring particolari. Una canzone, fedele nella struttura, struggente nelle intenzioni.

A pochi mesi di distanza dal rilascio di Arsenico, altro brano che merita di essere conosciuto e ascoltato, il cantautore calabrese affina la propria scrittura incanalandola in un genere musicale originale e personale, che coniuga in maniera contemporanea il pop all’indie, quasi ad unire il fantastico mondo di Tommaso Paradiso con quello di Brunori Sas, il tutto sotto il segno senza tempo del soul. Al di là delle convincenti sonorità, ciò che colpisce de La mia ultima storia è il testo sincero, le parole ponderate ed evocative, i versi realistici e universali, che raccontano situazioni condivisibili da chiunque.

Quando una relazione volge al termine tendiamo a chiuderci in noi stessi, lasciandoci andare alla malinconia, un buon 80% della nostra tradizione musicale parla proprio di questo. Aiello lo fa alla sua maniera, in modo totalmente diverso ma, al tempo stesso, convincente. Il messaggio che ne esce è positivo, incoraggiante e rassicurante, sia a livello umano che discografico, perché questo ispirato e valido artista rappresenta davvero tutto ciò che serve, oggi, alla cosiddetta musica leggera italiana.

Acquista qui il brano |

La mia ultima storia | Video

La mia ultima storia | Testo

La mia ultima storia
non è più disponibile
dopo ventiquattr’ore
è tornata invisibile
e non la trovo nel frigo
neppure dietro al mio petto
e se mi chiedi ho scordato
come si dorme in un letto

E non mi dite che basta
che basta tornare al mare
che basta bere e ballare
che cambia l’ora legale

Ed ho comprato la maglia più larga
e c’è spazio per te
avvicinati al petto
le scarpe nuove
come piacciono a te ma
le userò per correre lontano
ed ho comprato una maglia più larga
e c’è spazio per te
avvicinati al petto
le scarpe nuove
come piacciono a te
ma le userò per correre lontano

La mia ultima storia
aveva gli occhi di un verde
che a fissarli sembrava di stare
nella foresta Amazzonica
ed è per questo che adesso
odio il verde e quegli occhi
ma siamo come la neve
senza un motivo si ride

Ed ho comprato la maglia più larga
e c’è spazio per te
avvicinati al petto
le scarpe nuove
come piacciono a te
ma le userò per correre lontano
dd ho comprato una maglia più larga
e c’è spazio per te
avvicinati al petto
le scarpe nuove
come piacciono a te
ma le userò per correre lontano

E sono quattro anni
e sono quattro anni

Mi devi Parigi l’ultima neve in città
mio devi le pizze che ho lasciato a metà
mi devi Parigi l’ultima neve in città
mio devi le pizze che ho lasciato a metà
mi devi il sorriso spento di fronte al mare
mi devi le notti passate a soffocare
mi devi i risvegli senza la musica
la colazione solo di domenica
e tutte le ragazze che non ho vissuto
che solo su di te mi sarei abbattuto

Avrei aspettato una stella
l’ultima notte di stelle
e non per fare il romantico
ma per lasciarti nel panico

The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.