Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano
PARTECIPAZIONI A SANREMO:
Seconda partecipazione consecutiva al Festival di Sanremo per Achille Lauro che, finora, ha partecipato alla kermesse canora ligure soltanto nel 2019 nella gara tra i Big con il brano Rolls Royce arrivando a classificarsi al nono posto finale alle spalle del vincitore Mahmood con ‘Soldi’.
IL BRANO:
Per la sua nuova partecipazione alla kermesse ligure Achille Lauro punta nuovamente su un brano scritto completamente, sia per il testo che per la musica, da lui stesso in collaborazione con Daniele Dezi, Daniele Mungai, Matteo Ciceroni e Boss Doms ed intitolato Me ne frego.
COME NE PARLA LA STAMPA:
“rock’n’roll ed elettronica farcito di autotune. Voto 6.5” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]
“Anche quest’anno Achille Lauro vuol far ballare e spinge l’acceleratore sul versante elettronico. Il cantautore è in balia di un amore instabile e fragile. Vittima sì, ma con dignità (o quasi). Si mira alla conferma in radio” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]
“Un passo indietro rispetto a «Rolls Royce», dance più che rock, vita in rosa più che spericolata, anche se «st’amore è panna montata al veleno» (Nannini docet). Voto: 4” [Federico Vacalebre, Il Mattino]
“Un brano a tutto gas di un innamorato perso (“St’amore è panna montata al veleno”), ma non c’è più la magia dell’anno scorso: 5” [Gabriella Mancini, Gazzetta]
“Dimenticate completamente l’immagine del trapper, ormai vecchia di qualche anno. Ormai Achille Lauro è pop. Pop-rock, dai. E Me ne frego è la versione “rimasticata” di Rolls Royce. La voce è strascicata ed è la sola cosa che l’ormai ex trapper si porta dietro del “vecchio” Achille Lauro. «Me ne frego / Dimmi una bugia me la bevo / Si sono ubriaco ed annego» canta Lauro in un pezzo destinato a “far battere il piede”. Voto: 6” [Laura Berlinghieri, Amica]
“Il titolo è una citazione mussoliniana come qualcuno pensava? Macché. Stavolta Lauro racconta un amore malato, verso cui sembra essere un po’ schiavo e sottomesso. “Fai di me ciò che vuoi”, canta. La donna di cui parla è una strega, un’instabile, una vipera in cerca di un bacio. Ma lui ne vuole ancora. Untempo in stile Anni Ottanta, infarcita da un po’ di autotune. Farà ballare (ma non sconvolgerà come aveva fatto Rolls Royce)” [Giulio Pasqui, Soundsblog]
“Stile tamarro, musica che rincorre giochi pericolosi. Copia con ironia. “Quest’amore è una panna montata al veleno. Ne voglio ancora”. Voto: 7,5″ [Marco Mangiarotti, Quotidiano.net]
“Secondo Festival consecutivo, dopo la discussa “Rolls Royce” e un 2019 ricco di riconoscimenti. Il brano di quest’anno richiama nei suoni fin troppo quello dello scorso anno, mantenendone i ritmi sostenuti e il mix fra rock ed elettronica, con un’orecchiabilità immediata e un buon crescendo. Di certo gira bene e ha l’energia perfetta per le radio, ma basterà davvero per vincere? Fondamentale sarà la resa sul palco” [Andrea Grandi, NewMusic.it]
“A un anno di distanza da Rolls Royce e dopo aver stupito prima con l’album 1969 e il singolo 1990, Achille Lauro esplora il mondo della dance anni ’90 con effetti vocali tipici di quel periodo. Un incipit in cui la voce di Lauro è supportata solo da una chitarra, fino all’esplosione in un inciso forte in cui il verso “Tu sei mia, tu sei tu, tu sei più” farà ballare l’Ariston e in radio funzionerà. Nell’interpretazione Lauro assomiglia sempre più al primissimo Jovanotti e la chiusura del brano con le percussioni che rimandano a We Will Rock You dei Queen è furbo, ma estremamente catchy. Voto: 7+” [Simone Zani, All Music Italia]
“È una banale canzone da discoteca su un amore tossico “Me ne frego” (4) di Achille Lauro, che alla droga questa volta preferisce l’alcol” [Giuseppe Attardi, Pickline]
“Il rap è un ricordo lontano. Si torna sul luogo del delitto di «Rolls Royce» con le chitarre che invitano a ballare. Racconto di una storia malata dove lui continua a cascare nelle bugie di una lei-strega. Voto: 6,5” [Andrea Laffranchi, Corriere della Sera]
“L’anno scorso era la novità, la canzone pure. Oggi c’è consapevolezza, sia nel testo che in un ritmo solido e coinvolgente. Meno maledetto e più classic rock, indipendentemente da ciò che vorrebbe suggerire il titolo. Voto: 6,5” [Christian Pradelli, Mitomorrow]
“L’inizio tranquillo senza ritmica non deve trarre inganno. Dopo il rock sporco di “Rolls Royce” Lauro pigia sull’acceleratore con una cavalcata un po’ baraccona, con dispendio di chitarre ed elettronica che si intrecciano in un ritmo dance. Testo lunghissimo su un amore che è “panna montata al veleno”” [Tgcom24]
“Cita il boss della Brenta Filippo Maniero e il David di Michelangelo e con un ritmo arrembante invita a essere un po’ più impermeabili e surfare sulle onde della vita col consiglio di buttare tutto all’aria per te e se percepisci un po’ di veleno…bevilo. Qualche secolo fa Mitridate dixit. Voto: 7” [SkyTG24]
“Achille Lauro ci racconta un amore malato, di cui sembra essere un po’ schiavo e sottomesso. “Fai di me ciò che vuoi”, canta. La donna di cui parla è una strega, un’instabile, una vera arpia. Ma lui ne vuole ancora, non riesce proprio a farne a meno. Anni Ottanta style nel sound, con lui che ricorda molto il primo Lorenzo Jovanotti, farà ballare (ma non sconvolgerà come aveva fatto Rolls Royce). Frase cult: “Dimmi una bugia me la bevo, sì sono ubriaco ed annego.” 6,5” [InsideMusic]
“Ritorno all’insegna del dancefloor e della cantabilità per il trapper più furbo del giro dei trapper. Dovrebbe essere una canzone d’amore, ma il titolo strizza furbescamente l’occhio al politically uncorrect, specialità della casa: promette la nostalgia di quando c’era lui, ma alla fine parla di «Fragole e panna montata al veleno». Pensata per piacere. E arrivare al podio” [Il Sole 24 ore]
VOTO MEDIO DELLA CRITICA:
5.92 / 10 (15° posizione generale)
QUOTE SNAI:
6.00 (2° posizione generale)
CANZONE PER SANREMO ’70:
Gli uomini non cambiano con Annalisa (Mia Martini – Sanremo 1992)
IL NUOVO ALBUM:
Al momento non è ancora stata annunciata la data di pubblicazione del prossimo progetto discografico che dovrebbe intitolarsi ‘1990’ e che potrebbe arrivare dopo il Festival di Sanremo, nella prima primavera.
TESTO DEL BRANO:
ME NE FREGO
di Achille Lauro, Daniele Dezi, Daniele Mungai, Matteo Ciceroni, Boss Doms
Edizioni De Marinis/Boss Doms Music/Brioche Ed. Mus./Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/YF1 – Roma – Milano
Sì
Noi sì
Noi che qui
Siamo soli qui
Noi sì
Soli qui
Fai di me quel che vuoi sono qui
Faccia d’angelo
David di Michelangelo
Occhi ghiacciolo
Dannate cose che mi piacciono
Ci son cascato di nuovo
Ci son cascato di nuovo
Pensi sia un gioco
Vedermi prendere fuoco
Ci son cascato di nuovo
Tu sei mia
Tu sei tu
Tu sei più
Già lo so
Che poi lì
Che non so più
Poi chi trovo
Chi trovo.
Sono qui
Fai di me quel che vuoi
Fallo davvero
Sono qui
Fai di me quel che vuoi
Non mi sfiora nemmeno
Me ne frego
Me ne frego
Dimmi una bugia me la bevo
Sì sono ubriaco ed annego
O sì me ne frego davvero
Sì me ne frego
Prenditi gioco di me che ci credo
St’amore è panna montata al veleno
È instabile
Fragile
È una strega
Solo favole
Favole
A far la scema
È abile
Agile
Quel modo
Insospettabile
O mio Dio sì
Lei
Che dice a me
Voglio te
Ma vuole
Quello che non sa di sé
Dai
Vorresti che buttassi tutto quanto all’aria per te
Si perché
Per un capriccio
Lo sai
Che è così
Non si può non si può
Come no
Non mi sfiora nemmeno
Me ne frego
Me ne frego
Dimmi una bugia me la bevo
Sì sono ubriaco ed annego
O sì me ne frego davvero
Sì me ne frego
Prenditi gioco di me che ci credo
St’amore è panna montata al veleno
È una vipera in cerca
Di un bacio
Che poi
Le darò
Io sempre in cerca
Di quello che ho perso
Perdendo
Le cose che ho
Amore dimmi qualcosa
Qualcosa di te
Che non so
Così mi prendo anche un piccolo pezzo
Di te
Anche se non si può
Fai quel che vuoi
Me ne frego
Me ne frego
Dimmi una bugia me la bevo
Sì sono ubriaco ed annego
O sì me ne frego davvero
Sì me ne frego
Prenditi gioco di me che ci credo
St’amore è panna montata al veleno
Ne voglio ancora
Ilario Luisetto
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