Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano
PARTECIPAZIONI A SANREMO:
Terza partecipazione al Festival di Sanremo per Diodato che, finora, aveva partecipato alla kermesse canora ligure soltanto nel 2014, nella gara tra le Nuove Proposte con il brano Babilonia arrivando a classificarsi al secondo posto finale alle spalle di Rocco Hunt con ‘Nu juorno buono’, e nel 2018, tra i campioni accompagnato da Roy Paci per il brano Adesso che ottenne l’8° posto dietro i vincitori Ermal Meta e Fabrizio Moro con il brano ‘Non mi avete fatto niente’.
IL BRANO:
Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Diodato punta nuovamente su un brano scritto da lui stesso (per la parte musicale c’è stata anche la collaborazione di Edwyn Roberts) ed intitolato Fai rumore.
COME NE PARLA LA STAMPA:
“l’amore cantato con una ballad come Dio comanda. Voto 9” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]
“Una delle migliori produzioni del cantautore. L’orchestra suonerà con ampio respiro una ballad struggente dedicata a un amore finito, ma che contiene un filo di malinconia e nostalgia che entrano dritte al cuore. Tra le più belle del Festival” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]
“Una canzone d’amore obliqua, curiosa, irregolare eppure tradizionale, alla Diodato insomma. Voto 6” [Federico Vacalebre, Il Mattino]
“Buon pezzo, ma arriva dopo il successo di “Che vita meravigliosa” e lo penalizza. Fuga da un amore e ritorno, mi piace il tuo bellissimo rumore: 6,5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]
“Il pezzo non è male, anche se da un artista come Diodato aspettarsi qualcosa “di più” era lecito. La canzone parla della fine di una storia, della difficoltà della presa di consapevolezza. Tra ricordi che riaffiorano e luoghi che ritornano. Ballata sul suono di un pianoforte, presto affiancato dal ritmo della batteria. Voto: 6” [Laura Berlinghieri, Amica]
“Per il suo terzo Festival il cantautore chiede di abbattere i muri dell’incomunicabilità. Il protagonista del brano cerca di fuggire da una persona (una storia finita? un’amicizia andata al macero?), ma poi torna sempre da lei. Non sopporta il “silenzio innaturale” che si è creato. L’inciso è sorpredente. Osa e spinge con la voce, come se gridasse il suo dolore” [Giulio Pasqui, Soundsblog]
“Scrittura verticale, aperture di dentro, dialoghi antichi. Perché “non posso sopportare questo silenzio innaturale fra te e me”. Bella canzone. Voto: 8,5″ [Marco Mangiarotti, Quotidiano.net]
“Terzo Festival per lui (dopo il premio della critica di “Babilonia” nelle Nuove Proposte nel 2014), cerca la consacrazione con questa power ballad emozionante che mette in primo piano la sua splendida voce, specie nel refrain dalla melodia aperta. Come essere di classe, senza la volontà di voler strafare a tutti i costi” [Andrea Grandi, NewMusic.it]
“Il brano si apre con il verso “Sai cosa penso? Che non dovrei pensare”. Una riflessione su chi potrebbe e dovrebbe agire, ma troppo spesso si ferma e apre la bocca per criticare. “Non lo posso sopportare questo silenzio innaturale”, questo il verso più importante di un inciso che ha una forza travolgente. Il pianoforte è il protagonista dell’arrangiamento, anche se le percussioni e gli archi danno il giusto crescendo a un brano che si farà apprezzare ascolto dopo ascolto. Da segnare il bridge strumentale in cui gli archi dialogano con i fiati. Voto: 7 e mezzo” [Simone Zani, All Music Italia]
“Obliqua, curiosa, irregolare eppure una ballata tradizionale è invece “Fare rumore” (6) di Diodato, parla di un amore finito sul quale è calato un silenzio innaturale” [Giuseppe Attardi, Pickline]
“Delicatezza e fragilità, la voce più bella è la sua e ci porta dentro una storia di incomunicabilità in cui sembra impossibile non ricadere. Voto: 7,5” [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera]
“Non si può dire che non faccia effettivamente rumore, trasmettendo perfettamente quel senso di fastidio provato nel racconto. Fin troppo, forse. Ha fatto di meglio. Voto: 5,5” [Christian Pradelli, Mitomorrow]
“Atmosfere malinconiche e romantiche per un midtempo raffinato, con un ritornello su tonalità molto alte. Diodato canta di un amore che può fare male ma del quale non si può fare a meno. Il suo brano è la dimostrazione che il classico se fatto bene diventa semplicemente sinonimo di eleganza” [Tgcom24]
“La frase clou è “ho capito che per quanto io fugga torno sempre date”. Il cantautore di Taranto arriva a Sanremo come un Ulisse moderno che consuma le sue scarpe in un sogno poetico. Voto: 7” [SkyTG24]
“Per il suo terzo Festival il cantautore chiede di abbattere i muri dell’incomunicabilità. Il protagonista del brano cerca di fuggire da una persona (una storia finita? un’amicizia andata a male?) In ogni caso ci ha lasciato molto perplessi. 5” [InsideMusic]
“Ballatona intima piano e voce che nel nello cresce esattaente come tutti si aspettano. «Che fai rumore qui/ E non lo so se mi fa bene/ Se il tuo rumore mi conviene/ Ma fai rumore sì/ Che non lo posso sopportare/ Questo silenzio innaturale/ Tra me e te». Diodato è un altro che, quest’anno, torna sempre da lei. Potrebbe essere il Sanremo dell’eterno ritorno” [Il Sole 24 ore]
VOTO MEDIO DELLA CRITICA:
6.97 / 10 (4° posizione generale)
QUOTE SNAI:
12.00 (8° posizione generale)
CANZONE PER SANREMO ’70:
24 mila baci (Adriano Celentano – Sanremo 1961)
IL NUOVO ALBUM:
Uscirà per Carosello Records il prossimo 14 febbraio Che vita meravigliosa, il nuovo album d’inediti di Diodato, il quarto della sua carriera discografica.
Tracklist [autore testo – autore musica]:
- Che vita meravigliosa [Diodato]
- Fino a farci scomparire [Diodato]
- La lascio a voi questa domenica [Diodato]
- Fai rumore [Diodato – Diodato, Edwyn Roberts]
- Alveari [Diodato]
- Ciao, ci vediamo [Diodato]
- Non ti amo più [Diodato]
- Solo [Diodato]
- Il commerciante [Diodato]
- E allora faccio così [Diodato]
- Quello che mi manca di te [Diodato]
TESTO DEL BRANO:
FAI RUMORE
di Diodato, Edwyn Roberts
Edizioni Carosello C.E.M.E.D./Music Union/Starpoint International – Milano – Roma
Sai che cosa penso,
Che non dovrei pensare,
Che se poi penso sono un animale
E se ti penso tu sei un’anima,
Ma forse è questo temporale
Che mi porta da te,
E lo so non dovrei farmi trovare
Senza un ombrello anche se
Ho capito che
Per quanto io fugga
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale
Tra me e te.
E me ne vado in giro senza parlare,
Senza un posto a cui arrivare,
Consumo le mie scarpe
E forse le mie scarpe
Sanno bene dove andare,
Che mi ritrovo negli stessi posti,
Proprio quei posti che dovevo evitare,
E faccio finta di non ricordare,
E faccio finta di dimenticare,
Ma capisco che,
Per quanto io fugga,
Torno sempre a te
Che fai rumore qui,
E non lo so se mi fa bene,
Se il tuo rumore mi conviene,
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale tra me e te.
Ma fai rumore sì,
Che non lo posso sopportare
Questo silenzio innaturale,
E non ne voglio fare a meno oramai
Di quel bellissimo rumore che fai
Ilario Luisetto
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