venerdì 22 Novembre 2024

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X-Factor 13: La puntata più veloce del west – Pagelle della terza puntata di audizioni

Pagelle della terza puntata di Auditions

Per qualche strano motivo quest’anno il talent di casa Sky ha deciso di tornare alla formula con tre puntate di auditions, nonostante i talenti in gara fossero in un numero tale da non giustificare affatto questa scelta.

Infatti vi son stati tantissimi cosiddetti “carrelli”, ossia esibizioni mandate a velocità estrema, delle quali ho veramente troppi pochi elementi per poter valutare come si deve. Tra le esibizioni normali però ci sono degli spunti interessanti, andiamo a vederli.


Keemosabe – A Roma Stasera (Motta): Questa rockband si mostra molto interessante, rivisitando in chiave rock un classico dell’indie. Molto bravi, hanno un ottimo spirito musicale e sono abbastanza differenti dalle solite rockband. C’è del futuro. Voto: 7+

Simone “Kobi” Augello – Hey Ya (Outkast): Una versione particolare ed acustica di un pezzo funky-rap è un qualcosa da lodare. E’ vero, la pronuncia è veramente pessima, ma ci sono delle cose positive. A volte andrebbe premiata anche solo l’idea e qua idealmente ci siamo. Voto: 6/7

Gabriele Troisi – Rose Viola (Ghemon): Delicato ma allo stesso tempo potente, accompagnato dalla dolce e armoniosa melodia del pianoforte, riesce a rendere impeccabile un pezzo molto difficile e sentito. Probabilmente uno dei migliori talenti mai passati in queste tre puntate. Occhio! Voto: 9

Maria Sitja – Malo (Bebe): Un grande classico della musica spagnola e moderna in generale. La biondissima Maria, direttamente da Barcellona, arriva con la sua chitarra e fa una performance che sembra veramente vissuta, nonostante la giovane età della ragazza. Interessante. Voto: 7+

Lorenzo Rinaldi – Never Had (Oscar Isaac): Il connubio ragazzo giovane e chitarra colpisce ancora. Un’esibizione emozionante ma che purtroppo ricorda scenari già visti più volte nella musica italiana e nel programma. Voto: 5/6

Beatrice Giliberti – Donna Donna (Joan Baez): La “Joan Beaz” (cit.) arriva tutta timida sul palco e porta un pezzo non comune, soprattutto a quell’età. La performance è eccellente, se da amante delle under donna devo mettere un nichelino su chi farò sfacciatamente il tifo, lo vince senza dubbio lei nella sua semplicità. Voto: 9.5

Marco Saltari – La nonna di Frederick lo portava al mare (Quintorigo): Un esibizione molto americana e particolare, che però non arriva a tutti. Non è il mio genere ma non nego possa piacere agli estimatori del genere. La voce è sporca ed interessante. Voto: 6+

Daniele Acerboni – When The Party is Over (Billie Eilish): Un adattamento incredibile di un pezzo di Billie, che lo rende profondo, intenso e quasi lirico. Riesce a farmi apprezzare la giovanissima cantante, che non rientra di certo nei miei ascolti quotidiani ma in questa versione son disposta a rivalutarla. Voto: 8

Michele Sette – We were raised under grey skies (JP Cooper): Una voce bella potente, profonda e leggermente sporca, che conquista il grande pubblico. Però a me sembra la copia carbone di Samuel Storm… Voto: 6.5