Affrontiamo un tema collegandoci ad una canzone
Lasciar perdere sovrastrutture e fuochi d’artificio. Andare oltre la forma delle cose, scartare l’apparenza e cogliere la sostanza. La canzone “E da qui” di Nek è un inno alla vita arricchita dalla somme di tante piccolezze che fanno la differenza.
L’artista emiliano suggerisce di non dare nulla di quello che abbiamo o viviamo per scontato in modo da poter capire dove trovare per davvero la nostra felicità. Troppe volte, infatti, presi dal dinamismo di questo periodo storico in cui tutto appare e poco rimane subentra il rischio di auto convincersi che la felicità sia uno stato d’animo lontano, distante. Rischia di aleggiare l’idea che i successi degli altri debbano diventare anche i nostri. In modo particolare il mondo digitale crea una frattura tra quello che appare nella vita social e ciò che di concreto accade nella vita reale.
Il passo successivo anche abbastanza naturale è cominciare a costruire confronti e paragoni che si basano su ciò che sappiamo di noi e ciò che gli altri ci mostrano di loro, pensando che un profilo sia lo specchio della verità. Nasce, in conclusione, un desiderio di cambiare alimentato da profonda insoddisfazione, perché se a primeggiare è l’apparenza di quando tutto sembra perfetto allora posso pensare che la felicità sia sempre dagli altri e mai con me.
La canzone di Nek cancella questi continui confronti e invita a ragionare esclusivamente su stessi. La direzione della semplicità è piena di momenti belli che riempiono il cuore di gioia. Bisogna solo riscoprirli e valorizzarli col giusto grado di consapevolezza. L’errore di dare tutto per scontato è di grande ostacolo alla felicità proprio perché allontana l’attenzione dalla sostanza delle cose e la porta altrove dove i significati molto spesso sbiadiscono.
In “E da qui” si ricorda di quanto siamo fortunati ad avere “gli amici di sempre, gli abbracci più lunghi, la musica, i libri”/ “Una stretta di mano, tuo figlio che ride, la pioggia d’Agosto e il rumore del mare, un bicchiere di vino, insieme a tuo padre” e a vivere certe esperienze “I viaggi lontani che fanno sognare, i film che ti restano impressi nel cuore”. Il testo presenta una serie di immagini tratte dalla quotidianità e che se considerate nel dettaglio mostrano tutta la felicità che custodiscono nella loro essenzialità “aiutare qualcuno a sentirsi migliore”.
In secondo luogo è interessante sottolineare che la canzone in esame dopo aver portato numerosi esempi a sostegno della ricerca della semplicità giunga alla sua più naturale conclusione, ossia che la base di ogni nostro sentimento sia la vita “La vita rimane la cosa più bella che ho”.
Emozioni, sentimenti e piccoli gesti fanno parte di noi e costruiscono la nostra personalità. Si tratta di consapevolezze che non abbandoneremo mai e che cammineranno sempre con noi, qualunque sia il periodo che stiamo attraversando.
Nei momenti belli e in quelli più delicati e nel conteggio tra i più e i meno il valore della semplicità sarà sempre lì, al nostro fianco, valore aggiunto della nostra vita “Ogni giorno ti renderai conto che sei vivo e dispetto del tempo, quelle cose che hai dentro le avrai lì al tuo fianco e non le abbandoni più, dicono chi sei tu”.
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