La cantante dimostra legalmente la sua non responsabilità nell’annullamento dei concerti
Nell’estate del 2016, attorno agli spettacoli dal vivo che avrebbero dovuto tenersi in diverse località d’Italia con la voce di Anna Oxa venne a formarsi un vero e proprio caso che riguardava i presunti annullamenti immotivati di alcuni di questi spettacoli live della cantante.
L’accusa, mossa da The Boss s.r.l. e dall’Agenzia Teatrale Paolo Righetti, agenzie organizzatrici degli eventi, riguardava l’inadempimento da parte di Oxarte Sagl, la società che cura e gestisce l’attività di produzione artistica della Oxa, ad un contratto stipulato e concluso nel 2016, avente ad oggetto l’esclusiva dell’organizzazione dei concerti nel periodo compreso tra il 20 giugno e il 25 settembre 2016.
In particolare, veniva imputato alla società Oxarte Sagl di aver negato, senza giustificazione, il proprio consenso allo svolgimento degli spettacoli che le due su citate agenzie si erano impegnate ad organizzare nelle località da loro proposte e nel manifestare ingiustificatamente un giudizio negativo nei confronti dell’impresa scelta dagli organizzatori per la gestione dei servizi fonici durante gli spettacoli.
Attorno alla vicenda gran parte della stampa di settore era intervenuta spesso scagliandosi contro l’artista Anna Oxa e la società Oxarte dando per scontata la “verità” fornita dagli organizzatori degli spettacoli dal vivo. Fin da subito Oxarte Sagl non soltanto aveva negato ogni addebito, ma aveva contestato a The Boss S.r.l. e l’Agenzia Teatrale Paolo Righetti il proprio grave inadempimento ai loro obblighi contrattuali, anche per avere ingiustificatamente annullato concerti per i quali erano già stati venduti i biglietti. Si è avviato, di conseguenza, un procedimento che chiedeva la condanna della società The Boss di Carlo Ritirossi e dell’Agenzia Teatrale di Paolo Righetti obbligandoli al pagamento della penale contrattuale, nonché al risarcimento dei danni, anche all’immagine dell’artista e della società, derivanti dall’ingiustificato annullamento dei concerti e per il comunicato stampa diffuso da The Boss che accusava Oxarte per l’inadempimento.
Il Tribunale di Roma, con la sentenza n. 6721/20 pubblicata in data 29.4.2020, ha rigettato le domande degli organizzatori, Carlo Ritirossi e Paolo Righetti, avendo “escluso ogni inadempimento della Oxarte alle obbligazioni assunte nei confronti degli attori”. Il Tribunale poi, rilevato come non sussista alcun dubbio “che abbia costituito grave inadempimento alle obbligazioni da loro assunte il comportamento degli attori, consistito nell’annullamento unilaterale di tutti i concerti dell’artista successivi al primo (Mon amour) concordati con la Oxarte”, ha condannato The Boss S.r.l. e l’Agenzia Teatrale Paolo Righetti al pagamento in favore di Oxarte della penale contrattuale dovuta per la mancata realizzazione dei concerti, al risarcimento dei danni e alla refusione delle spese di lite.
Con questa sentenza si è dimostrato, dunque, che non solo Anna Oxa e Oxarte erano del tutto estranee all’annullamento ingiustificato nella serie di concerti previsti ma anche come, a volte, la diffusione di “verità” non accertate o superficialmente descritte possano risultare dannose ai fini dell’arte, degli artisti stessi, della musica e dell’obbligo morale e professionale di diffondere certezze da parte di chi si occupa di veicolare comunicazioni.
Ilario Luisetto
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