giovedì 21 Novembre 2024

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Sanremo 1958, viaggio nella storia del Festival

Il reuccio abdica in favore di Domenico Modugno, che spalanca le braccia al mondo con l’intramontabile ritornello della sua “Nel blu dipinto di blu”.

Doveva essere l’anno del grande ritorno della regina Nilla Pizzi, invece è un giovane esordiente di Polignano a Mare a trionfare, anzi… a “volare”. In scena dal 30 gennaio al 1 febbraio del 1958 dal solito Salone delle Feste del Casinò di Sanremo, l’ottava edizione del Festival della canzone italiana è condotta dall’attore Gianni Agus e dall’annunciatrice Fulvia Colombo. Per la prima volta l’organizzazione non è targata Rai, ma affidata alla società ATA che riuscì nell’intento di rivalorizzare la kermesse senza snaturarla. Negli anni precedenti si era molto discusso sulla strada da seguire, se effettuare un cambiamento in nome della modernizzazione o affidarsi totalmente alla tradizione, in questo caso è il compromesso storico a fare la differenza e le belle canzoni affidate ai giusti interpreti a trionfare.

Venti i brani in concorso per quindici interpreti, di cui nove veterani: Claudio Villa, Duo Fasano, Carla Boni, Gino Latilla, Gloria Christian, Natalino Otto, Tonina Torrielli, Giorgio Consolini e il grande ritorno di Nilla Pizzi, vincitrice delle prime due storiche edizioni e grande assente dal ’53, oltre ai sei debuttanti: Aurelio Fierro, Marisa Del Frate, il Trio Joyce, Cristina Jorio e i due vincitori Domenico Modugno e Johnny Dorelli, protagonisti dell’ascesa internazionale di “Nel blu dipinto di blu”, che si classificherà al terzo posto all’Eurofestival e negli Stati Uniti otterrà un prestigioso Grammy Awards come canzone dell’anno, fino ad arrivare a vendere oltre 22 milioni di copie nel mondo.

https://www.youtube.com/watch?v=nD8BryVB9d0

Top e Flop di Sanremo 1958

Top
1. Domenico Modugno – Johnny Dorelli – “Nel blu dipinto di blu”   
2. Nilla Pizzi – Tonina Torrielli – “L’edera”
3. Gino Latilla – Nilla Pizzi – Amare un’altra

Flop
1. Claudio Villa – Aurelio Fierro – Fragole e cappellini
2. Duo Fasano – Trio Joyce – I trulli di Alberobello
3. Tonina Torrielli – Duo Fasano – Nozze d’oro

“Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi d’improvviso venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito…” sono versi che faranno letteralmente il giro del globo, cambiando per sempre e radicalmente la struttura della canzone italiana. Innovazione contro tradizione, è questo lo scontro diretto di questa edizione che vede contrapporsi a Mister Volare la veterana Nilla Pizzi, classificatasi seconda con un brano classico come “L’edera”, che riscuoterà comunque positivi consensi, a dimostrazione del fatto che il vecchio e il nuovo possono andare a braccetto verso la stessa direzione del successo.

LE CONCLUSIONI DEL DIRETTORE

Al Festival di Sanremo del 1958 dobbiamo la canzone italiana per eccellenza, la più famosa al mondo della nostra tradizione musicale, quella, ancor oggi, più cantata e conosciuta in ogni dove. “Nel blu dipinto di blu”, meglio conosciuta come Volare, trionfò, infatti, non solo in Italia ma anche in Europa e nel mondo ottenendo un eccezionale terzo posto all’Eurovision Song Contest, manifestazione canora creata qualche anno prima su misura della nostra più famosa e prestigiosa kermesse ligure. Ma il successo di “Volare”, con cui Modugno ottenne, fin dalla sua prima esibizione con la celebre giacca azzurra e le braccia spalancate verso il cielo, un incredibile successo tale da stroncare la concorrenza agguerritissima di Nilla Pizzi che dovette accontentarsi del secondo posto.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.