A tu per tu con la giovane cantautrice campana, in uscita con il nuovo singolo intitolato “Diamanti“
Tempo di nuova musica per Angela Ciancio, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Lil Jolie, artista classe 2000 che abbiamo recentemente apprezzato con il singolo “Farsi male” e che ritroviamo con l’inedito intitolato “Diamanti”, disponibile in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali dal 3 aprile, un brano che mette in risalto il talento cristallino della giovane cantautrice campana.
Ciao Angela, benvenuta. Partiamo da “Diamanti”, dato il titolo ti chiedo: cosa rende così prezioso questo tuo nuovo singolo?
«Per me è importante che questo brano sia arrivato proprio in questo periodo, perché parla di rinascita, del saper ritrovare la luce anche nei momenti brutti, proprio come i diamanti che splendono anche dopo esser sopravvissuti al buio».
C’è qualcosa di preciso che ti ha ispirato questo pezzo?
«Ricordo che ero in metropolitana e stavo aspettando il treno per tornare a casa, ho sentito una melodia in testa. Tutto è nato prima di questo momento difficile, ma non riuscivo a trovare le ultime parole per chiudere il brano. Quello che abbiamo cominciato a vivere in queste ultime settimane mi ha come sbloccata».
C’è una frase che, secondo te, rappresenta al meglio il senso dell’intera canzone?
«La frase che mi rispecchia di più di questo pezzo è “voi non avete sogni, io non sono come voi”, perché mi reputo un’eterna sognatrice. Sono stata circondata per tanto tempo da persone che sono l’opposto di me, non riuscivo a farmi capire, mi sentivo incompresa, mi vedevano come un’aliena, come una persona che vive tra le nuvole. In fin dei conti, sinceramente preferisco essere così, piuttosto che passare le mie giornate a screditare gli altri».
Dal punto di vista musicale, invece, ti sei trovata a tuo agio in questa veste sonora? Pensi che sia il sound giusto per te e per il tipo di percorso che ti piacerebbe fare in futuro?
«Sicuramente non voglio legarmi ad un unico genere, in questo periodo mi sentivo di comporre con questo sound, precedentemente con il mio singolo “Farsi male” ho abbracciato altre sonorità, non intendo precludermi niente. In futuro non so cosa accadrà, mi piace sperimentare, l’ho sempre fatto e con il mio produttore siamo assolutamente in totale sintonia da questo punto di vista».
Facciamo un breve salto indietro nel tempo, quando e come hai scoperto la tua passione per la musica?
«Da sempre, i miei mi hanno sempre detto che sono nata con la chitarra in mano. All’età di cinque anni mio nonno mi ha regalato la prima chitarra, da lì niente è più cambiato. Sin da piccolina scrivevo poesie, quindi ho sempre scritto, cantato e voluto fare musica, tuttora questo per me è un bellissimo sogno».
Quali ascolti e quali cantanti hanno influenzato il tuo percorso?
«Sicuramente il contemporaneo R’n’B americano mi ha ispirato molto in questo periodo e nella mia crescita in generale. Tutti gli ascolti che ho avuto negli anni hanno sicuramente contribuito al mio percorso, per poi sviluppare col tempo qualcosa di mio».
Veniamo all’attualità, all’emergenza sanitaria che stiamo attraversando. Come stai vivendo questa situazione così delicata e inedita?
«Diciamo che cerco di pensarci poco, il giusto, perché credo che farlo diventare un pensiero fisso non sia utile a nessuno. Sto cercando di sfruttare al meglio questa quarantena, ho assemblato in casa un mini studio di registrazione, scrivo pezzi nuovi e cerco di trovare la giusta ispirazione anche in questo brutto periodo».
In questo momento di introspezione forzata, hai scoperto o approfondito aspetti di te che prima non avevi avuto il tempo di conoscere?
«Sì, ho scoperto il piacere dello stare a casa, perché prima preferivo uscire e passavo molto tempo fuori. In questo periodo ho rivalutato tante cose, tra cui in assoluto l’importanza della mia famiglia».
Prossimi progetti in cantiere e/o buoni propositi per il futuro?
«Ho tanta musica da farvi ascoltare, ho scritto un sacco di pezzi e non vedo l’ora che escano. Ho scritto veramente tanto, sono certa che scoprirete tante altre parti di me».
Per concludere, dove e a chi ti piacerebbe arrivare attraverso la tua musica?
«Non si smette mai di puntare in alto, che ne so, vorrei poter suonare negli stadi, ma diciamo che anche in quel caso non mi sentirei realizzata. Chi pensa di essere arrivato, secondo me, ha fallito. Bisogna puntare su più obiettivi, non esiste un solo traguardo, ma penso che sia proprio questo il bello».
Nico Donvito
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