venerdì 22 Novembre 2024

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Random: “Desidero che le persone si emozionino e divertino al tempo stesso” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane artista classe 2001, reduce dal successo dei singoli “Chiasso” e “Rossetto

Artista del mese selezionato MTV New Generation, doppio disco di platino con il brano “Chiasso”, 6 milioni di stream di Spotify in poche settimane per il successivo singolo “Rossetto”, questi sono soltanto alcuni dei titoli di Emanuele Caso, in arte Random. Prodotto da ZENIT, il talento classe 2001 è riuscito a catalizzare l’attenzione delle nuove generazioni e degli addetti ai lavori grazie al suo particolare timbro e alla grande capacità di scrittura, elementi che lo hanno contraddistinto nell’oceano di proposte che inondato l’attuale mercato discografico. In attesa di ascoltare il suo terzo singolo, in uscita nei prossimi mesi, lo abbiamo incontrato per approfondire la sua conoscenza e la sua visione musicale.

Ciao Emanuele, benvenuto. Andiamo in ordine cronologico, partiamo da “Chiasso”, singolo pubblicato lo scorso maggio, un brano diventato virale, ci racconti la sua nascita e la sua evoluzione?

«Inizialmente questo pezzo era stato scartato, ricordo che mi trovavo in studio da Zenit, quel giorno stavamo registrando un’altra canzone, ci erano avanzati una ventina di minuti, abbiamo cominciato a lavorarci ma a lui non piaceva. Tornato a casa ho preso la mia pianola, ho fatto un video e l’ho messo su Instagram, visto il grande successo abbiamo pensato di registrarlo, inizialmente era un pezzo rock, una roba molto aggressiva, ma una settimana prima della pubblicazione abbiamo deciso follemente di rifare tutto, dalla registrazione al videoclip, così  è arrivata la versione che tutti quanti conoscete».

Doppio Disco di Platino, oltre 40 milioni di stream su Spotify, 14 milioni di view su Youtube, sono i numeri da sogno di questo pezzo. Secondo te, quali ingredienti hanno contribuito al suo successo?

«Il primo la fede, sopra ogni altra cosa, perché se noi non ci avessimo creduto non saremmo qua; il secondo è stata la dedizione, abbiamo lavorato giorno e notte su questo progetto; il terzo è stato la canzone stessa, l’innovazione, perché “Chiasso” ha diverse variazioni nella strumentale che toccano diversi generi musicali. Per cui, penso che questi siano stati i tre elementi che hanno contribuito alla buona riuscita del brano».

“Rossetto” è il titolo del tuo secondo singolo, un brano che in qualche modo ha confermato e consolidato il tuo stile, la tua impronta. Cosa rappresenta per il tuo percorso questo ulteriore tassello?

«Ad oggi “Rossetto” è il pezzo a cui sono più legato, per diverse e svariate ragioni. Per farti una metafora, lo considero un po’ come quando arriva un nuovo fenomeno all’Inter e segna due gol durante la prima partita, in molti pensano che sia stata una botta di culo, la cosiddetta fortuna del principiante, ma poi nella partita dopo ne fà tre!».

Lo scorso 13 novembre hai partecipato alla partita della Nazionale Cantanti allo stadio di Frosinone, per la sesta edizione di “Ciao Pà”, evento volto a sostenere il progetto “Adotta un Angelo” dell’Associazione Ce.R.S. A livello umano, cosa ha rappresentato per te questo tipo di esperienza? 

«E’ stata un’esperienza veramente bella, mi piace fare queste cose per beneficenza, perché alla fine chi come me ha un certo seguito ha anche parecchia responsabilità, perché attraverso la fama puoi fare sia cose belle che cose brutte, di conseguenza, indirizzare e influenzare i ragazzi che ti seguono. Pensare che, anche grazie a me, in una piccola parte, altre persone possano essere aiutate è il riconoscimento più bello, meglio di un disco di platino, delle views e di tutto questo genere di cose».

Attualmente sei impegnato in tour in giro per i club italiani, che tipo di live stai portando in scena?

«Sto cercando di realizzare un concerto il più familiare possibile, far sentire tutti quanti i miei ascoltatori per quella mezz’ora di show, come fossero miei amici. In ogni live mi butto in mezzo a loro, cerco di fare foto con tutti, voglio fare qualcosa di diverso, non voglio che sia uno spettacolo strappalacrime, desidero che le persone si emozionino e divertino al tempo stesso».

Dopo “Chiasso” e “Random”, attorno al tuo progetto si è creato inevitabilmente un po’ di hype. Cosa succederà da adesso in poi, nel senso, quali sono i progetti nell’immediato che puoi anticiparci?

«Posso anticiparvi che c’è un singolo che uscirà a breve, tra dicembre e gennaio, vi consiglio di ascoltarlo perché è una cosa, a parer mio, fuori dal normale. Poi, in cantiere c’è il progetto di un album, ma non posso ancora svelare quando uscirà, sicuramente sarà un progetto molto grande».

Per concludere, dove e a chi ti piacerebbe arrivare attraverso la tua musica?

«A me piacerebbe arrivare a prendere il mondo, ovunque, senza limiti, perché quando ti poni dei limiti sei già sconfitto».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.