Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi brani in radio
- 16 MARZO – Achille Lauro
Achille Lauro ricalca le proprie orme: proprio come nel 2019 dopo l’episodio sanremese sopra le righe si rifugia su di una ballad pop che spiazza e sorprende. Lo scorso anno fu un’intimissa ‘C’est la vie’ questa volta tocca ad una “poppissima” ’16 marzo’. La canzone è tipicamente dentro al mondo del pop più melodico e drammatico della tradizione italiana in cui il lui o la lei di turno soffrono per colpa di un amore che sfiorisce in attesa che un nuovo cuore possa catturare il proprio sentimento. Il ritornello gioca su di una crescita vocale e strumentale esattamente come impone il modello anni ’90/’00 e cattura le anime di tutti i nostalgici di una musica che (quasi) nessuno oggi ha il coraggio di riproporre. Plauso a Lauro, dunque, per avere sempre la voglia di sperimentare diversi mondi pur dovendo spesso fare i conti con una vocalità non sempre all’altezza. Piace, anche stavolta. VOTO: 7+
- CANZONE SBAGLIATA – Danti feat. Luca Carboni e Shade
Danti torna ad adottare la forma della canzone a tre voci per questo suo nuovo singolo che fa leva su di un testo pieno zeppo di errori al contrario per dimostrarsi proprio la “Canzone sbagliata”. Di mezzo, naturalmente, c’è anche una parolaccia che apre l’inciso facilitando, per contrasto, l’orecchiabilità e la spendibilità del pezzo: si sa, il “proibito” ha sempre il suo fascino. Lo spazio, ovviamente, per le tre voci non è poi così tanto ma l’importante è che il pezzo funzioni, si lasci fischiettare ed entri velocemente in testa. Anche stavolta Danti è riuscito a fare centro insieme a due compagni d’avventura che si dimostrano perfettamente all’altezza della sfida: Carboni azzeccatissimo, Shade un po’ troppo sottoutilizzato. VOTO: 7.5
- MONOLOCALE – Francesca Michielin e Fabri Fibra
Corre ai ripari Francesca Michielin che dopo appena tre settimane estrae già un nuovo singolo per la rotazione radiofonica al fine di mettere una toppa su di un debutto disastroso del suo ultimo album d’inediti fatto solo di duetti. La nuova scelta è questa traccia più prudente nelle scelte rispetto al rock-progressive con i Maneskin. La ricetta seguita è simile a quella che ha fatto decollare, in un primo momento, la carriera della giovane cantautrice veneta: lui canta le strofe con un rap piuttosto morbido, lei s’incarica di un ritornello orecchiabile e fischiettabile. Niente di nuovo, insomma, ma perlomeno è gradevole all’ascolto e adatto alla fresca stagione primaverile. VOTO: 6.5
- VA TUTTO BENE – Giulia Molino
Singolo di debutto del talento partenopeo che stasera si gioca l’eventuale vittoria nella diciannovesima edizione di ‘Amici di Maria de Filippi’. La ricetta di questo brano è quella di un pop melodico tradizionale in cui una bella e calda voce femminile si districa tra le note di una storia d’amore che si scopre in difficoltà ma che vede la luce in fondo al tunnel grazie alla presenza dell’altra metà anima gemella che salva tutto. Ritornello che si trascina tra le note risultando abbastanza incisivo ma che viene eccessivamente sottolineato dalla vocalità di Giulia che, a tratti, esagera con la quota melodrammatica risultando eccessiva nella resa. Viviamo nell’epoca in cui il pop toglie tutto quello che può, aggiungere è già di per sè una controtendenza figuriamoci se lo si fa esagerando… VOTO: 7
- ANDRA’ TUTTO BENE – Jack Savoretti
Una delle tante voci d’origini italiane votate alla musica internazionale dedica la propria arte all’Italia in un momento di difficoltà come questo. Jack scrive e canta per la prima volta in italiano un brano che guarda, ovviamente, al momento di difficoltà che il nostro Paese sta vivendo in queste settimane. Lo slogan non è di certo dei più originali come nemmeno gran parte dei versi utilizzati per lanciare il messaggio di speranza per il quale la canzone è stata concepita. E’ anche vero che l’italiano non è la lingua abituale in cui Jack scrive e che la canzone nasce in una diretta social da cui è stata ricavata anche la traccia audio a cui soltanto poi è stata aggiunta una leggerissima post-produzione. Alla fine rimane un testo così così ma una voce che sopperisce a tutto nel momento in cui si spacca nel suo graffiato più profondo. VOTO: 7/8
- QUANDO TUTTO FINIRA’ – Simone Tomassini
Anche lui si dedica ad un brano che guardi al futuro in un momento complicato per tutti, italiani e non. La ricetta seguita è quella di un pianoforte delicato che accompagna una vocalità calda, intensa ed avvolgente che si trova a sussurrare versi che raccontano della vita che verrà, tanto più simile a quella che abbiamo abbandonato da qualche settimana di quanto in realtà tutti s’immaginino. Il ritornello porta ad una crescita vocale che, però, si trova a sottostare a quella dell’arrangiamento che con gli archi crea un bello spirito avvolgente che sovrasta un po’ tutto. Da ricalibrare. VOTO: 6
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Ilario Luisetto
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